Kata, su TikTok la bambina scomparsa ricostruita dall'intelligenza artificiale

L'inquietante trend sul social riporta anche in vita vittime di crimini e persone mai tornate a casa. Anche in tv

di ILARIA VALLERINI
30 giugno 2023
Kata, l'inquietante video TikTok

Kata, l'inquietante video TikTok

"Ciao a tutti. Sono Kata, la bambina che è stata rapita a Firenze all'ex albergo Astor il 10 giugno verso le 15. Vi prego di aiutarmi". E' Kata, seduta sulla poltroncina gialla vestita di una tutina bianca, riprodotta dall'intelligenza artificiale in un video diventato in pochissimo tempo virale su TikTok fino ad essere trasmesso in onda nell'ultima puntata di "Chi l'ha visto?". Intanto proseguono le perquisizioni nell'ex hotel di via Monteverdi, ma a far parlare è proprio questo "uso" inquietante della tecnologia per la ricostruzione di vittime di casi efferati o persone scomparse in circostanze misteriose.
@storievereufficiale♬ Suspense, horror, piano and music box

Perché farlo?

"Voglio tornare a casa dai miei genitori mi manca troppo mia mamma. Vi prego aiutatemi", è l'appello della bimba-avatar. "Se qualcuno ha visto i miei rapinatori - aggiunge - contattate le forze dell'ordine. Spero che questo video acceleri il mio ritrovamento, ogni secondo è prezioso, più tempo passa e più è difficile la strada del ritorno". La risposta sembra insita in questo messaggio dalla voce della piccola Kata.
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Kataleya Mia Alvarez Chicclo, la bimba peruviana scomparsa dall’hotel Astor di Firenze il pomeriggio di sabato 10 giugno

Il video si conclude con una foto autentica di Kata. Molti utenti sono disorientati, qualcuno pensa che sia viva e tornata a casa. Ma altri li avvisano che il profilo non dà informazioni reali. Ma Animated Auditions intanto diventa sempre più esperto. E i suoi personaggi sempre più realistici rischiando di ferire e offendere la memoria di chi viene usato solo per un macabro storytelling. Nonostante ciò è già un trend da pelle d'oca.

I bambini scomparsi: Madeleine McCann

Non solo Kata, la bambina peruviana di 5 anni scomparsa dall'ex Hotel Astor a Firenze. Ma anche Madeleine, Andrew e molti altri. "Sono misteriosamente scomparsa 16 anni fa e nessuno ad oggi sa dove mi trovo. Il mio nome è Madeleine McCann". E' la fedele riproduzione del volto della bimba inglese scomparsa all'età di tre anni nella località di mare Praia da Luz in Portogallo nel lontano 2007.
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Madeleine 'Maddie' McCann, la bambina britannica scomparsa in Portogallo nel 2007

È tutta colpa o merito (a seconda del posizionamento nel dibattito in corso sull'utilizzo controverso di questo strumento) dell'intelligenza artificiale. Questa è riuscita a "riportare in vita" (nel mondo virtuale) le vittime di crimini efferati oppure di bambini mai tornati a casa e che ora raccontano la propria storia in prima persona.
@mystorymatters99 Madeleine McCann: A Child Lost, A Family's Pain Using the power of AI technology, this video has been produced as a respectful representation of the individual's story, rather than a photograph. The goal is to provide an immersive and engaging retelling of their experiences and share it with a diverse audience. #madeleinemccann #missingperson #history #biography #autobiography #portrait #surveycorps #culturetiktok #legend #learnabouttiktok #storytime #foryou #uk #uk_tiktok #tiktoklongs #fyp #foryou #truestory #touching #emotional ♬ Adventurer - Lux-Inspira

Tra le vittime Giulia Tramontano

Il profilo Animated Auditions non ha risparmiato nessuno. Nemmeno Giulia Tramontano anche lei è nel "catalogo" delle storie dell'orrore sul social insieme a Stefano Cucchi e Denise Pipitone, ma anche star come Micheal Jackson e Amy Winehouse, Yara Gambirasio e Davide Astori. L'avatar di Giulia, la 29enne massacrata al settimo mese di gravidanza dal fidanzato a Senago (Lombardia), racconta la storia della sua morte e di quella del suo bambino.
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Giulia Tramontano, uccisa dal fidanzato Alessandro Impagnatiello

Anche qua un messaggio morale dopo dettagli agghiaccianti. "Voglio che la mia voce si alzi per denunciare la violenza per far luce sulla realtà dei crimini contro le donne per incoraggiare altre vittime a rompere il silenzio e a cercare aiuto". "Nessuno dovrebbe mai sperimentare quello che ho passato unitevi a me nella lotta contro la violenza di genere e nell'impegno per la giustizia. La mia voce non può più essere silenziata e spero che la mia storia possa contribuire ad un cambiamento positivo nel modo in cui affrontiamo i crimini contro le donne". Sarà questa una soluzione?