Main Partner

main partnermain partnermain partner

Partner

main partner

Non si potrà più dire “handicappato”

La parola sarà cancellata dalle leggi ordinarie, come ha annunciato la ministra per le Disabilità, Locatelli. Tra le altre novità anche lo stop alle visite di rivedibilità per gli invalidi civili

26 marzo 2024
T15BH_C

T15BH_C

"Stiamo attraversando un momento storico, si tratta di una rivoluzione nella presa in carico della persona con disabilità. Prima di tutto con la legge delega tocchiamo alcuni punti fondamentali - e qualcuno deriva direttamente dalla Convenzione Onu - come il principio dell'accomodamento ragionevole e questo deve essere uno strumento utilizzato nel mondo del lavoro, della formazione, nel mondo della vita quotidiana in tutti i casi, ma poi andiamo a cancellare nelle leggi ordinarie parole come handicappato e portatore di handicap, ed era ora dopo tanti anni”.

A dirlo la ministra per le Disabilità, Alessandra Locatelli, intervenuta questa mattina alla sede della Fondazione Anffas Salerno, Giovanni Caressa Onlus.

La ministra Alessandra Locatelli
La ministra Alessandra Locatelli

"Parliamo di persone, con disabilità o con una malattia, ma sempre persone con gli stessi diritti. E poi affrontiamo il tema della presa in carico della persona attraverso il progetto di vita. Stiamo lavorando tantissimo e la battaglia più grande sarà la formazione per far capire a tutti - con 20 milioni di euro messi a disposizione da quest'anno - che questo della formazione è l'unico strumento per superare le frammentazioni. Bisogna lavorare a partire dai territori. Faremo un accompagnamento fitto e sostenuto a tutti”.

L'iniziativa di oggi vuole aprire le porte all'inclusione sociale con l'Open Day Anffas, in occasione del 66° anniversario della fondazione di Anffas Nazionale e della XVII Giornata nazionale delle disabilità intellettive e dei disturbi del neurosviluppo.

Le altre novità

"In merito alla valutazione dell'invalidità civile, togliamo le visite di rivedibilità: cioè dopo un anno, due anni, tre anni, spesso le persone anche con una disabilità accertata si devono presentare nuovamente davanti la Commissione. Questo non è ammissibile, ma umiliante per le persone e le famiglie, questo verrà cancellato – ha continuato la ministra - Con la legge delega, introduciamo anche la figura del Garante nazionale sui diritti delle persone con disabilità e anche l'accessibilità delle pubbliche amministrazioni. Stiamo lavorando anche su altri percorsi importanti, ad essi collegati”.

Il G7 sulla disabilità

“È la prima volta che a così alto livello, dagli anni Settanta, quando sono nati i G7, si decide di discutere di inclusione e disabilità. Credo che questo sia un segnale importante che dobbiamo cogliere per andare tutti nella stessa direzione: il diritto alla piena partecipazione, alla vita civile, sociale e politica dei nostri Paesi. L'Italia in questo può essere un modello perché abbiamo tante difficoltà. Noi siamo sulla strada giusta e con questa riforma sulla disabilità stiamo creando davvero un modello da far seguire anche ad altri Paesi in Europa e nel resto del mondo”.