“Fr*ci di m*rd*”, “Non mi darò pace finché non ve ne andrete“, “Vergognatevi”. Erano gli insulti che una coppia omosessuale di Marcon, comune di circa 17.000 abitanti in provincia di Venezia, si sentiva ripetere quotidianamente da un loro vicino di casa.
I due hanno deciso di condividere la loro storia al sito Gay.it, nella speranza di essere d'aiuto ad altre persone ed evitare sofferenze a chi potrebbe trovarsi in una situazione simile.
I due uomini vivevano da quattordici anni nella casa che si erano comprati insieme, in un tranquillo comune nella provincia di Venezia. In tutti questi anni, il loro vicino di casa non avrebbe mai accettato la loro presenza, dimostrando le sue ostilità non sempre in modo plateale.
L'avvocata che assiste la coppia, spiega a Gay.it come il vicino spostasse i suoi figli al loro passaggio in cortile, oppure come l'uomo simulasse con l’auto il gesto di investirli, accelerando e poi frenando, quando li incontrava nei pressi dell’abitazione. Oltre ai gesti anche gli epiteti, colmi di un odio condiviso anche dalla moglie.
Le avversioni tra i vicini avrebbero raggiunto un punto di non ritorno quando sarebbe stato il vicino stesso a sporgere denuncia contro la coppia per violenza privata, inventando che i due uomini avrebbero impedito alla famiglia dell’uomo di uscire di casa con l’auto. La denuncia è stata poi immediatamente archiviata dal giudice.
Nonostante abbiano cercato di resistere a lungo, i due uomini sono stati costretti a vendere il loro appartamento e a trasferirsi il più lontano possibile, temendo qualsiasi possibile ripercussione. Un componente della coppia, in seguito alle violenze mentali subite, avrebbe avuto bisogno anche di un supporto psicologico e psichiatrico a causa dell’ansia e delle conseguenze allarmanti che i fatti hanno avuto su di lui.
L'ennesimo caso di omofobia che si colloca nella moltitudine di simili eventi che stanno accadendo in Italia: dal pestaggio della coppia gay a Roma del 23 Luglio agli insulti omotransfobici e sessisti dal sindaco di Rodi Garganico del 22 Luglio. L'Italia non è un paese facile per la comunità LGBTQ+ e a rivelarlo è la classifica europea dell'ong Ilga Europe (International Lesbian, Gay, Bisexual, Trans and Intersex Association). La classifica del 2024 ha visto l'Italia perdere due posizioni rispetto al 2023, scivolando alla posizione numero 36 su 49 Stati europei e asiatici presi in analisi.