Ammettere le proprie fragilità, essere consapevoli di avere bisogno di aiuto, e quindi rivolgersi a un esperto. Non prendendo scorciatoie, senza indicazioni e senza il giusto supporto. Raccontando pubblicamente - tramite social - quello che ha trascorso negli ultimi due mesi, della
crisi dovuta agli psicofarmaci, Fedez ha anche voluto lanciare un invito importantissimo: "Qualsiasi evento traumatico possa accadervi,
prendetevi cura della vostra salute mentale, prendetevi cura delle vostre ferite, perché se non lo farete, saranno le vostre ferite a reclamare il bisogno di essere curate nel modo più brutto possibile".
Personaggi famosi che parlano di salute mentale
Un messaggio che sembra rivolto soprattutto ai più giovani, ma non solo, che spesso invece di fermarsi un momento per tirare le fila del proprio disagio cercando la strada facile, ricorrendo ai farmaci, per anestetizzare e non affrontare il problema. E se dopo tante polemiche, insinuazioni su una crisi coniugale con Chiara Ferragni, ipotesi sulla sua salute, il cantante ha deciso di mettersi a nudo parlando della sua situazione, si tratta comunque dell'ultimo di una lunga serie di vip, in particolare stranieri, che ne hanno parlato. Un gesto molto apprezzato da
Marco Armellini, direttore del dipartimento salute mentale dell’Asl Toscana Centro, che in
un'intervista a La Nazione ha detto: "Tutti possiamo andare incontro a difficoltà, ben vengano persone famose e influenti che
non si vergognano a dirlo, ma anzi mettono luce sul tema".
Fedez ha raccontato la crisi dovuta agli effetti collaterali che gli hanno provocato gli piscofarmaci (Instagram)
Aumenta il disagio tra bambini e adolescenti
Per il dottore, che ogni giorno si trova a far fronte alla richiesta di supporto psicologico, da non sottovalutare è soprattutto la crescita del numero di giovani e giovanissimi che hanno questo tipo di problemi e disagio: "Nel decennio 2010-2019
l'aumento delle richieste da parte di minorenni di servizi sulla salute mentale stava aumentando di un 5% all’anno. Dopo la pandemia c’è stato un +37% di ricoveri e un +40% di accessi agli ambulatori" spiega al quotidiano. "È stata una vera pandemia mentale e adesso arrivano i piccolissimi. Non solo gli adolescenti, ma proprio
i bambini". I disturbi più comuni ce riscontra "Riguardano tanti aspetti, dal controllo delle emozioni, della paura, della rabbia, la disperazione, il non sentirsi in grado di superare difficoltà anche banali".
L'uso incontrollato di psicofarmaci
Se il rapper marito di
Chiara Ferragni (la quale ha detto più volte di essere seguita da uno psicologo, e i Ferragnez hanno svelato in passato di aver fatto terapia di coppia) ha raccontato di essere
ricorso agli piscofarmaci dopo
il tumore al pancreas, a seguito della pandemia c'è stato un vero e proprio boom nell'acquisto di questo tipo di medicinali. E tra le categorie in cui si registra la maggior crescita ci sono proprio gli adolescenti. Rispetto ai
problemi più comuni registrati durante i lockdown, oggi l’uso di psicofarmaci trova giustificazioni diverse: secondo
le ultime stime del Cnr, un giovane su 10 prende pillole a scopo ricreativo. Una sorta di 'sballo', come con gli stupefacenti. Ma più facili da trovare, soprattutto per i più piccoli, che non sono ancora abbastanza grandi per entrare nel giro delle droghe. Quattro giovani su 10 infatti trovano questi medicinali direttamente in casa; 3 su 10 li comprano su internet e un teenager su cinque li acquista in strada, da rivenditori che sono a tutti gli effetti degli spacciatori. Una semplicità che rischia di scatenare una corsa a questo tipo di soluzioni 'facili' provocando un problema ben più grave in un'intera generazione.
Aumenta il ricorso agli piscofarmaci senza prescrizione tra gli adolescenti
"Prendersi cura della propria salute mentale significa, prima di tutto,
non fare da sé, ma, come per qualunque malattia o disturbo, farsi seguire dallo specialista adeguato". Così la presidente della Società italiana di psichiatra (Sip), Emi Bondi, intervenendo dopo i video di Fedez, in cui il 33enne ha raccontato anche le conseguenze dell'effetto rebound. Per quanto riguarda tutti i farmaci, tanto più per gli psicofarmaci, "è fondamentale 'seguire le istruzioni' del proprio medico, sia quando si devono assumere sia quando si devono interrompere. Una brusca interruzione decisa autonomamente, è sempre da evitare", specifica ancora. Mentre il medico "deve comunicare chiaramente al paziente i
rischi di eventuali effetti collaterali del farmaco prescritto".