Vita reale – dove incontrano sempre meno certezze e faticano a stabilire equilibrate relazioni sociali – e vite digitali, relazioni concrete o dietro uno schermo, opportunità e rischi della rete. Un’esistenza in bilico, alla continua ricerca di equilibrio, che spesso giovani e giovanissimi non hanno ancora gli strumenti per affrontare al meglio.
Il bilancio sociale di Telefono Azzurro
Fondazione Sos Telefono Azzurro Ets ha presentato oggi a Roma il suo Bilancio Sociale da cui emerge che i due anni di pandemia e i lunghi periodi di lockdown, poi la paura per le guerre in corso, le crisi ambientali ed economica stanno amplificando tra i minori un disagio che era già presente. Ancora, la progressiva riduzione della socializzazione, la diminuzione delle relazioni affettive e di esperienze tipiche del percorso di crescita, spiegano da Telefono azzurro, sono tutti fenomeni in continua crescita negli ultimi anni, così come la crescente pressione per la performance. A questo si aggiunge l'utilizzo sempre più pervasivo delle tecnologie digitali, che non comporta solo una trasformazione nel modo di comunicare, ma ha anche un importante impatto sulla salute mentale di tutti, compresi i giovanissimi.
Diritti dei minori: “Servono risposte certe a un futuro troppo incerto”
“Abbiamo bisogno che di diritti di bambini e adolescenti si parli in maniera corretta, informata, scientifica – spiega Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro –. La velocità trasformativa del digitale modifica lo sviluppo cognitivo ed emotivo dei ragazzi che si trovano a gestire, spesso da soli, forme di difficoltà e disagio, oltre a essere esposti a molti rischi. Il senso di angoscia dei più giovani influisce sulle loro aspettative future e non possiamo lasciarli soli, consentendo che i mondi digitali e i social network colmino le lacune delle reti familiari e le difficoltà delle scuole nello svolgere, con le famiglie, un ruolo educativo”.
Per questo Telefono Azzurro si impegna a implementare la ‘piattaforma’ per il rispetto dei diritti di bambini e adolescenti con sempre nuovi strumenti e con la partecipazione e il confronto multistakeholder, in modo da “promuovere tutela e benessere psicofisico dei minori, per dare risposte certe a un futuro oggi troppo incerto”.
Un disagio fuori controllo: i numeri
Le voci e i dati che quotidianamente Telefono Azzurro accoglie dimostrano come le situazioni di disagio che l'infanzia vive hanno ormai superato il livello di guardia: crescono esponenzialmente gli istinti suicidi, gli atti di autolesionismo anche gravi, i casi di depressione, le fughe da casa. Nel 2023 sono stati 2.188 i casi gestiti da Telefono Azzurro attraverso la linea gratuita per bambini e adolescenti 19696, una media di 182 casi gestiti ogni mese, circa 6 al giorno. Sono stati 2.609 invece i casi gestiti dalla linea 114 Emergenza Infanzia, una media di 217 casi gestiti al mese, oltre 7 al giorno e 94 i casi di bambini scomparsi gestiti dalla linea 116000.
“Quella che stiamo affrontando è una sfida molto grande, perché rispetto alla velocità con cui l'innovazione continua la sua avanzata, il mondo adulto sta vivendo una fase di arretramento –spiega ancora Caffo –. Da un lato infatti crescono le competenze e la confidenza con il mondo digitale, ma dall'altro lato si continua ad affrontare il digitale con poca capacità di visione e di previsione. L'obiettivo è di continuare ad attivare forme di collaborazione e progetti comuni e trasversali capaci di tutelare e mettere al primo posto il benessere mentale di bambini e adolescenti e per farlo serve un patto di corresponsabilità tra istituzioni, professionisti, aziende tecnologiche, mondo accademico, società civile e le aziende leader del mercato. Un patto che coinvolga e accolga anche i ragazzi come protagonisti attivi, ed è quello su cui Telefono Azzurro sta lavorando”.