Due bimbi e due madri in “sospeso”: una sola riconosciuta, l’adozione è ancora un miraggio

Ramona Borri, avvocato della coppia di Anghiari (provincia di Arezzo) unita civilmente nel 2021: “È tempo di dare risposte a questa famiglia”

di SERENA CONVERTINO
18 dicembre 2024
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I due gemelli sono nati ad Arezzo nel giugno 2022: ora frequentano l’asilo

Arezzo, 18 dicembre 2024 – Stanno diventando anni di attesa quelli che separano le due mamme di Anghiari dall’adozione dei loro due gemellini di due anni e mezzo. Erano nati a giugno 2022 dal grembo di una delle due donne, dopo l’inseminazione artificiale dell’ovulo dell’altra. E ora la maternità, legalmente, è solo di chi, tra le due, ha partorito i piccoli.

L’avvocato Ramona Borri combatte per la famiglia una faticosa battaglia legale per consentire l’adozione dei gemelli da parte della mamma biologica. Una procedura di ricorso al tribunale dei minori che tiene la famiglia in stallo da un anno e mezzo. “Dal 16 giugno 2023 non ho più saputo niente – dice Borri –. Non si contano più le volte in cui sono andata a Firenze e tornata a mani vuote. So bene che il tribunale dei minori in questo momento si trova con l’acqua alla gola, anche perché si trova oggetto della riforma Cartabia. Ma a un anno e mezzo dal ricorso, ci troviamo ancora al punto di partenza”. I tempi di attesa si allungano ancora: se anche l’esito del ricorso fosse positivo, la procedura andrebbe avanti con la relazione dei servizi sociali.

“Vorremmo almeno sapere se il tribunale richiederà un aggiornamento da parte dei servizi sociali su come sta crescendo la famiglia o se invece non hanno interesse a procedere. In questo momento siamo in completo stallo: non abbiamo né un no né un si”, continua Borri. “A questo punto la famiglia chiede risposte. I bambini stanno bene, vanno all’asilo e tutto procede per il meglio. Ma la domanda delle mamme è: come faremmo se dovesse succedere qualcosa? La risposta purtroppo è sempre questa: non lo sappiamo”. Le due donne, si erano viste respingere dal tribunale di Arezzo il ricorso che chiedeva il riconoscimento della doppia maternità e avevano anche scritto al governo Meloni chiedendo di colmare il vuoto legislativo sulle situazioni come la loro.

Si trovano adesso nell’impasse dell’“adozione in casi particolari”, che prevede un procedimento specifico. Anzitutto la presentazione di un’istanza al tribunale che con l’ausilio dei servizi sociali verifica la capacità di assumere il ruolo di adottante. Poi la sentenza non retroattiva di adottabilità o non adottabilità, impugnabile nei casi previsti dalla legge. Nella speranza che la coppia arcobaleno, unita civilmente nel 2021, possa finalmente veder riconosciuta la propria famiglia anche di fronte alla legge.