"Stiamo attraversando un momento storico, si tratta di una rivoluzione nella presa in carico della persona con disabilità. Prima di tutto con la legge delega tocchiamo alcuni punti fondamentali - e qualcuno deriva direttamente dalla Convenzione Onu - come il principio dell'accomodamento ragionevole e questo deve essere uno strumento utilizzato nel mondo del lavoro, della formazione, nel mondo della vita quotidiana in tutti i casi, ma poi andiamo a cancellare nelle leggi ordinarie parole come handicappato e portatore di handicap, ed era ora dopo tanti anni”.
A dirlo la ministra per le Disabilità, Alessandra Locatelli, intervenuta questa mattina alla sede della Fondazione Anffas Salerno, Giovanni Caressa Onlus.
"Parliamo di persone, con disabilità o con una malattia, ma sempre persone con gli stessi diritti. E poi affrontiamo il tema della presa in carico della persona attraverso il progetto di vita. Stiamo lavorando tantissimo e la battaglia più grande sarà la formazione per far capire a tutti - con 20 milioni di euro messi a disposizione da quest'anno - che questo della formazione è l'unico strumento per superare le frammentazioni. Bisogna lavorare a partire dai territori. Faremo un accompagnamento fitto e sostenuto a tutti”.
L'iniziativa di oggi vuole aprire le porte all'inclusione sociale con l'Open Day Anffas, in occasione del 66° anniversario della fondazione di Anffas Nazionale e della XVII Giornata nazionale delle disabilità intellettive e dei disturbi del neurosviluppo.
Le altre novità
"In merito alla valutazione dell'invalidità civile, togliamo le visite di rivedibilità: cioè dopo un anno, due anni, tre anni, spesso le persone anche con una disabilità accertata si devono presentare nuovamente davanti la Commissione. Questo non è ammissibile, ma umiliante per le persone e le famiglie, questo verrà cancellato – ha continuato la ministra - Con la legge delega, introduciamo anche la figura del Garante nazionale sui diritti delle persone con disabilità e anche l'accessibilità delle pubbliche amministrazioni. Stiamo lavorando anche su altri percorsi importanti, ad essi collegati”.
Il G7 sulla disabilità
“È la prima volta che a così alto livello, dagli anni Settanta, quando sono nati i G7, si decide di discutere di inclusione e disabilità. Credo che questo sia un segnale importante che dobbiamo cogliere per andare tutti nella stessa direzione: il diritto alla piena partecipazione, alla vita civile, sociale e politica dei nostri Paesi. L'Italia in questo può essere un modello perché abbiamo tante difficoltà. Noi siamo sulla strada giusta e con questa riforma sulla disabilità stiamo creando davvero un modello da far seguire anche ad altri Paesi in Europa e nel resto del mondo”.