Pianeta donna: quando sostenibilità significa anche prendersi cura della V-zone femminile

Sul fronte prodotti intimi, Nuvenia punta a ridurre del 30% entro il 2030 la propria impronta di carbonio, in uno sforzo comune di contrasto all’inquinamento, aggravato in modo particolare dai rifiuti di plastica che soffocano l’ambiente

di REDAZIONE
25 ottobre 2022
nuvenia sostenibilità

nuvenia sostenibilità

Si sente parlare, sempre più spesso negli ultimi tempi, di Sostenibilità. Ma cosa significa? Semplice la parola, complesso il concetto, in quanto abbraccia aspetti ambientali, sociali, economici e, perché no, psicologici. Dietro al termine si nasconde in effetti un invito, esteso a milioni di persone, a fare meglio e a indirizzare i propri sforzi per costruire un futuro migliore, appunto più sostenibile. Potremo addirittura azzardare a dire che la sostenibilità crea una nuova visione dell’identità individuale e collettiva, puntando a una nuova relazione con se stess* prima ancora che con il mondo esterno.

La salute delle donne e quella del Pianeta

Su questo tema il contributo delle aziende è fondamentale: non si cambiano le abitudini e gli stili di vita convenzionali se non si trasforma il nostro modo di pensare, produrre, consumare e comunicare. Sì, anche comunicare, perché è dal linguaggio, anche quello degli spot, pubblicitario, che può partire il cambiamento, sempre che dietro ci siano azioni concrete per attuarlo. Tra i brand più attivi in questo senso c’è Nuvenia, che da anni investe non solo nella realizzazione di prodotti igienici femminili che rispondano alle esigenze di protezione di tutte le donne, ma punta a prendersene cura in ogni aspetto della loro vita, partendo proprio dalla V-Zone. Oltre a impegnarsi nell’abbattere i tabù legati al ciclo mestruale, l’azienda punta a sostenere le donne nell’accettazione di sé, si mette al fianco delle proprie “consumatrici” perché si sentano libere, senza vergogna ed orgogliose della propria unicità. Parlando con chiarezza, senza pregiudizi, di tutto, dalla vulva alle secrezioni, Nuvenia punta però anche ad un altro importantissimo obiettivo: la sostenibilità ambientale. Perché la salute delle donne non può prescindere da quella del Pianeta ed è su questo presupposto che l’azienda basa il suo impegno per la riduzione dell’impronta di carbonio e l’impatto ambientale dei suoi prodotti.

Le azioni concrete

Prendersi cura delle proprie consumatrici significa quindi impegnarsi nel mantenere sano l’ambiente in cui esse, noi tutti, viviamo. Perché la correlazione tra salute dell’essere umano e ambiente esterno è ormai un concetto assodato. Ed è qui che entra in gioco l’impegno in termini di sostenibilità di Nuvenia. In alcune confezioni si può infatti già trovare il marchio Ecolabel (marchio di qualità ecologica dell'Unione Europea che contraddistingue prodotti e servizi caratterizzati da un ridotto impatto ambientale durante l'intero ciclo di vita), mentre tutta l’energia elettrica utilizzata negli stabilimenti proviene da fonti rinnovabili. Ma non basta. Le protezioni assorbenti femminili sono igienicamente contenute in confezioni ed imballaggi in plastica e sappiamo bene come l’inquinamento provocato da questo materiale sia oggi uno dei problemi ambientali più urgenti da affrontare. L’obiettivo di Nuvenia, allora, diventa quello di ridurre e sostituire la plastica degli imballaggi e di incoraggiare il riciclo, limitando allo stesso tempo gli sprechi. Per mantenere fede a questo proposito ha ridotto del 17% le emissioni di CO2 per produrre gli assorbenti Ultra (valutazione del ciclo di vita effettuata sugli assorbenti Nuvenia Ultra nel 2019 rispetto al 2008), ha utilizzato il 50% di materiali rinnovabili nel packaging esterno dei suoi prodotti percentuale che arriva al 100% quando si considerano gli involucri dei proteggi slip (realizzati in cartone).

La sostenibilità nel DNA di Nuvenia

Rifiuti plastica

La plastica è il principale fattore inquinante ambientale. Sostenibilità per Nuvenia vuol dire ripensare al modo di produrre e a istruire i consumatori al corretto smaltimento dei prodotti

La sostenibilità fa parte del DNA di questa azienda (tra le 100 più virtuose al mondo su questo aspetto) che passo dopo passo continua a investirci, per raggiungere l’obbiettivo quantitativo del -30% di emissioni di carbonio entro il 2030. Il dato è misurato attraverso il Life Cycle Assessment, che analizza l’impatto complessivo di un prodotto sull’ambiente dalla culla alla tomba (ovvero dalla produzione delle materie prime, alla sua manifattura, al trasporto e all’utilizzo, fino al suo smaltimento). Ma come fare? Ad esempio aprendo la strada al mercato dei prodotti riutilizzabili a partire dalla biancheria intima assorbente e lavabile (con le mutandine lavabili per il ciclo Nuvenia Intimawear) e riducendo l’utilizzo di plastiche derivanti dal petrolio sostituendole con:
  • Oltre l’85% di plastica rinnovabile o riciclata negli imballaggi
  • Cercando risorse e materiali alternativi nella composizione dei prodotti
  • Ottimizzando la logistica
Questo significa, insomma, agire in ogni fase della produzione, dalla scelta dei materiali alla gestione degli stabilimenti, al confezionamento, al packaging, fino alla distribuzione. Un obiettivo ambizioso che investe tutta la strategia aziendale e di management. Allo stesso tempo una grande operazione culturale che rende il "prodotto" tanto un messaggio quanto una testimonianza. Il messaggio è quello che tutti e tutte possono fare la propria parte e si fa testimonianza affinché ciascuno sia motore del cambiamento che tutti ci aspettiamo. È un caso che molte di queste esperienze maturino in aziende e brand, come Nuvenia, che lavorano con le donne e per le donne, sostenendo innanzitutto il loro benessere e la loro reale emancipazione, a partire dall’intimità stessa, dalla loro naturale ‘differenza’? Crediamo di no. Anzi, ne siamo convinti.