Filomena Gallo: “Oliviero Toscani? Apprezzo che abbia parlato”

Le dichiarazioni del noto fotografo, affetto da amiloidosi, sul suicidio assistito non sono passate inosservate

di MARCO PILI
28 agosto 2024
Oliviero Toscani durante la realizzazione di uno scatto (ANSA)

Oliviero Toscani durante la realizzazione di uno scatto (ANSA)

“Certo che vivere così non mi interessa. Bisogna che chiami il mio amico Cappato, lo conosco da quando era un ragazzo. Ogni tanto mi vien voglia”. È con queste parole che il celebre fotografo originario di Milano ha aperto la sua ultima intervista al Corriere della Sera, durante la quale ha rivelato di essere affetto da amiloidosi. La malattia che ha colpito Oliviero Toscani lo ha portato a perdere oltre 40 chili in un anno e, attualmente, non dispone di una cura. Ma, nonostante questo, “non ho paura di morire”, ha affermato il fotografo, lanciando un messaggio in grado di dipanare le ombre su un tema come quello del suicidio assistito che, in Italia, continua a rappresentare un vero e proprio tabù.

La rivelazione della celebre icona che, nel tempo, ha consegnato al mondo intero scatti densi di temi quali uguaglianza, diritti e parità ha smosso ad ogni livello il substrato sociale che ha a cuore tematiche come il fine vita. “Marco Cappato dopo aver letto la sua intervista, conoscendo Oliviero da tanti anni, gli ha mandato un messaggio con un abbraccio. Non mi risulta però sia stato chiamato per un atto di disobbedienza civile", ha affermato Filomena Gallo, avvocata e segretaria nazionale dell'associazione Luca Coscioni. "È apprezzabile che abbia voluto rendere nota la sua situazione e la sua sofferenza - spiega Gallo - e potrebbe trovare la possibilità di un fine vita in Italia se rispetta determinate condizioni indicate dalla Consulta e dalle norme in vigore".

Una possibilità paventata dallo stesso Toscani, che ha visto la rete dell'Associazione Luca Coscioni stringersi attorno al celebre maestro della fotografia. “Vorrei abbracciare Toscani e dirgli grazie, provo tenerezza e gratitudine perché si è messo in gioco” ha aggiunto Laura Santi, attivista perugina affetta da una forma progressiva di sclerosi multipla. "Mi ha colpito tanto anche se sono situazioni diversissime dalla mia" ha proseguito la giornalista che, in passato, ha già richiesto di poter completare le procedura per accedere al suicidio assistito, se lo desidererà.

La mancata informazione sul tema

Ma ciò che è realmente assente, secondo Filomena Gallo, è una corretta informazione sul tema: “Ci sono diverse possibilità. Ad esempio, la legge sul testamento biologico prevede campagne informative, eppure chi ne ha mai vista una sul tema?".

Anche Laura Santi spera che il racconto di Toscani possa smuovere le opinioni non solo dell'opinione pubblica, ma anche del legislatore: “Toscani è notoriamente uno spirito libero e ora fa capire la durezza della malattia. Mi dico dentro di me: speriamo che almeno questi volti noti, i quali si mettono in gioco con nome e cognome, riescano a smuovere le coscienze non della gente, già vicina al tema del fine vita, ma dei politici, del legislatore nazionale. Proprio per i nomi noti è più difficile parlare della degenerazione della malattia e delle condizioni nelle quali si trovano. Fa loro doppio onore. Se riusciremo ad arrivare alle coscienze dei politici sarà per voi che vi mettete in gioco”.