Sedata e stuprata per anni: il marito la "offriva" a sconosciuti

È successo in Francia, tra 2011 e 2020, ad opera di 83 "uomini comuni" che Dominique P. invitava a casa tramite un gruppo online. Nessuno di questi ha mai denunciato

di MARIANNA GRAZI
30 giugno 2023
1violenza

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È stata stuprata da decine di uomini, per anni, in vere e proprie aggressioni organizzate dal marito, Dominique P. La vittima, una donna francese, veniva sedata con un mix di farmaci da banco e l'uomo invitava i "clienti" ad abusare di lei tramite un gruppo online. A Vaucluse, nel sud del Paese, potrebbe iniziare presto il processo al marito e ad altri 51 uomini accusati di stupro nei confronti della signora, che oggi ha circa 60 anni. Ma al di là di come andrà a finire la vicenda giudiziaria lascia letteralmente senza parole il fatto che nessuno di coloro che in 10 anni sono stati interpellati in questa dal coniuge della vittima, si sia mai ribellato, abbia detto "No", abbia denunciato alla polizia quella chat degli orrori.

La vicenda: dieci anni di abusi

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La vittima, una donna che oggi ha 60 anni, aveva descritto il marito Dominique P. come un "un uomo fantastico", gentile e premuroso

Un'inchiesta di Le Monde ha svelato quelle che appare come una vicenda agghiacciante. Quando, nel novembre 2020, un agente di polizia della stazione di Carpentras ha chiesto alla donna di parlarle di suo marito, lei lo ha descritto come "un uomo fantastico", gentile e premuroso. Insieme da 50 anni e con tre figli, la coppia si stava godendo una "felice" vacanza nella città di Mazan. E un incidente di percorso, il 12 settembre di quell'anno, quando Dominique P. le ha rivelato di essere stato arrestato per aver filmato donne nel supermercato locale, non ha scalfito la loro relazione: lei è stata pronta a perdonarlo, perché in fin dei conti la loro relazione sessuale era "normale", pensava. E anche il fatto che lui volesse provare lo scambismo, non le era apparsa come una richiesta fuori norma. Aveva rifiutato, non le piaceva essere toccata senza un legame emotivo, ma la cosa era finita lì. Un mese e mezzo dopo però, l'ex venditore immobiliare era di nuovo sotto custodia. Durante l'indagine preliminare precedente, infatti, la polizia ha sequestrato il suo telefono, il computer e i dischi rigidi. Il vaso di Pandora è stato quindi scoperchiato: gli agenti hanno trovato migliaia di scambi su un sito di incontri, Coco.fr, e soprattutto in una chat room specifica chiamata "A son insu" ("A sua insaputa"). Su questo forum, tuttora attivo, molti uomini si scambiano informazioni sugli atti sessuali che riescono ad avere senza che le loro partner ne siano informate (quindi senza il loro esplicito consenso). Uno stupro, secondo il codice penale francese.

Il collezionista di "Abusi"

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La polizia francese ha scoperto centinaia di video nella cartella "Abus" e ha individuato 83 aggressori, di cui 51 più il marito della vittima andranno a processo

Dominique P. somministrava regolarmente a sua moglie diverse compresse di Témesta, un potente ansiolitico che mescolava nel suo piatto per la cena. A quel punto invitava degli sconosciuti del forum nella loro camera da letto per violentarla mentre lei era incosciente. E, come un collezionista, filmava tutto. Mentre ispezionavano una chiavetta, gli investigatori si sono imbattuti in un file denominato "Abus" ("abusi"). Dentro c'erano centinaia di video con titoli che indicano la data, il nome e la natura degli atti: "ABUS/notte del 26 maggio 2020 con MARC SODO 5° volta" o "ABUS/notte del 06 09 2020 con Charly 6° volta".

Le conseguenze

Una pratica inumana, sconvolgente, andata avanti per quasi 10 anni, dal luglio 2011 all'ottobre 2020. Dal materiale analizzato sono emerse 128 sottocartelle. Sono stati catalogati 92 stupri commessi sulla vittima. È stato stilato un elenco di 83 aggressori e la polizia di Carpentras ne ha identificati 51, che andranno a processo insieme al marito. Il più giovane ha 26 anni, il più anziano 73. Solo quando gli agenti hanno mostrato alla signora le foto tratte dai video, lei si è resa conto per la prima volta di quanto aveva subito. Una valanga che l'ha travolta senza lasciarle scampo, tra malattie sessualmente trasmissibili che le sono state diagnosticate e soprattutto la consapevolezza di essere stata usata dall'uomo che aveva accanto da 50 anni. "Ero la sua cosa", ha dichiarato e lo psichiatra che l'ha avuta in cura le ha diagnosticato un grave trauma psicologico e un alto rischio suicidario.

La cultura dello stupro

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La donna ha scoperto tutto quando la polizia, nel 2020 le ha mostrato i filmati. "Ero la sua cosa" racconta

I contorni di questa storia rivelano ancora una volta come la violenza di genere sia endemica nella società odierna, tanto che abusare del corpo di una donna incosciente è considerato normale, accettabile, almeno a riflettori spenti. Eppure, quando è denunciata, quando un molestatore viene arrestato, tutti sono pronti a difendersi: "Not all men" si sente ripetere come un mantra. Non tutti gli uomini sono stupratori. Come a voler rivendicare una superiorità, un distacco da quelle azioni criminali che alcuni, pochissimi individui malati, disturbati, compiono, mentre la stragrande maggioranza delle persone non si azzarderebbe mai a fare. Uomini "comuni" come quelli citati su Le Monde, che "si giustificano con frasi tratte dal più classico breviario sullo stupro, in cui la gravità dei fatti è fraintesa o minimizzata". No, non è così. Perché in questo caso - ma come in tanti altri di cui si sente comunemente parlare - nessuno ha denunciato, ma praticamente tutti quelli che hanno ricevuto quella proposta hanno accettato o hanno fatto finto di nulla. L'elettricista perché, secondo lui, essendo stato Dominique P. ad avanzare 'l'offerta', non c'era nulla di male, il giornalista poco intraprendente al letto l'ha violentata perché "il marito gli aveva assicurato che lei era d’accordo". Ancora, due tra le dichiarazioni più inquietanti sono quelle di un pensionato di 66 anni, che ha descritto l'azione come "stupro involontario" e ha detto di non sentirsi in colpa; e quella di una guardia carceraria che, pur dichiarandosi non attratto né dalla situazione né dalla donna, "ha fatto quello che ha fatto". E allora va ribadito, scritto e gridato ancora e ancora, perché non si può rimanere in silenzio su certe aberrazioni: il sesso senza consenso è stupro. E basta. Non c'è incoscienza, lascia passare altrui, abbigliamento, stato d'ubriachezza o qualsiasi altra giustificazione che tengano.

Carlotta Vagnoli: "Meccanismo paramafioso"

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Nessuno degli uomini che hanno ricevuto l'invito alla violenza nel gruppo ha mai denunciato alla polizia la vicenda. Alcuni si giustificano chiamando in causa l'incoscienza della donna e il permesso del marito

L'attivista e scrittrice Carlotta Vagnoli, intervenendo sui social sulla vicenda e su altre simili di questi giorni, torna a parlare di "meccanismo paramafioso". "Sono i numeri a fare impressione, certo. Sono impressionanti perché all’occhio ingenuo possono sembrare elevati", scrive la 36enne. "Ma se scaviamo un attimo più in profondità e ci soffermiamo a pensare alle dinamiche di omertà, cameratismo e performatività che fanno da collante a tutte queste storie collettive maschili, possiamo vedere che -se non fossero stati scoperti- questi mondi sarebbero sopravvissuti senza intoppi per molto tempo". "Leggo da giorni commenti di persone che cadono dal pero chiedendosi come sia stato possibile tutto questo. Che in quelle chat c’erano fidanzati amorevoli e padri di famiglia. La risposta è la stessa, che continuiamo a ripetere da decenni: è stato possibile perché la nostra cultura lo permette e nessuno, nessun governo, ha mai attuato politiche di prevenzione". "La violenza di genere è un problema maschile ed endemico". Amen.