Il parlamento georgiano ha approvato in prima lettura un disegno di legge che vieta la “propaganda LGBT”. Dopo l’Ungheria, per guardare all’Unione europea, dopo soprattutto la vicina Russia, a cui guarda il governo di Irak'li K'obakhidze, anche la Georgia punta a limitare i diritti e l’espressione della comunità.
Il documento è stato sostenuto da 78 deputati della maggioranza parlamentare mentre l'opposizione ha boicottato il voto. La seconda e la terza lettura del testo in Parlamento avranno luogo nell’autunno 2024. Il pacchetto legislativo è composto da 19 progetti di legge, il principale dei quali si intitola simbolicamente “Sui valori della famiglia e la tutela dei minori”, un'iniziativa che ha attirato su Tbilisi le critiche dell'Unione europea e delle Ong per i diritti umani. In altre sezioni si prevede il divieto dei percorsi di transizione per le persone transgender, dell’adozione di bambini da parte di coppie dello stesso sesso e la diffusione di informazioni relative alla comunità LGBTQ+.
Come ha dichiarato in una riunione parlamentare il leader della maggioranza Mamuka Mdinaradze, lo scopo di questi progetti è quello di rafforzare i valori familiari basati sull'unione familiare di un uomo e una donna e i meccanismi di protezione dei minori dalla propaganda della comunità Lgbt. Lo stesso politico ha poi assicurato che il pacchetto non mira a violare i diritti dei rappresentanti della comunità. Difficile a credere, vista anche la somiglianza del disegno di legge sviluppato in Georgia con la legge che vieta la “propaganda LGBT” in vigore in Russia. E vista anche la subito precedente adozione della legge sugli “agenti stranieri”, considerata una copia della norma russa sullo stesso argomento.