Costretta lasciare il seggio perché non riesce a conciliare l'impegno politico con il ruolo di responsabilità in azienda e quello di mamma di due bambini piccoli. È la storia di Cecilia Lorenzoni, (ex) consigliera comunale di Lucca, che ha inviato la sua lettera di dimissioni spiegando cosa la porta a questa sofferta scelta dopo due anni di mandato, ma è anche quella di tante altre donne come lei che sono costrette, non c’è altro modo di dirlo, a scegliere tra famiglia e lavoro e passioni. Perché per loro fare tutto non è possibile. O meglio, non è ammissibile nel ruolo che viene loro chiesto di assumere dalla società.
L’Italia è quel Paese in cui se sei una donna e non sei mamma sei una disgraziata senza valori. Se lavori e non sei sposata, sei un’egoista un po’ strana, tutta carriera (senza magari chissà quali prospettive) e senza famiglia. Ma se sei una lavoratrice, sposata o accompagnata, mamma di uno o più figli, allora diventi subito una Superdonna, al pari di una divinità in questi tempi di magra sulla natalità.
Peccato che, oltre alle lodi e a sparuti bonus che altro non sono che velati inviti a dedicarsi a un’occupazione – quella di madre – piuttosto che all’altra – il proprio impiego –, nulla e nessuno supportino davvero quelle migliaia di donne ‘eroiche’ in bilico tra vita privata e familiare e ufficio.
La lettera di dimissioni
“Desidero comunicarvi che, dopo una lunga riflessione e dopo essermi confrontata con il mio gruppo politico, sono oggi a rassegnare le mie dimissioni irrevocabili da consigliera comunale, con efficacia immediata”, scrive nella missiva Lorenzoni, componente del gruppo Lucca Futura, rivolta al sindaco, al presidente del Consiglio comunale e ai colleghi e colleghe consiglieri. E spiega a partecipare alle sedute del Consiglio e ai lavori della Commissione in cui era inserita sia per lei impossibile: “L’uno a causa principalmente della difficoltà di conciliare gli orari serali del Consiglio, e l’obbligo della presenza fisica, con i miei impegni di mamma di due bambini piccoli (e un compagno spesso fuori per turni di lavoro); l’altro, per la difficoltà di conciliare gli orari della Commissione con i miei impegni di lavoro, quale capo dipartimento all’interno dell’ufficio legale dell’azienda per la quale lavoro a Firenze”.
Ha sfruttato fino alla fine il congedo parentale ma con il rientro al lavoro, il tempo a disposizione di Lorenzoni si è esaurito “e sono consapevole – prosegue – che in assenza di tempo ed energie non si possa ricoprire degnamente il ruolo di Amministratori, che, appunto, richiede dedizione, impegno e costanza da impiegare nella ricerca di soluzioni nuove alle sfide complesse che il nostro tempo ci pone davanti”.
La riflessione sul ruolo delle donne
Tra queste sfide, la 39enne mette anche quella di un aggiornamento dell’organizzazione delle attività pubbliche, com’è la politica, “al nostro Tempo. Un Tempo in cui molte delle coppie che decidono di avere o adottare figli lo fanno tardi e in cui tutti, anche le donne, lavorano (e tanto!), arrivando ad avere figli con un lavoro a tempo pieno che le vede impegnate tutto il giorno” spiega. E aggiunge, parlando ancora di come oggi la nostra società si muove e si struttura, che questo è “un Tempo in cui i nonni non possono più essere la risorsa su cui poggia l’organizzazione di una famiglia. Un Tempo in cui si chiede di mettersi nei panni anche di chi ha poco tempo libero, e che non solo per questo si può supporre sia meno interessato degli altri a contribuire alle idee collettive”.
Quelli di Cecilia Lorenzoni non sono sensi di colpa ma la riflessione – anche amareggiata – di una giovane donna che ha fatto tutto quello che poteva per portare avanti impegni, passioni, famiglia e semplicemente si è resa conto che in quella corsa, a perdere, sarebbe stata lei, che il tempo andava troppo più veloce di quanto potesse fare lei e per questo da quella gara si è dovuta ritirare. Ed è così che a perderne non è più solo lei ma anche chi rappresentava, i suoi elettori, i cittadini e le cittadine di Lucca che l’avevano votata. Se perde lei, perde la comunità.
“Ho inaugurato la mia prima seduta consiliare del luglio 2022 portando in aula il primo nato, ma ancora i tempi per una nursery comunale non sono maturi. Eppure, è significativo che proprio pochi giorni fa si sia tenuto il Consiglio Comunale dei ragazzi – le parole dell’ex consigliera nella lettera –. È il segno che le istituzioni si aprono all’ascolto di idee nuove, impegnandosi a fare sempre meglio. Lascio il posto a un’altra cittadina, anche lei parte del gruppo di ‘Lucca Futura’, che sono certa farà tanto e bene insieme ai consiglieri Olivati e Stefani, miei compagni di lista e amici, persone di grande valore e capacità, e a Francesco Raspini, che ringrazio per il continuo appoggio e sostegno. Non è un addio, ma un arrivederci in altri e diversi contesti, dove non mancherò di salutare di persona ciascuno di Voi”.