Chissà come sta festeggiando, ovunque si trova, Michela Murgia il suo 52esimo compleanno. Li avrebbe compiuti oggi, 3 giugno 2024. Di mezzo ci si però messo il cancro, che se l’è portata via il 10 agosto 2023.
“Festeggiatemi come vi pare”: l’omaggio al Teatro Carcano
Ma quella “malattia gentile” (come l’aveva definito lei stessa) non ha scalfito il ricordo e gli importanti messaggi lasciati dalla scrittrice sarda, a cui è dedicato il recital (sold out) di questa sera, alle 20.30, al Teatro Carcano di Milano. Il titolo “Festeggiatemi come vi pare” richiama l’ultimo libro, l’autobiografia pubblicata postuma a fine aprile, “Ricordatemi come vi pare”, una testimonianza della sua eredità, con cui ribadire uno dei più importanti insegnamenti che ci ha lasciato, quelli di sentirci liber* di esprimere i nostri sentimenti, le nostre emozioni, il nostro amore a modo nostro.
In quel luogo così caro a Murgia quando era in vita – in questo teatro era di casa – si alterneranno ricordi, testimonianze vive e brani dei suoi scritti, attraverso le voci di alcuni dei suoi amici più cari e dei familiari: Lella Costa, Teresa Ciabatti, Marcello Fois, Alessandro Giammei, Alessio Vannetti e Fabio Calabrò. Oltre alle loro memorie ci sarà poi la proiezione di video inediti, di Michela e con Michela. Perché se il suo corpo è stato sconfitto dal tumore, l’attivista, la femminista, la ‘teorizzatrice’ della famiglia queer, l’anima battagliera di tante lotte sulle piazze e nei libri, tra le pagine dei giornali e sui palcoscenici di tv e manifestazioni, non è mai morta veramente.
“Se mi avessero chiesto che cosa volevo fare avrei risposto: ‘Voglio cambiare il mondo’. Non l’ho certo cambiato tutto, ma la parte di tempo che ho attraversato forse non potrebbe dirsi quella che è se io non ci fossi stata”
La viva voce di intellettuale, la più lucida e appassionata del nostro tempo, torna quindi per una sera a far visita al suo pubblico appassionato, “per una formidabile resa dei conti sul potere, il femminismo, la fede, la letteratura – si legge nella presentazione dello spettacolo –. Ma soprattutto sulle dieci vite che ha vissuto con incantata sfacciataggine, senza paura, ripercorse oralmente nell’unica autobiografia organica possibile per una che ha attraversato il mondo correndo scalza, bruciando luminosamente ogni tappa”.
Il ricordo di Lorenzo Terenzi: "Facciamo casino”
Se di teatro si parla non si può non citare Lorenzo Terenzi, attore fiorentino che poche settimane prima della scomparsa Michela Murgia aveva sposato in articulo mortis, e che sceglie i social per ricordarla proprio con uno scatto della festa in occasione della loro unione civile.
“Vorrei scrivere molte cose, ma siccome mi chiamava Lollozen cercherò di fare una sintesi. Ridi, piangi e abbraccia tutto, sempre – scrive su Instagram –. Oggi è il compleanno di Michela Murgia, non possiamo abbracciarla né baciarle la fronte, ma possiamo tuffarci in tutto quello che ha fatto e lasciarlo entrare dentro di noi per restituirlo al mondo in una forma nuova. Non smettiamo mai di cercare nuove strade, facciamo casino senza dimenticare mai la gioia –continua l’artista–. Leggere, ascoltare, guardare, pensare, discutere e creare quello che ancora non c'è. Fate questo se volete farle un regalo”.
Cathy La Torre: “Tu sei in ogni cosa”
L’avvocata, curatrice testamentaria delle ultime volontà della scrittrice, Cathy La Torre, nel suo augurio ripercorre alcuni momenti insieme all’amica, di cui per prima cosa ricorda “quel sorriso birichino”.
“Forse mi avevi appena comunicato che i BTS (la band coreana di cui Murgia era grande fan, ndr) rimandavano la partenza per fare il militare (che saga questa storia dei BTS la cui interruzione dalla musica avrebbe avuto un impatto sul PIL della Corea del Sud!).
Forse mi avevi appena detto che stavi facendo una cosa che fino a qualche anno prima non ti saresti concessa perché pensiamo tanto a soddisfare le aspettative che gli altri hanno su di noi e assai meno a domandarci: di cosa ho bisogno io?
O forse stavamo solo ‘cazzeggiando’ al telefono mandandoci fiumi di whatsappini, unico lusso vero che ci siamo sempre concesse: scrivere, parlare, dibattere, dissentire fra noi e con tutte le menti che amiamo, onoriamo, desideriamo e talvolta anche con quelle che non amiamo affatto.
52 anni di te amore mio e ancora sai quanti? Tu sei in ogni cosa. Specie in quel limone che ho preso per te e ieri aveva un’incredibile quantità di limoni maturi e altri pronti a sbocciare. Perché tu cresci e cresci in ogni cosa, nei tuoi libri, in chi ti legge, in noi che ti amiamo e pure in quel limone. Buon compleanno Michi”.
Gli auguri dellə amicə
Se a Roberto Saviano bastano poche parole per celebrare l’amica scomparsa nel giorno del suo compleanno, il figlio d’anima, professore di italianistica e filologo Alessandro Giammei posta su Instagram una breve clip in cui Murgia viene ripresa in un momento familiare, felice.
“Pare che Franz Kafka, morto cento anni fa oggi, desiderasse che ogni su opera fosse bruciata e dimenticata. Michela Murgia, nata cinquantadue anni fa oggi, desiderava invece che la ricordassimo come ci pare, e così desidera ancora nelle pagine presentissime e future dei suoi libri", scrive nel post. “Stamane mi sono svegliato a Milano, la prima città in cui l'ho incontrata di persona, elfa sarda in trasferta oramai vent'anni fa. L'ultima volta che mi ero svegliato a Milano ero con lei. E oggi con lei sarò al Teatro Carcano, e con la famiglia che si è scelta, e con chi, leggendo, ricorda che a bruciare si fa molta luce in fondo. Non è vero che il mondo è brutto”.