“
Inammissibile privare i bimbi dei diritti”. Così la senatrice Liliana Segre interviene sul tema caldo della
maternità surrogata. Nella sua rubrica settimanale “La Stanza” del magazine “Oggi”, Segre fa una lunga riflessione su questa forma di
procreazione assistita in cui una donna provvede alla gestazione per conto di una o più persone, che acquisiranno la responsabilità genitoriale nei confronti del nascituro.
La senatrice a vita Liliana Segre
Per la senatrice a vita “
non è ammissibile contrastare l'utero in affitto privando di diritti i bambini già nati”. “In Italia purtroppo la situazione delle
persone Lgbt è ancora motivo di preoccupazione” afferma ancora. Poi ricorda: “Lo scorso maggio Arcigay ha pubblicato un rapporto secondo cui, nei dodici mesi precedenti, ‘si è assistito a una ferocia senza precedenti’ e non si sono ‘mai contati tanti morti in Italia’”.
Secondo la senatrice Liliana Segre “in Italia purtroppo la situazione delle persone Lgbt è ancora motivo di preoccupazione”
Il
documento a cui si riferisce la senatrice “si concentra su 133 storie di
odio omolesbotransfobico; tre suicidi di
ragazze trans esasperate dalle vessazioni o vittime di stupro; tre omicidi di
persone gay; e poi casi terribili di violenze e umiliazioni in famiglia; numerosi crimini nelle scuole; discriminazioni sul lavoro”. Sulle
coppie dello stesso sesso la senatrice aggiunge: “Recentemente si è aggiunto il problema della trascrizione degli atti di nascita dei figli venuti al mondo all'estero da coppie omogenitoriali. Personalmente ho forti riserve sulla pratica del cosiddetto ‘utero in affitto’, ma non è ammissibile contrastarla privando di diritti i bambini già nati”.
Tutti i figli avuti all'estero tramite maternità surrogata devono essere riconosciuti dai genitori in Italia
Maternità surrogata, il dibattito politico in Aula
In Parlamento, intanto, continua l’iter per far diventare
la maternità surrogata reato universale. Il dibattito è in corso alla Camera: la maggioranza spinge sul
reato universale, ma le opposizioni contestano il disegno di legge. Questo perché, viene criticata l’idea che un reato, presente in Italia, possa essere dichiarato unilateralmente universale, cioè perseguibile
anche se commesso all’estero, dove la pratica è legale e regolamentata, come in Canada o negli Stati Uniti.
Maternità surrogata: prosegue l'iter per farla diventare reato universale
Il testo di Fratelli d’Italia punta a
perseguire chi rientra in Italia, dopo aver fatto ricorso alla
maternità surrogata in un Paese dove è legale. La gestazione per altri in Italia, infatti, è vietata dal 2005, ma molte coppie italiane vanno all’estero per poter usufruire di questa pratica. Se la legge venisse approvata, sarebbero perseguitate queste coppie.
La "sanatoria" proposta dalla ministra
La ministra della Famiglia,
Eugenia Roccella, intanto, pensa a una “
soluzione legale per bimbi già nati”. Se e quando la legge sarà approvata, infatti, si porrà il problema dei bambini già nati, magari già grandi.
La ministra della Famiglia e delle Pari opportunità Eugenia Roccella
“Dovremo pensare a
una sorta di sanatoria una volta che ci sarà la nuova legge per la perseguibilità dell'
utero in affitto (gestazione per altri, Gpa) anche per chi lo fa all'estero, visto che in Italia è già vietato per fortuna” sono le parole della ministra alla trasmissione “La Confessione” di Peter Gomez. Roccella ritiene “utile introdurre una soluzione legale che non sia un modo di aggirare le leggi per i bambini nati fin qui”.
Mara Carfagna (Photo by Roberto Serra / Iguana)
Pensiero condiviso da
Mara Carfagna, presidente di Azione. “La proposta di una sanatoria per i bambini già nati da maternità surrogata all’estero, avanzata dal ministro Roccella, è sensata e il governo
ha gli strumenti per agire subito” sostiene. Poi aggiunge: “Chiudiamo la polemica sulle registrazioni anagrafiche con un atto in favore dei bambini che, a mio avviso, dovrà essere contestuale alle nuove norme per
la perseguibilità della Gpa, anche se commessa all'estero”. “Quelle norme saranno un discrimine per il futuro, ma non possiamo far pagare ai soggetti più fragili, ai bambini, gli errori commessi in passato dai
sindaci che hanno proceduto a registrazioni illegali” conclude Carfagna.