La Fondazione "Cure2Children" in aiuto dei bambini che vivono nelle regioni più povere del mondo

Dall'Africa al Sudamerica, la Onlus si impegna nel formare personale sanitario per salvare la vita ai più piccoli. Il fondatore Faulkner: "Di 15.000 bimbi malati, circa 830 sono guariti"

di EDOARDO MARTINI
20 dicembre 2023

La Fondazione "Cure2Children" ha presentato alla Camera i progetti sull'oncologia pediatrica

Formare personale sanitario nelle regioni più povere del mondo, per salvare i bambini dal cancro e da gravi malattie ematologiche. È questa la missione della Fondazione "Cure2Children", che ha presentato i suoi progetti alla Camera dei Deputati, su impulso della parlamentare forzista Erica Mazzetti. All'appuntamento hanno preso parte Roberto Valerio, membro del direttivo Cure2Children, e Simone Monti, sostenitore della Fondazione e delegato Montebianco Costruzioni.
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"Aiutiamo infermieri e medici locali a fare procedure complesse in modo semplificato, efficace e sicuro", il messaggio di Faulkner (Facebook)

"Dei 15.000 bambini con tumori e malattie del sangue, circa 830 sono guariti"

Lo scopo della Fondazione, nata nel 2007 a Firenze, è quello di aiutare i bambini delle regioni meno abbienti del mondo, affetti da patologie onco – ematologiche, a fruire di cure locali accessibili e affidabili. Ma l'impegno non si ferma qui. Oltre a questo, infatti, l'organizzazione ricerca modelli di assistenza sanitaria terziaria sostenibile, cercando di sviluppare o rafforzare i sistemi sanitari nei Paesi a medio o basso reddito. Sui progetti e sui traguardi raggiunti è intervenuto molto soddisfatto, il fondatore della Onlus, Lawrence Faulkner: "Abbiamo vari progetti attivi in India, Pakistan, Armenia ed altri in ponte, Uzbekistan, Vietnam e Iraq. Siamo molto soddisfatti dei traguardi raggiunti: dei 15.000 bambini con tumori e malattie del sangue, registrati, circa 830 sono stati guariti ad oggi, direttamente in realtà a medio reddito. Aiutiamo infermieri e medici locali a fare procedure complesse (trapianto di midollo) in modo semplificato, efficace e sicuro. lI costo di un trapianto è di meno di un decimo paragonato a quello nei paesi ricchi. Di questi tempi di spesa sanitaria fuori controllo e di risorse sempre più limitate, forse anche i paesi ricchi potrebbero beneficiare di questa esperienza".
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Il nuovo progetto a Bangalore, in India, dove è stato allestito un reparto per trapianto di midollo ed oncoematologia pediatrica da 16 letti (Instagram)

I progetti della Fondazione "Cure2Children"

Andiamo allora a vederli questi progetti che spaziano di continente in continente. Il più recente è il "Progetto Camerun", partito dalla storia a lieto fine della piccola Manuella-Christiane, 19 mesi, affetta da anemia falciforme. Operata in Armenia grazie ad un accordo tra Cure2Children e il Centro di Ematologia intitolato Yeloyan a Yerevan, ha ricevuto un trapianto di midollo che le ha salvato la vita. A Bangalore, in India, invece, è stato allestito un reparto per trapianto di midollo ed oncoematologia pediatrica da 16 letti. Nello stessa Nazione, dove si registra uno dei più alti indici di talassemia del pianeta, è stato istituito, a Jaipur, il South East Asia Institute for Thalassemia. Un progetto su questo tema è stato impostato anche in Pakistan, a Islamabad, mentre a Colombo, in Sri Lanka, è stato possibile aprire il primo reparto per trapianto di midollo osseo. Spostandoci a Prstina, in Kosovo, possiamo notare come la Fondazione sia attiva con un progetto per sostenere le cure contro i tumori maligni nei bambini. A Tblisi, in Georgia, invece, si muove un team dedicato alla diagnosi e alla cura delle patologie oncologiche infantili. Iniziative che perseguono la missione dell'organizzazione sono in corso anche in Argentina, Afghanistan, Malawi, Iraq e Nigeria. Inoltre, dal 2011, la Fondazione ha organizzato il "Global Neuroblastoma Network", un progetto che punta a sconfiggere il primo tumore causa di morte in età pediatrica e che si verifica per oltre l'80% dei casi in paesi a basso reddito nel mondo.

"Voglio esportare la conoscenza di questo modello anche fuori regione", il sogno del sostenitore Monti

Alle parole di Faulkner hanno fatto eco quelle di Simone Monti, sostenitore della Fondazione e delegato Montebianco Costruzioni, che ha messo in evidenza come sia di fondamentale importanza dare il proprio contributo per questo progetto: "La Fondazione Cure2Children porta avanti una missione fondamentale, andando a rispondere a una serie di problematiche sempre più cruciali dei nostri giorni. Come imprenditore quando mi hanno presentato il progetto mi sono subito sentito coinvolto e desideroso di potere dare il mio contributo. Partendo dalla provincia di Prato, il territorio dove ha sede la mia azienda, ho iniziato a portare avanti una campagna di sensibilizzazione verso l'attività della fondazione, coinvolgendo intorno alle sue iniziative sempre più imprenditori". E conclude: "Adesso voglio esportare la conoscenza di questo modello in tutta la Toscana e anche fuori regione, così da diffondere sempre più il messaggio di solidarietà verso le esigenze pediatriche di bambini nati e cresciuti nei Paesi meno abbienti del mondo".
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Erica Mazzetti, deputato di Forza Italia e componente VIII commissione ambiente (Instagram)

L'impegno politico

L'ultima parola è spettata a l'On. Erica Mazzetti, deputato di Forza Italia e componente VIII commissione ambiente: "Sono orgogliosa di aver promosso e ospitato la presentazione di Cure2Children in una sede istituzionale come questa. È anche compito nostro valorizzare le migliori esperienze dell'associazionismo e del volontariato. L'Italia, e la Toscana in particolare, sono terre di cooperazione, da sempre siamo presenti in tutti i contesti globali per aiutare concretamente le popolazioni in difficoltà, in Africa e non solo. Cure2Children è parte integrante di questa storia e di questa tradizione". Poi chiude ricordando: "Il governo di centrodestra si è impegnato fin da subito per rilanciare l'azione italiana nel mondo, che si basa sulla cooperazione, il sostegno alla stabilizzazione, l'assistenza ai più fragili e alle persone che, oltre a vivere nei contesti difficili, hanno disabilità".