“Oggi piacciono i mostri, se il mostro fossi io vi piacerei”. Prima la bufera; poi, appena spente le luci della pubblica indignazione, nel cuore della notte è arrivato sui social un cenno di reazione da parte di Morgan, a processo per maltrattamenti e stalking nei confronti della ex fidanzata Angelina Schiatti e che ieri è stato ‘scaricato’ da Warner e Rai.
Senza mai citare in maniera diretta la vicenda, che tra l’altro mette – ancora – in cattiva luce non solo Marco Castoldi (vero nome del cantautore) ma anche il sistema giudiziario italiano, che in quattro anni da quando la denuncia della donna ha fatto scattare il Codice Rosso non ha portato ad alcun provvedimento ma anzi il processo è ancora in corso, il cantante in un lungo post di solo testo esterna i suoi pensieri in merito.
“Bestie violenti e misantropi untori e boia stiano dalla parte di starfuckers e mafiosi. Esseri umani, persone civili, non violenti, persone dotate di anima, stiano con me”. Nel suo messaggio social Morgan invita quindi a non intraprendere “nessuna guerra ai mostri, mi raccomando”. anche perché, stando alle sue parole, “i mostri hanno un dispositivo di autopunizione, quindi non dovremo fare sulla”, aggiunge ponendosi apparentemente dalla parte dei giudicanti, non del giudicato. Insomma sembra essere sicuro della propria innocenza, quasi vittima sacrificale del personaggio che il dibattito pubblico ha costruito su di lui.
Infatti anche nella seconda parte del post il musicista usa la metafora del mostro: “Io non vi piaccio perché gli angeli non piacciono ai mostri. Gli angeli stiano con me – è il suo appello – la poesia la musica la gentilezza la parola la comprensione la pazienza l’impegno la lealtà la meraviglia. I mostri stiano con loro” ovvero con “la bramosia, la distruzione, l’odio, la vendetta, la mutilazione, la menzogna, il tradimento, il ricatto”.
Tutte cose che si sarebbero ritorte contro di lui, da parte di Schiatti, oggi compagna del cantautore Calcutta, della stampa che ha cavalcato e sta cavalcando l’onda dello sdegno, dei tanti colleghi artisti che hanno immediatamente preso le parti della donna. Ma soprattutto Morgan sembra avercela con le aziende – Warner e Rai – che dopo aver stipulato con lui accordi e contratti lo hanno scaricato per evitare di essere ‘infangate’ a causa di un’eventuale condanna di Castoldi (la prossima udienza sarà a Lecco il 13 settembre) e di essere comunque invischiate in una vicenda che ha già i contorni dello scandalo dell’estate. “A voi la scelta”, conclude nel post.