Germania, due bambine ghanesi vittime di aggressione razzista: insulti e violenze da “gruppo di 20 giovani”

Una ha 10 anni e la più piccola appena 8. Il fatto risale a venerdì sera, in una regione del nord-est del Paese. Quando sono intervenuti i genitori anche il padre di uno dei due è stato colpito

di Redazione Luce!
15 giugno 2024

Germania, in gruppo di 20 giovani ha aggredito due bimbe ghanesi

Due bambine ghanesi vittime di razzismo in Germania. Bambine, esatto, una di 8 e una di 10 anni. E non da coetanei, magari a scuola, il che già sarebbe da condannare. La cosa più grave è che a prenderle di mira, non solo verbalmente con offese e insulti ma con vere e proprie violenze fisiche, è stato un numeroso “gruppo di giovani”.

L’aggressione alle bambine ghanesi e ai genitori 

A dare la notizia è oggi il sito del quotidiano Die Welt, che ha riportato in maniera sintetica òe informazioni della polizia e precisato che l'episodio è avvenuto “venerdì sera”, 14 giugno, a Grevesmühlen, nel Meclemburgo-Pomerania Anteriore (nord-est della Germania). Sul sito tedesco si legge che il gruppo era composto da “circa 20 persone”, che hanno aggredito e insultato in maniera razzista le due piccole ghanesi. La minore delle bambine è stata addirittura colpita con “calci in faccia” da uno degli aggressori che l'ha ferita «leggermente» ed è stata portata in ospedale. 

“Quando i genitori delle bambine sono intervenuti, fino a otto persone hanno aggredito anche loro, ferendo leggermente il padre", scrive ancora il quotidiano. E “anche dopo l'arrivo della polizia, una persona non identificata avrebbe insultato usando parole razziste le vittime. La bambina di otto anni e il padre sono stati trasportati in ospedale con un'ambulanza, ha spiegato la polizia”. Per l’aggressione di Grevesmuehlen, conclude Die Welt, si indaga per “violazione della quiete pubblica, lesioni personali aggravate, incitamento all'odio e ingiurie”.

L’odio non conosce colore, età, genere. L’essere razzisti, intolleranti verso l’altra persona, che ha un’etnia, una fede, un’identità di genere, un orientamento sessuale, un credo politico diversi dal nostro, aggredirli per il solo fatto di non pensarla come noi, di non rientrare in quella che noi – e solo noi, perché non esiste un concetto assoluto – consideriamo normalità o ‘giustezza’, significa non guardare in faccia a nessuno, fregarsene del rispetto e dei diritti di altri esseri umani, prendersela con l’altro solo perché questo è diverso da noi. Non accettare nemmeno la sua esistenza. E farlo nel modo più osceno, bieco, spregevole come appunto aggredire due bambine innocenti è ancora peggiore, facendo leva sulla forza del branco. 

L’ultradestra di Afd fa presa sui più giovani 

L'Afd esulta in Germania dopo le Europee: decisivo il voto dei giovani (AskaNews)
L'Afd esulta in Germania dopo le Europee: decisivo il voto dei giovani (AskaNews)

Senza fare ipotesi azzardate, lasciando alla polizia il compito di indagare e di fare chiarezza sull’accaduto e di punire i colpevoli, il fatto che nella recente tornata elettorale europea proprio in Germania (ma come in Francia e in Italia, ma qui già lo sapevamo) ad essere decisivo nella scalata dell’ultra destra di AfD a secondo partito del Paese (con tutto il carico di omofobia, conservatorismo, politiche anti migratorie e chi più ne ha più ne metta) sia stato determinante il voto gli elettori più giovani, col 34% di preferenze (e giovani erano i 20 aggressori delle bimbe ghanesi), su cui puntavano invece sbagliando i verdi, deve accendere sicuramente un campanello d’allarme. Anzi, una campana, per risvegliare invece chi i valori democratici, di libertà, rispetto, integrazione e convivenza pacifica dovrebbe professarli con forza ogni giorno, e sembra invece essersi adagiato, addormentato, demandando ad altri il compito di battersi per questi principi. Non si può più lasciar correre, non si può aspettare e sperare che le cose si aggiustino da sole. Non lo faranno, andrà solo sempre peggio.