Il Parlamento spagnolo approva la cosiddetta
legge del "solo sì è sì", che prevede una
stretta contro le violenze sessuali reclamata a gran voce da molte donne. La norma, come si capisce dal nome stesso, prevede che venga considerato (e punito come) stupro qualsiasi atto sessuale in cui una delle persone coinvolte non abbia dato il proprio consenso.
"Una vittoria dopo anni di lotta"
In Spagna approvata la legge che considera stupro il sesso senza consenso. La ministra delle Pari Opportunità Irene Montero: "Vittoria dopo anni di lotta"
La proposta, avanzata un anno fa dal governo di centrosinistra e promossa in particolare dalla ministra delle Pari Opportunità Irene Montero, era già stata approvata dal Congresso a fine maggio. L'ultima votazione sul testo, appoggiato dal premier socialista Pedro Sanchez, si è tenuta alla Camera dei deputati e qui ha ottenuto
205 sì, 141 no e 3 astensioni. Contrari solo
il partito di estrema destra Vox e il Partito Popolare, di centrodestra e conservatore. Hanno scelto invece di non votare i parlamentari di Candidatura di Unità Popolare, partito di estrema sinistra catalano. "Oggi è una giornata di vittoria, dopo molti anni di lotta", ha commentato la ministra Montero in Aula. "Finalmente il nostro Paese riconosce per legge che il
consenso dev'essere al centro di tutte le relazioni sessuali", ha aggiunto. La norma – a cui viene associato lo slogan gridato nelle piazze spagnole durante manifestazioni di protesta per un caso giudiziario riguardante uno stupro di gruppo del 2016 che suscitò forti polemiche – contempla importanti modifiche del codice penale: in particolare viene
abolita la distinzione tra il reato di abuso sessuale (più lieve) e
quello di aggressione sessuale (più grave), lasciando in vigore solo quest'ultimo.
Il caso di abuso del 2016
Le proteste per il caso di stupro di gruppo denominato "La Manada"
La legge, quindi, fa rientrare nel reato di stupro qualsiasi rapporto sessuale in cui una persona non ha dato il proprio consenso. Finora invece rientravano in questa categoria solo i rapporti in cui fossero dimostrabili minacce, violenze o costrizioni; adesso il silenzio o l’atteggiamento passivo della persona che subiscela violenza non potranno essere interpretati come consenso. Come detto, il disegno è conosciuto come la "ley del solo sì es sì", slogan urlato e rivendicato nelle manifestazioni popolari dopo il caso dello stupro di gruppo noto come "La Manada". Questo è il nome del gruppo WhatsApp creato da cinque uomini – José Ángel Prenda, Alfonso Cabezuelo, Antonio Manuel Guerrero, Jesús Escudero e Ángel Boza – accusati di avere stuprato una donna di 18 anni a Pamplona il 7 luglio 2016. Il caso aveva sollevato un ampio polverone mediatico, soprattutto perché durante il processo i legali degli imputati affermarono che la vittima era consenziente, che le immagini (poco più di un minuto e mezzo) che mostravano la ragazza immobile e con gli occhi chiusi durante lo stupro erano la prova del suo consenso. Dopo che il tribunale di Pamplona stabilì, in primo grado, che non ci fossero state violenza o intimidazione, e le successive proteste, il Tribunale supremo spagnolo ha ribaltato la sentenza, stabilendo che si era trattato invece di stupro di gruppo. Inoltre vennero riconosciute due aggravanti: il trattamento umiliante ai danni della donna e "il vanto che espressero" i 5 uomini nei video registrati con i cellulari riguardo alla violenza. Gli aggressori sono stati condannati in via definitiva a 15 di anni di carcere, contro i 9 stabiliti dal tribunale di Pamplona.