Giornata mondiale salute mentale: ecco perché non esistono pensieri sbagliati

Unobravo lancia la campagna #PensatiGiusto e invita tutti all'appuntamento in piazza San Babila a Milano. La psicoterapeuta: "L'importante è parlarne con le persone giuste”

di CATERINA CECCUTI
10 ottobre 2023
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"Amo i miei figli. Ma forse tornassi indietro non li rifarei". "Con il mio partner sto bene. Ma spesso penso di essermi accontentata". "Sto bene da single. Ma ho il terrore di restare da sola". "Non mi manca niente. Ma non riesco mai a essere felice". Chi di noi, almeno una volta nella vita, non ha messo in discussione le proprie scelte passate o non ha avuto pensieri contraddittori? E, magari, proprio questi pensieri sono stati capaci di scatenare sensazioni poco piacevoli, come senso di colpa, rimpianto, rabbia e rimorso.

La Giornata Mondiale della Salute mentale

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World Mental Healt Day

In occasione della Giornata Mondiale della Salute mentale, però, la psicoterapeuta Valeria Fiorenza Perris ci spiega che: "Non esistono pensieri sbagliati, ma solo persone giuste con cui parlarne. In ogni fase della vita e in ogni ruolo che rivestiamo, può capitarci di nutrire pensieri ambivalenti per i quali potremmo sentirci inadeguati, a volte persino sbagliati. Queste emozioni contraddittorie spesso ci bloccano, altre volte le reprimiamo per paura di affrontarle o perché temiamo il giudizio degli altri quando, invece, sarebbe importante imparare a comprenderle, accettarle e accoglierle".

Lo studio di Unobravo

Stando a quanto è emerso dallo studio condotto da Unobravo (servizio di psicologia online di cui Fiorenza Perris è clinical director) in sinergia con l’istituto di ricerca YouGov, il 69% degli italiani afferma di avere avuto almeno una volta dei pensieri negativi sulle proprie scelte, o di essere insoddisfatti della vita che stanno conducendo. Un dato che diventa significativamente più alto fra le donne (74%), i residenti al Sud (76%) e la fascia più giovane della popolazione, ossia i ragazzi di età compresa tra i 18 e i 34 anni (76%).
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Unobravo e Yougov pubblicano un'indagine in occasione della giornata mondiale dedicata al benessere mentale

La campagna #PensatiGiusto

Propri basandosi sui risultati dell'indagine, Unobravo ha ritenuto doveroso lanciare l'iniziativa #PensatiGiusto, con lo scopo di “aiutare le persone ad acquisire una maggiore consapevolezza di sé imparando ad abbracciare ogni pensiero ed emozione”. La campagna di sensibilizzazione sarà multi-canale e di ampio respiro: l'appuntamento è oggi, martedì 10 ottobre, in Piazza San Babila a Milano, dove sarà possibile vivere in prima persona un'esperienza coinvolgente e interattiva, in occasione del World Mental Health Day. Ma #PensatiGiusto non si esaurirà in una sola giornata: nelle prossime settimane prenderanno forma affissioni multi-soggetto, attività sui social ed influencer marketing e collaborazioni editoriali. Fino al 16 ottobre Unobravo è presente con una domination OOH (out of home) in Piazza Gae Aulenti a Milano, che vedrà alternarsi sette creatività e altrettante headline. Oggi, invece, dalle 10 alle 14, si svolgerà un’attivazione speciale, durante la quale i passanti diventeranno protagonisti della campagna facendosi fotografare o scrivendo il proprio “pensiero sbagliato” su una cartolina, in forma anonima. Le foto e i messaggi più significativi verranno proiettati in tempo reale sul maxi-ledwall presente in piazza. Con questa dinamica, una serie di frasi e ritratti sempre diversi, andranno ad alternarsi alle affissioni istituzionali della campagna. Il team e i terapeuti di Unobravo saranno inoltre a disposizione dei visitatori per rispondere a eventuali domande o curiosità. Chiunque potrà seguire e supportare la campagna anche sui profili social di Unobravo e condividere il proprio pensiero contrastante. Dottoressa Perris, quali sono i meccanismi psicologici che portano una persona ad avere pensieri contraddittori? E qual è normalmente la sua reazione a questi pensieri?
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Valeria Fiorenza Perris, psicoterapeuta e clinical director del servizio di psicologia online Unobravo

“Può succedere a tutti di provare sentimenti contrastanti, ambivalenti rispetto a qualcosa che ci attiva particolarmente dal punto di vista emotivo. A chi non è mai successo di essere felice per un nuovo lavoro che inizia ma, allo stesso tempo, di sentirsi spaventato solo all’idea? A quanti sarà successo di amare qualcuno ma di sentire che, purtroppo, non è la persona adatta a noi, con tutta la tristezza o il rammarico che ne deriva. Questi meccanismi sono presenti nella vita di ciascuno di noi. L’esperienza emotiva umana si compone di una varietà di sfaccettature che sono lo specchio dei differenti aspetti che caratterizzano la nostra identità. La cosa più importante è riuscire a essere consapevoli di ciò che proviamo, in modo da poter gestire la complessità dei nostri sentimenti, senza farci sopraffare o lasciare che influenzino le nostre azioni e le nostre scelte in modo del tutto inconsapevole.” Perché, a suo parere, questo genere di pensieri non si possono definire “sbagliati”? “Tutto ciò che proviamo ha un senso alla luce di chi siamo, della nostra storia, dei nostri vissuti. Nessuna emozione è sbagliata perché affermarlo significherebbe identificare in termini assoluti dei confini, dei limiti rispetto a ciò che è accettabile sul piano emotivo e cosa, invece, non lo è. Significherebbe, inoltre, non considerare la varietà e l’unicità delle esperienze individuali che richiedono sempre cura, attenzione e approfondimento. Approcciarsi alla sfera emotiva con atteggiamento giudicante significa precludersi l’incontro con l’altro, creare confini, barriere che bloccano il confronto, la conoscenza e la comunicazione.”
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La campagna #PensatiGiusto di Unobravo

Cosa dovrebbe fare una persona quando attraversa una fase della propria vita nella quale i “pensieri sbagliati” si palesano con maggiore insistenza? “In primo luogo cambiare prospettiva: riflettere non su quanto sia sbagliato il sentimento che proviamo, ma sulla ragione profonda per cui stiamo sperimentando un’ambivalenza rispetto ad una situazione o ad una persona vicina a noi, ci darà modo di conoscerci più a fondo, di mettere in luce bisogni, paure e desideri di cui, spesso, non siamo neanche consapevoli. Può succedere che la gestione di questi vissuti emotivi contrastanti ci metta in difficoltà. In questi casi non dobbiamo esitare a chiedere il supporto di un esperto che ci aiuti ad esplorare le radici profonde di ciò che proviamo e a mettere in atto i cambiamenti di cui sentiamo di avere bisogno.”