Affermazioni allucinanti, che fino a qualche anno fa avrebbero alzato un polverone mediatico incredibile. Oggi invece, se la polemica scatta lo stesso, a lasciare sbalorditi non è tanto quanto affermato da un militare ultra conservatore nel suo libro, quanto il personaggio stesso da cui provengono queste parole. "Purtroppo non sono così stupito dalle parole del Generale Vannacci, in un clima politico così avverso alla nostra comunità, era da aspettarselo", commenta infatti Mauro Scopelliti, presidente di Arcigay Firenze "Altre Sponde".
L'autore de Il mondo al contrario
Roberto Vannacci, 54enne di origine spezzina, militare rodato e autore del libro autoprodotto Il mondo al contrario, in cui si pone apertamente contro "la dittatura delle minoranze", non è l'istrione di turno (più o meno famoso) che se ne esce con una battuta infelice in un mondo sempre più in balia del politically correct. Vannacci è un ex generale della Folgore e oggi a capo dell'Istituto Geografico Militare di Firenze. Un Generale di Divisione, un esponente di spicco dell'Esercito Italiano. E il suo volume, evidentemente provocatorio, è il primo nelle vendite su Amazon.Il contesto delle affermazioni di Vannacci
Segno che il problema non si limita solo all'apparenza scandalosa denunciata, in queste ore, da chi corre a prendere le distanze dal soggetto e dalle sue frasi. Ma va oltre, e incarna un sentimento latente, omofobo, discriminatorio, intollerante, patriarcale, misogino (e chi più ne ha più ne metta) che è duro a morire. Perché se il mondo militare - non ci saremo mica scordati il caso alpini? - non è certo simbolo di progresso illuminato, ma questo è risaputo, qui si va ben oltre. Per il modo con cui queste affermazioni emergono, nero su bianco su un libro, e per il contesto istituzionale in cui si pongono, perché l'autore non è, come abbiamo visto, uno qualunque. Il quadro che ne emerge è più da suprematismo bianco americano, per capirci. Quello che portano avanti alcuni sostenitori più incalliti di Donald Trump, le frange più estremiste della polizia Usa (prima e dopo George Floyd), gli ultra conservatori (quelli che vietano di parlare di omosessualità e la libera espressione per i transgender, giusto per fare un esempio). Lasciando per un attimo che lo sguardo rimanga in quel Paese, perché ad osservare l'Italia l'attuale contesto politico rischia di far demoralizzare ancora di più. "Devo dire che questa è solo la punta dell'iceberg che tutti i giorni colpisce in sordina, e senza alcuna possibilità di protezione e denuncia, le persone Lgbtqia+ o di qualsiasi altra minoranza – aggiunge infatti Scopelliti –. È l'ennesima riprova che questo governo legittima queste posizioni, come se fossero 'tollerabili' nascondendosi dietro a una fantomatica libertà di parola... Che potremmo ormai definire libertà di fascismo".La dittatura delle minoranze: esempio di omofobia e razzismo
Il Generale di Divisione esprime considerazioni, a titolo personale, su una serie di temi, che vanno appunto dagli omosessuali ai migranti, dall'ambientalismo alle femministe, dalla società multietnica alla difesa. Che nulla hanno da invidiare appunto al modello oltreoceano.
"Basta aprire quella serratura di sicurezza a cinque mandate che una minoranza di delinquenti ci ha imposto di montare sul nostro portone di casa per inoltrarci in una città in cui un’altra minoranza di maleducati graffitari imbratta muri e monumenti, sperando poi di non incappare in una manifestazione di un’ulteriore minoranza che, per lottare contro una vaticinata apocalisse climatica e contro i provvedimenti già presi e stabiliti dalla maggioranza, blocca il traffico e crea disagio all’intera collettività. I dibattiti non parlano che di diritti, soprattutto delle minoranze: di chi asserisce di non trovare lavoro, e deve essere mantenuto dalla moltitudine che il lavoro si è data da fare per trovarlo; di chi non può biologicamente avere figli, ma li pretende; di chi non ha una casa, e allora la occupa abusivamente; di chi ruba nella metropolitana, ma rivendica il diritto alla privacy", afferma ancora, come recita anche la scheda relativa al libro in vendita anche su Amazon.
"Omofobia, complottismo spicciolo, razzismo, invito alla violenza, misoginia: tutto questo e molto altro tra i contenuti del libro Il mondo al contrario", afferma in una nota Mario Colamarino, presidente del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli. "Vannacci nel suo volume - che ci consola sapere autopubblicato, non avendo nessuna casa editrice ha avuto l'incoscienza di farsene carico - farnetica di lobby gay internazionali, afferma che 'la normalità è l'eterosessualità', offendendo tutta la comunità Lgbtqia+ e coprendo di ridicolo le Forze Armate che in qualche misura rappresenta".
Colamarino aggiunge: "Fortunatamente l'Esercito ha già preso le distanze da quanto accaduto e confidiamo in una misura disciplinare adeguata in tempi brevi, oltre alle dimissioni dall'Istituto geografico che presiede. Che un rappresentante dello Stato possa esprimersi in questo modo va al di là di ogni legittimo principio di libertà di parola. Auspichiamo che il ministro Crosetto intervenga sul caso: un simile comportamento dovrebbe essere sanzionato e censurato in quanto in contrasto con i principi della Costituzione e indegno di una società che voglia definirsi civile".