Quante volte nei film la migliore amica della protagonista è una ragazza in carne, che magari “punta sulla simpatia”? Se non sapete rispondere, rispondiamo noi: tante. E il motivo è molto semplice. "L’amica grassa e divertente" è un tropo sullo schermo dove alle attrici plus-size viene assegnato il ruolo di spalla e di supporto alla protagonista solitamente bianca, attraente e magra.
Il libro 'Rebel Rising'
E di questo ruolo Rebel Wilson ne sa qualcosa visto che è stata la migliore amica in tanti film. La comica australiana lo scorso 2 aprile ha pubblicato un libro autobiografico intitolato 'Rebel Rising', dove oltre alle gravi accuse di molestie sessuali contro Sacha Baron Cohen (che ha negato, definendole "dichiarazioni false"), ha dato spazio anche ai dettagli della perdita della sua verginità a 35 anni, al suo viaggio di fertilità, all’avere un bambino tramite una madre surrogata, alla sua sessualità, e ha parlato anche del rapporto difficile con il suo corpo e di come non tutti hanno accettato la perdita dei suoi 36 kg nel 2020.
La decisione di dimagrire
La scelta di perdere peso è arrivata dopo che un medico l'ha avvertita del fatto che avrebbe avuto maggiori possibilità di un trattamento di fecondazione in vitro di successo se fosse dimagrita. Ma, come spiega nel libro, non tutti erano contenti della sua decisione. "All'agenzia piacevo grassa perché avevano ricevuto centinaia di migliaia di dollari di commissioni per ogni film in cui ho interpretato questo tipo di ragazza”, ha scritto la 44enne. Poi ha proseguito: "Fondamentalmente nessuno, a parte mia madre, voleva che perdessi peso. La gente voleva che continuassi a interpretare il personaggio grasso e divertente".
La clausola che le vietava di perdere peso
Ma non è la prima volta che l’attrice ha parlato dello stereotipo del suo peso. Al podcast Call Her Daddy nel 2023, la donna ha riflettuto sui suoi ruoli in Pitch Perfect (2012), Bridesmaids (2011) e How to Be Single (2016) - tutti film in cui ha interpretato il ruolo dell'amica grassa e divertente - dicendo: "Amo fare quei ruoli, amo quei personaggi, ma voglio fare anche altre cose". E come se non bastasse la sua taglia era considerata parte integrante nel ruolo di Pitch Perfect tanto che c'era una clausola nel contratto di Wilson dove si ribadiva il fatto che l'attrice non poteva perdere peso durante le riprese. Insomma, una vera e propria tortura.
"Più ero grassa, più il pubblico rideva"
Il binomio grasso e divertente però la sceneggiatrice è un qualcosa che ha "assaggiato" già agli inizi della sua carriera nella stand-up comedy. "Mi sono subito resa conto che più grassa eri, più il pubblico rideva", ha detto al Sunday Times che poi ha aggiunto: "La gente amava ciò che rappresentavo e mi applaudiva per le mie dimensioni, dicendomi che ero coraggiosa'. Quindi ero tipo, 'Ok allora, continuerò ad essere quella persona'". Ma se l’attrice inizialmente ha accettato il ruolo che le è stato assegnato, perdere peso le ha mostrato quanto sia difficile sconfiggere gli stereotipi. "Ora mi hai perso come fan perché non riesco più a relazionarmi con lei", il commento di un utente rivelato dalla donna in un'intervista al New York Times.
Rebel Wilson non è la sola
La star australiana però non è l'unica ad aver affrontato il contraccolpo della perdita di peso. Anche l'inglese Daisy May Cooper ha deciso di dimagrire per motivi di salute e di conseguenza ha dovuto affrontare le critiche: "Ho ricevuto alcuni messaggi come: 'Beh, ora che hai perso peso non sei più divertente'. Perché le donne devono essere fottutamente grasse per essere divertenti? Questo mi fa arrabbiare così tanto".
Insomma, c'è ancora tanta strada da fare prima che il peso di un attrice non sia visto come la sua caratteristica distintiva dagli agenti di casting e dai produttori. O almeno per ricoprire il ruolo di protagonista. Anche perché come aveva raccontato Shannon Purser, la Barb di Stranger Things: "Non assumono attori grassi per ruoli iconici grassi perché vogliono grandi nomi. Non ci sono quasi mai star grasse di primo piano perché agli attori grassi non è consentita la possibilità di salire di livello. Non ci viene data la giusta visibilità perché l'industria ci vede come elementi bidimensionali".