Fatima, incinta di 8 mesi, sfida il Mediterraneo per far nascere il figlio in Europa

La giovane mamma algerina voleva ad ogni costo raggiungere Ceuta, enclave spagnola in Marocco: un giorno di agosto è partita a nuoto verso quelle sponde e oggi è ospite del centro di accoglienza col suo bebé

di Redazione Luce!
2 settembre 2024
Migranti a Ceuta, enclave spagnola in Marocco

Migranti a Ceuta, enclave spagnola in Marocco

Ha nuotato per più di due ore in mare, senza alcun appiglio per aggrapparsi, sotto il caldo sole d’agosto. La meta era la città di Ceuta, con l’obiettivo di mettere in salvo la sua vita e quella del bambino che portava in grembo. Perché Fatima, questo il nome della protagonista di questa incredibile traversata di speranza, era incinta di 8 mesi quando ha affrontato il mar Mediterraneo come centinaia di giovani migranti che rischiano la vita ogni giorno per raggiungere l'enclave spagnola in Marocco.

“Volevo che il mio bambino nascesse in Europa”

Ma lei appunto non era come gli altri e quel tragitto faticosissimo aveva una valenza doppia. La giovane, di origini algerine, ha compiuto la traversata con successo nonostante tutto e il suo bimbo è poi nato in territorio spagnolo. Entrambi sono attualmente ospiti nel Centro di accoglienza temporanea di migranti (Ceti) nella città autonoma. Quello che desiderava la sua mamma, quello che l’ha spinta in acqua col pancione era la speranza di dare al piccolo un futuro. Una spinta più forte della paura di morire nel tragitto. “Volevo che mio figlio nascesse in Europa”, ha raccontato la donna ai microfoni di Tve, con in braccio il bebé. “Non ho avuto paura di morire – ha aggiunto Fatima – sapevo che con il mio bambino ce l'avremmo fatta”.

Famiglia riunita a Ceuta ma il papà dorme in strada

Un minore e agenti delle forze dell'ordine
Un minore e agenti delle forze dell'ordine sulla spiaggia

Papà Isham, compagno della giovane algerina, dopo essere stato rimpatriato per 4 volte nel Paese d'origine, è riuscito a sua volta a passare nell'enclave spagnola la scorsa settimana, due giorni dopo la nascita del figlio, quando in una sola giornata 1.500 migranti, approfittando delle nebbia e delle condizioni più favorevoli del mare, hanno tentato di raggiungere a nuoto la città autonoma spagnola. E da una settimana Isham dorme in strada, poiché non c'è più posto al Ceti, dove Fatima è stata accolta con il bambino ed è stata assistita dal personale per riuscire ad avere pannolini, tutine, un carrozzino e il minimo indispensabile al neonato.

Secondo le ultime stime della prefettura di Ceuta, sono oltre 520 i migranti minori, in prevalenza di nazionalità marocchina e algerina, sotto la tutela del governo locale giunti da inizio anno nell'enclave iberica e dei quali il neonato è il più piccolo fra gli arrivati.