Violenza sulle donne, educare i giovani “Prima che sia troppo tardi”

La ricerca di INC Non Profit Lab, patrocinata da Rai Per la Sostenibilità e attuata da AstraRicerche, sottolinea l’importanza di un percorso di sensibilizzazione nelle scuole

di MARCO PILI
24 novembre 2024
"Prima che sia troppo tardi", la ricerca di INC Non Profit Lab e AstraRicerche

"Prima che sia troppo tardi", la ricerca di INC Non Profit Lab e AstraRicerche

La violenza di genere, oltre a costituire una vera e propria emergenza, viene sempre più ritenuta tale dalla popolazione italiana. È questo il risultato di una ricerca presentata a Roma e condotta da INC Non Profit Lab con il patrocinio di Rai Per la Sostenibilità - ESG, dal titolo: “Prima che sia troppo tardi. Educare i giovani all’affettività per contrastare la violenza di genere”. Secondo i risultati delle survey alle quali sono stati sottoposti gruppi di cittadini e cittadine, 8 persone su 10 ritengono la violenza di genere un problema grave e da affrontare con risolutezza.

Un’emergenza che porta in particolar modo i genitori ad affrontare il problema in famiglia, nel tentativo di sensibilizzare i propri figli. 8 genitori su 10 ne parlano con i figli tra i 14 e i 18 anni, 7 ragazzi e ragazze su 10 con il o la rispettiva partner, ma meno di 4 genitori su 10 affrontano il tema con figli piccoli, tra i 5 e i 9 anni. Ma ciò che è emerso dalla ricerca, è che tutto questo non basta più. Oltre 9 intervistati e intervistate su 10, il 91.6% del totale, hanno espresso il desiderio di portare le campagne di sensibilizzazione sulla violenza di genere nelle scuole, luogo di aggregazione ma, soprattutto, di formazione e di crescita.

Una richiesta che, alla luce dei dati raccolti tra i ragazzi in una fascia di età compresa tra i 18 e i 24 anni, sembra più importante che mai. Gli intervistati compresi in questo segmento generazionale, infatti sono apparsi i meno sensibili al tema, con il 76% favorevole all’introduzione di percorsi appositi tra i banchi di scuola, ma con un rilevante e preoccupante 24% che si è dichiarato assolutamente contrario o non interessato.

Il commento di Paolo Mattei, Vicepresidente INC

E in vista della Giornata nazionale contro la violenza sulle donne, i risultati di questa indagine sono stati presentati presso la sede Rai di Viale Mazzini. “La ricerca ci dice tante cose – ha affermato Paolo Mattei, Vicepresidente di INC - ma a me preme sottolinearne tre. La prima è che il problema non è rimosso, è percepito come grave da parte di 8 italiani su 10 e da risolvere con urgenza prioritaria. La seconda evidenza forse è meno scontata. I nostri connazionali pensano che a differenza del passato dobbiamo dialogare soprattutto con bambini e adolescenti, sensibilizzandoli, prima che sia troppo tardi, anche attraverso l’educazione affettiva – materia da introdurre nei programmi scolastici - al rispetto dell’altro”.

Mattei ha poi aggiunto: “Una forma di “educazione preventiva dell’anima”, come la definisce il filosofo Umberto Galimberti. Mentre, riguardo alle campagne di sensibilizzazione sul tema da fare nelle scuole, colpisce che i genitori confermino che non è mai troppo presto per farlo, visto che accetterebbero messaggi di questo tipo anche per i figli under 14 e già dai 5 anni. Infine, terzo aspetto, la ricerca fa risuonare un campanello d’allarme per i maschi di età compresa tra i 18 e i 24 anni, che, a differenza delle loro coetanee, sembrano i meno informati e sensibili sul tema”.

Un appello accolto anche dal Terzo Settore, con un'elevata propensione degli intervistati e delle intervistate nei confronti di un maggior impegno da parte del mondo del non profit nella sensibilizzazione contro la violenza di genere.