La notizia è di quelle epocali e segna un cambiamento di prospettiva che dà conto di come la concezione stessa dell’umanità, e della vita, sia cambiata in maniera radicale: con 468 voti a favore e un solo contrario alla Camera è stato approvato il disegno di legge di modifica agli articoli 9 e 41 della Costituzione in materia di tutela dell’ambiente. Si tratta della quarta e ultima lettura per il provvedimento, la seconda deliberazione da parte di Montecitorio. Un fatto storico che individua nella tutela ambientale un diritto fondamentale riconosciuto dalla Repubblica a beneficio anche delle future generazioni. La sostenibilità diventa, insieme con la salute e l’utilità sociale, anche uno dei limiti alla libertà di impresa. La modifica è immediatamente esecutiva: come al Senato, infatti, anche alla Camera è stata superata la maggioranza assoluta ma anche la soglia dei due terzi dei componenti prevista dall’articolo 138 della Carta nella seconda deliberazione di ciascuna Camera, come condizione per evitare il referendum costituzionale.
La tutela dell'ambiente in Costituzione
“Il voto di oggi rappresenta un fatto storico. Finalmente la tutela dell’ambiente diventa un principio fondamentale della Repubblica a cui la legislazione futura si dovrà ispirare e a cui la legislazione passata si dovrà adeguare”. È questo il commento di Donatella Bianchi, presidente del WWF Italia, che aggiunge: “Questa modifica costituzionale è un primo importantissimo passo che armonizza il nostro sistema con i principi formulati a livello europeo e internazionale e fatti propri dalla giurisprudenza costituzionale, di legittimità e di merito. Per dare concretezza a questi passaggi è ora necessario definire un sistema normativo organico e innovativo a tutela della natura d’Italia. Il nuovo assetto costituzionale rafforza significativamente il principio della sostenibilità, sin qui trattato solo in termini di dottrina e giurisprudenza, e crea il presupposto per aumentare il livello di salvaguardia del capitale naturale che costituisce la base insostituibile di tutte le nostre attività anche economiche”.Soddisfatto il WWF Italia
Secondo l’associazione ambientalista, la riforma degli articoli 9 e 41 della Costituzione deve essere “il presupposto di un intervento organico per adeguare strumenti normativi vigenti a tutela della biodiversità, degli ecosistemi e degli animali”. “Oggi si conclude positivamente una battaglia su cui il WWF si è speso con grande determinazione - conclude Bianchi -. È significativo che questo storico evento coincida con l’anno del trentennale dalla entrata in vigore della legge sulla tutela della fauna selvatica e la disciplina dell’attività venatoria (L. n. 157/1992) che necessita con urgenza di essere modificata. Oggi infatti gli strumenti normativi a tutela della biodiversità, degli ecosistemi e degli animali non sono idonei a raggiungere nuovi fondamentali obiettivi di conservazione fissati a livello comunitario che trovano ora nella nuova riforma costituzionale. Un'esplicitazione di valori e dei principi a cui questi si riferiscono”.Si dice "felice" anche l'Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), che con un post su Instagram spiega: "La modifica sancisce inoltre che nessuna iniziativa economica può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana, alla salute e all'ambiente. Si tratta di una proposta che l'ASviS, fin dalla sua nascita, ha avviato dialogando in modo costante e trasversale con le forze politiche",.Visualizza questo post su Instagram