Allatta il suo bambino mentre viene
operata al cervello. Anche nel momento di massima vulnerabilità una donna ha voluto stringere a sé il figlio neonato, facendosi probabilmente forza per quel piccolo essere umano, nella speranza di poter vivere insieme il loro futuro. E lui, quando crescerà e scoprirà quello che sua madre è stata capace di fare, potrà riconoscere in lei un modello di coraggio e amore.
Il panda nella culla del bimbo che la madre ha allattato mentre si sottoponeva all'asportazione di un tumore al cervello (Ansa)
È successo ad Ancona, dove a una
madre marchigiana di 30 anni è stato
asportato un tumore cerebrale, con un intervento
da sveglia (
in awake in gergo tecnico), che ha avuto per tutto il tempo al suo fianco il suo bimbo.
L'intervento
La delicata operazione chirurgica è stato eseguita martedì mattina, 13 giugno, nell'Azienda ospedaliero universitaria delle Marche. La terribile
diagnosi di cancro al cervello era piombata sulla giovane donna
durante la gravidanza. La 30enne però non si è persa d'animo, proprio per quel bimbo che stava per arrivare nella sua vita. Il giorno dell'operazione è rimasta con il neonato, ancora in fase di allattamento al seno, per tutta la fase pre-operatoria.
L'intervento sulla donna marchigiana di 30 anni è stato effettuato da un'equipe multidisciplinare guidata dal neurochirurgo Roberto Trignani
Il bimbo poi ha atteso con il papà il termine dell'intervento e appena concluso la mamma ha potuto riabbracciarlo e allattarlo fin da subito. In sala operatoria la donna è rimasta tutto il tempo sveglia "sapendo che il bambino era a pochi metri da lei, questo le ha dato
forza e maggiore tranquillità, un'alleanza estremamente utile, quella con il piccolo". Le immagini che arrivano dalla sala operatoria, con la donna che stringe a sé il bimbo mentre i medici la preparano per riportarla in stanza per la degenza post operatoria sono davvero emozionanti.
L'equipe di neurochirurghi
Ad eseguire l'operazione un
gruppo multidisciplinare di medici, costituito dall'equipe di Roberto Trignani, responsabile del reparto di Neurochirurgia generale con particolare interesse pediatrico e dai neurochirurghi Stefano Vecchioni e Michele Luzi. Ad assisterli il neuroanestesista Edoardo Barboni e indispensabile è stata anche la collaborazione con la neuropsicologa Silvia Bonifazi. L'intervento è perfettamente riuscito e i due si sono potuti immediatamente riabbracciare.
Il bambino è un personal trainer per la mamma
"Il bambino - dice il dottor Trignani - rappresenta per la sua mamma un vero e proprio
personal trainer che la prepara alla procedura e che le permetterà di superare rapidamente le conseguenze dell'intervento e la tensione che si accompagna normalmente ad esso".
In reparto con la 30enne operata di tumore al cervello è stata portata una colletta per il suo bambino (Ansa)
In ospedale è stata allestita una
camera con una culletta a fianco al letto della mamma, con tanto di panda-peluche, per far sentire la donna e il bambino "come a casa", una scelta che punta "a normalizzare l'ospedalizzazione" ed a
sciogliere ansie e timori. Alla donna è stato asportato un tumore al cervello nell'area che controlla la parola e il movimento del lato destro del corpo. "Grazie alla procedura
in awake, conclude, la donna non avendo ricevuto farmaci che interferiscono con
l'allattamento, ha potuto continuare a farlo senza nessuna interruzione".