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A Bologna una mostra dedicata dedicata all’alopecia areata
“Mettiti nei miei panni”: ecco la mostra dedicata all’alopecia areata. La repentina caduta dei capelli, o di altri peli del corpo, che si manifesta tipicamente a chiazze glabre o aree, è al centro di un’esposizione fotografica che apre il 27 maggio presso la Scuderia Future Food Living Lab di piazza Verdi a Bologna.
L’iniziativa è organizzata dall’Associazione Sensibilizzazione Alopecia Aerata (ASAA) e promossa dal Comune di Bologna per il progetto “Mettiti nei miei Panni” e gli scatti sono di Andrea Brintazzoli. All’inaugurazione del 27 maggio (ore 17,30) sarà presente la vicesindaca di Bologna, Emily Clancy. La mostra resterà aperta fino al 3 giugno.
Come? Attraverso un gioco empatico e coinvolgente che vuole rendere più sensibile lo sguardo collettivo, per abituarlo a un nude look. Un’immagine estetica che non è determinata da una scelta estetica e nemmeno da un trattamento chemioterapico, ma è la conseguenza di una malattia genetica e autoimmune. I ritratti dei volti senza capelli mirano a dare visibilità alla alopecia, affinché sia riconoscibile, nominabile, legittimata nella sua esistenza come vera e propria patologia, e non solo come disagio estetico. Questi scatti, quindi, vogliono dare l’attenzione che merita a questa patologia al fine di sensibilizzare la comunità nella sua interezza e le istituzioni.
Il mancato riconoscimento della stessa come malattia rara, insieme alla forte influenza dei canoni estetici convenzionali che la società odierna impone, rendono infatti spesso doloroso il percorso personale di adattamento e di accettazione della propria immagine che questa malattia richiede.
L’incidenza e la prevalenza non si conoscono con precisione. Si stima che l’alopecia areata colpisca il 2% della popolazione, 145 milioni di persone nel mondo, indipendentemente dal sesso, dal colore della pelle, dalle abitudini alimentari, dai comportamenti igienici e personali. Può manifestarsi a qualunque età, fin dai primi mesi di vita, ma è più frequente tra i 20 e i 40 anni. E’ stato stimato, inoltre, che c’è una predisposizione ereditaria nei confronti dell'alopecia areata, che spesso colpisce più persone nella stessa famiglia. L'alopecia areata colpisce generalmente il cuoio capelluto e la barba, ma può interessare qualunque parte del corpo ricoperta di peli: viso, braccia, gambe e tronco. Raramente, viene coinvolto l'intero cuoio capelluto (alopecia totale) o, addirittura, tutta la superficie corporea (alopecia universale). L’alopecia areata è una patologia genetica e autoimmune, la cui origine genetica è stata identificata e confermata da una ricerca condotta da un team di ricercatori della Columbia University Medical Center anche se a oggi non sono chiari i meccanismi scatenanti.
Lo scopo è soprattutto quello di offrire ascolto, esperienza, serenità e benessere interiore alle persone affette da alopecia e ai loro familiari. Tra i suoi obiettivi principali quello di sensibilizzare l’opinione pubblica fornendo informazioni sulla patologia, promuovendo e sviluppando progetti orientati a darne visibilità. La presidentessa dell'associazione è la psicologa Alessandra Sbarra anch’essa affetta dalla malattia e testimonial impegnata in prima linea nella diffusione della consapevolezza all’interno della società dell’esistenza e della riconoscibilità dell’alopecia aerata.
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"Mettiti nei miei panni" è la mostra per sensibilizzare sull'alopecia areata con gli scatti di Andrea Brintazzoli
La mostra "Mettiti nei miei panni"
Si tratta di un progetto fotografico, innovativo e sperimentale, in cui 12 persone affette da alopecia areata (totale e universale) invitano il pubblico ad avvicinarsi alla loro immagine, profondamente modificata a causa dell'alopecia.![alopecia-areata-mostra](https://luce.lanazione.it/wp-content/uploads/2023/05/345326534_844969893721365_2222170887363131479_n.jpg)
L’iniziativa è organizzata dall’Associazione Sensibilizzazione Alopecia Aerata (ASAA) e promossa dal Comune di Bologna per il progetto “Mettiti nei miei Panni”
![alopecia-areata-mostra](https://luce.lanazione.it/wp-content/uploads/2023/05/01_Mettiti-nei-miei-panni_Andrea-Brintazzoli.jpg)
I ritratti dei volti senza capelli mirano a dare visibilità alla alopecia (Foto: Andrea Brintazzoli)
Che cosa è l’alopecia areata
L’alopecia areata, detta anticamente "Area Celsi", è una patologia attualmente poco conosciuta che si manifesta in diverse forme e con decorso imprevedibile con piccole chiazze glabre fino alla perdita completa dei capelli e dei peli. Il termine “alopecia” deriva dal greco alopex che significa volpe, unico animale che perde il pelo a chiazze in autunno e in primavera.![alopecia-areata-mostra](https://luce.lanazione.it/wp-content/uploads/2023/05/02_Mettiti-nei-miei-panni_Andrea-Brintazzoli-1.jpg)
Un progetto fotografico in cui 12 persone affette da alopecia areata invitano il pubblico ad avvicinarsi alla loro immagine, profondamente modificata dall’alopecia (Foto: Andrea Brintazzoli)
Associazione Sensibilizzazione Alopecia Areata (ASAA)
L’Associazione Sensibilizzazione Alopecia Areata (ASAA) nasce il 27 settembre del 2008 dalla volontà di un gruppo di auto mutuo aiuto formatosi spontaneamente.![alopecia-areata-mostra](https://luce.lanazione.it/wp-content/uploads/2023/05/Snapinsta.app_324393953_700380058149253_3828658595011650095_n_1024.jpg)
La presidentessa dell'Associazione Sensibilizzazione Alopecia Aerata è la psicologa Alessandra Sbarra (Instagram)