Firenze, 31 ottobre 2024 – Fiamma Cocchi ha messo le ali. Come il Pegaso, simbolo della nostra Regione, che le è stato consegnato mercoledì 30 ottobre a Firenze per le sue imprese sportive, la 46enne gigliata atleta della nazionale azzurra di paraclimbing (l’arrampicata competitiva per atleti con disabilità), non ha mai smesso di puntare gli occhi all’insù.
“Quella parete verticale è diventata il mio mondo, il mio posto felice. Ora sono in astinenza, devo stare ferma per altri venti giorni per un infortunio a una mano nell’ultima gara, ma non vedo l’ora di tornare in palestra”, racconta. Un anno fa sembrava quasi un sogno irraggiungibile ma proprio come il cavallo alato Fiamma ha imparato a volare alto. Dal vestire la maglia azzurra per la prima volta a giugno 2024 al diventare campionessa Italiana prima e vice campionessa europea poi (ad agosto) è stato un’ascesa velocissima ma con caparbietà la fiorentina continua a inseguire la sua passione, l’arrampicata sportiva paralimpica.
Senza una gamba sin da piccola a causa di una malattia, ha trovato in questo sport il suo riscatto. E oggi festeggia con accanto i suoi tecnici, la coach Enrica Gori della Beta House di Sesto Fiorentino e il preparatore atletico Giuliano Jakoberaj, che hanno contribuito ad accompagnarla sulla strada del successo. “Lavorano e crescono con me ed è anche grazie a loro che ho raggiunto questo riconoscimento totalmente inatteso, che spero possa essere uno stimolo per le gare del 2025 col grande obiettivo di Los Angeles 2028. Per la prima volta il paraclimbing sarà disciplina olimpica e io spero di poterci essere”.
L’arrampicata, ha detto Cocchi dal palco, è uno sport fatto di atletica, di forza, di tecnica e soprattutto di testa. E la testa ora va intanto alla Coppa del Mondo e ai Mondiali del prossimo anno: “Sarebbero i miei primi, spero di essere convocata e di non tradire le aspettative. Chissà che questo cavallo alato mi dia la spinta in più per spiccare veramente il volo”.