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Alessia Nobile, una transgender in udienza dal Papa: "Padre premuroso che non giudica"

Si definisce una 'bambina invisibile', è la prima donna pugliese che dopo il percorso di transizione ha ottenuto il cambio di genere nel documento

di GUIDO GUIDI GUERRERA -
10 luglio 2022
Alessia Nobile dal Papa

Alessia Nobile dal Papa

Chi è Alessia Nobile? È lei, la bambina invisibile come lei stessa si autodefinisce nel suo libro di recente pubblicazione. L’abbiamo conosciuta in una recente intervista apparsa proprio su Luce! Lei è una giovane e splendida transgender che sta vivendo il suo momento d’oro, finalmente costellato di soddisfazioni e di riscatto dopo aver sopportato tanto, dopo aver molto sofferto a causa delle sue scelte. Per essere quella che è. “Sii felice e non ti curare del male e delle cattiverie. Sii sempre semplicemente te stessa!”. Con queste parole di benedizione e approvazione il Santo Padre in persona ha accolto Alessia alcuni giorni fa durante l’udienza del mercoledì, accettando il regalo del libro.

Alessia Nobile

Alessia Nobile in udienza dal Papa gli dona una copia del suo libro

“Una esperienza inaspettata e meravigliosa sotto tutti gli aspetti. Papa Francesco si è rivolto a me con la grazia e la simpatia di un padre premuroso che non giudica ma è pronto a offrire il suo braccio rassicurante, per lasciare che ognuno prosegua da essere indipendente il proprio cammino". Nobile è raggiante per aver avuto questo immenso privilegio, lei che ha lottato e continua a farlo per difendere la propria identità e per questo si è dovuta scontrare spesso con la diffidenza e il pregiudizio di tanti, ha questa volta assaporato la bellezza assoluta dell’accoglienza, della parola gentile pronunciata senza ombra di secondi fini, priva di certe sottili ipocrisie che talvolta celano lo sprezzo. “È stato come un sogno, e ancora non riesco a credere che tutto questo sia accaduto proprio a me. Io davanti al Papa a ricevere tutto l’amore delle sue benedicenti parole capaci di farmi sentire veramente tutt’uno con quella fede che ha sempre accompagnato la mia vita. Grazie al fatto di essere stata credente, come mi è stato insegnato in famiglia ho superato tanti momenti difficili. Per me la fede in Dio è tutto e senza mi sentirei come smarrita, priva di orientamento e di quel sostegno unico che per me ha valore assoluto.”

Alessia, ci vuole raccontare come ha avuto l’opportunità di incontrare Papa Francesco? "È nato davvero tutto per caso. Si vede che era scritto che così dovesse essere, di questo sono sicura. Dunque, io da tempo sono iscritta a un gruppo di preghiera su WhatsApp frequentato da gender come me. A farci da guida c’è un sacerdote, padre Andrea. L’idea di andare a Roma è stata proprio sua e lì ad aspettarci un gruppo di persone di Tor Vergata, ma di origini francesi, accompagnate da suor Genevieve. Confesso che, sulle prime, ero piuttosto scettica, perché mi sembrava abbastanza improbabile che il Papa si accorgesse proprio di me e fino all’ultimo sono rimasta incerta sul da farsi. Temevo che mi sarei confusa fra i tanti pellegrini che affollano l’udienza di ogni mercoledì. Poi una specie di forza inspiegabile mi ha spinto a partire. Ed è stata la cosa giusta. Non solo ero seduta a un metro da lui ma ho avuto il privilegio di un contatto breve eppure molto intenso”.

Alessia Nobile

Alessia Nobile, prima transgender riconosciuta della regione Puglia

Che impressione le ha fatto il Santo Padre? "Quella di un uomo energico, nonostante gli acciacchi dell’età. Un essere davvero speciale, illuminato dalla fede e dalla Luce divina. Ma soprattutto una persona umile, vicina ai suoi simili e sensibilissima alle sofferenze altrui. È un uomo che tutto vorremmo per padre, per nonno, perché è rassicurante e dalla sua bocca non escono mai espressioni sentenziose o frasi pesanti che possono mettere in imbarazzo. Quando mi sono avvicinata stavo per inginocchiarmi ma lui con lo sguardo me lo ha impedito. Ci siamo stretti la mano, come vecchi amici. Bello, no?".

Perché, a suo giudizio, sono tanti i trans a credere in Dio? "Penso che dipenda dal fatto che siamo afflitti da un solitudine atavica e questo ci porta a dover trovare conforto nella fede. Solo in questo modo, con la preghiera ma anche con il digiuno, chiediamo quanto il mondo può averci negato, solo così possiamo sperare che una carezza invisibile riesca ad alleviare il peso di una vita non sempre facile. Se non credessi in un essere supremo la mia sarebbe un'esistenza spesa male, quasi inutile. Credere dà senso ai miei giorni e mi fa sentire meno sola".

Pensa di ripetere l’incontro con il Santo Padre? "Lo voglio con tutta me stessa. Forse il prossimo settembre riusciremo a organizzare un'altra visita in Vaticano e questa volta mi piacerebbe parlarci di più, raccontargli meglio di me, sperando che nel frattempo abbia dato un’occhiata al mio libro. Una piccola mia vanità? Farmi dedicare da lui una copia…".