Spagna, primo via libera del governo al congedo mestruale. "Avanziamo nel femminismo"

di MARIANNA GRAZI
17 maggio 2022
In Italia non esiste una legge che tuteli le donne durante il ciclo (Instagram)

In Italia non esiste una legge che tuteli le donne durante il ciclo (Instagram)

Qualche giorno fa l'annuncio della proposta rivoluzionaria. Oggi arriva invece il primo via libera, da parte del Consiglio dei ministri in Spagna, al progetto di legge sui diritti “sessuali e riproduttivi” delle donne, che include, tra le altre cose, anche i congedi mestruali retribuiti. A darne notizia è la ministra delle Pari Opportunità, Irene Montero, che in una conferenza stampa al termine di  alcuni giorni di dibattito afferma: "È finito il tempo di andare a lavoro imbottite di pillole e dover nascondere che nei giorni del ciclo patiamo un dolore che ci impedisce di lavorare. Siamo il primo Paese d’Europa a regolamentare permessi speciali temporanei per mestruazioni dolorose pagati interamente dallo Stato". Anche il premier Pedro Sánchez ha voluto esprimere la sua soddisfazione per questo primo sì alla proposta: "Approviamo in #CMin la #LeySaludSexual che amplia i diritti sessuali e mestruali delle donne, garantisce l'aborto in condizioni di parità e ne tutela i diritti nella sfera riproduttiva. Avanziamo nel femminismo. Le donne dovrebbero poter decidere liberamente della propria vita", scrive il presidente su Twitter.

Il congedo mestruale

La Spagna riconosce i dolori mestruali come fonte di invalidità temporanea

Per accedere al congedo mestruale la condizione è che "legato al ciclo, esista un dolore invalidante, che in molti casi è associato ad altre patologie"

Nessun obbligo di versamento dei contributi alla previdenza sociale, ma “La condizione (per accedervi) è che, legato questo ciclo doloroso, esista un dolore invalidante, che in molti casi è associato ad altre patologie”, spiega ancora la ministra per le Pari Opportunità spagnola. Il congedo mestruale, contenuto nel disegno di legge sui diritti "sessuali e riproduttivi", verrebbe riconosciuto fin dal primo giorno di ciclo e per tutta la durata necessaria, nel caso di una precisa sindrome certificata e accertata da un medico. Nessun 'privilegio' di genere quindi, ma un riconoscimento ufficiale di una causa invalidante (a causa di nausee, crampi, emicranie e vertigini) a livello lavorativo. Gli uomini, insomma, non avrebbero proprio niente da invidiare alle colleghe, costrette a casa a causa di mestruazioni dolorose e non per volontà, come qualcuno insinua sul web.

La Ley Salud Sexual

Spagna-legge-diritti-sessuali

La ministra delle Pari Opportunità spagnola Irene Montero spiega cosa prevede la nuova proposta legge sui diritti delle donne

Irene Montero, esponente di Podemos, in conferenza stampa ha sottolineato che questi congedi temporanei legati al ciclo mestruale sono inseriti in un progetto di legge più ampio sui diritti delle donne, in cui si parla in particolare anche di quello all’aborto. Nel disegno di legge si trovano infatti provvedimenti che prevedono la messa a disposizione gratuita di pillole del giorno dopo nelle ASL e l'abolizione, per le ragazze di 16 e 17 anni, della misura – introdotta dal centrodestra – che imponeva l’obbligo di permesso dei genitori per avere accesso all’aborto. E ancora, verrebbe garantita ad ogni richiedente la possibilità di trovare sanitari disponibili a praticare l’igv nel centro sanitario pubblico “più vicino” a dove vive, pur mantenendo la “compatibilità” con l’obiezione di coscienza, e infine verrebbe eliminato il “periodo di riflessione” obbligatorio di tre giorni. Tra le altre misure introdotte con la nuova legge c'è l'educazione sessuale obbligatoria in tutte le scuole di ogni ordine e grado “a partire dalla prima infanzia” e la proibizione delle pubblicità da parte di agenzie d’intermediazione per la maternità surrogata (una pratica proibita in Spagna). Il testo dovrà ora affrontare un secondo passaggio in Consiglio dei Ministri e poi inizierà il vero e proprio iter parlamentare, ma attraverso un procedimento d’urgenza per far sì che venga approvato e possa entrare in vigore il prima possibile.