Violenza sulle donne, D.i.re: “Reddito di libertà in ritardo e domanda da rifare”

Dopo un anno di attesa è stato sbloccato lo stanziamento del sussidio: 30 milioni da ripartire in tre anni

di Redazione Luce!
9 dicembre 2024
Stanziato dopo un anno di attesa il Reddito di Libertà per le vittime di violenza

Stanziato dopo un anno di attesa il Reddito di Libertà per le vittime di violenza

Trenta milioni ripartiti in tre anni: questo il valore del cosiddetto Reddito di libertà, il cui stanziamento è stato attivato con decreto dopo quasi un anno di attesa e di continui solleciti da parte di associazioni e gruppi di familiari delle vittime.

Si tratta, lo ricordiamo, di un sussidio statale (stanziato per la prima volta dal governo italiano a gennaio 2021) per tutelare e sostenere le persone più vulnerabili e le vittime di violenza di genere, che spesso si trovano a fare i conti con una mancata indipendenza economica dopo essere uscite dalla fase più critica. Un aiuto per permettere alle donne e non solo di recuperare quella libertà che è mancata loro per affermarsi pienamente e sfuggire a situazioni tossiche, di abusi e di prevaricazione. 

“Pur sembrando una buona notizia – dichiara in una nota Antonella Veltri, presidente D.i.Re, Donne in Rete contro la violenza – crediamo sia importante sottolineare che questi fondi sono attesi da quasi un anno dalle donne che ne hanno fatto richiesta”. “In molti casi, questo ritardo ha pregiudicato i percorsi di libertà delle donne, che hanno dovuto rivedere i loro progetti di vita. Quello che non sembra chiaro al Governo è che le vite delle donne non possono aspettare”, continua Veltri.

"Oltre alla lunga attesa non giustificata, questo provvedimento presenta un'ulteriore criticità: le donne che avevano già presentato domanda devono ripetere la procedura, con evidenti e immaginabili difficoltà e pesantezze. Non è questo il sostegno ai percorsi di libertà che auspichiamo per le donne accolte dai Centri antiviolenza", conclude la presidente.