Eleonora Giorgi, che ha raccontato la sua esperienza dopo la diagnosi di cancro al pancreas in un'intervista ai microfoni di
Pomeriggio 5, andata in onda lo scorso 24 novembre riapre il dibattito sulle malattie oncologiche. Trattare l'argomento anche pubblicamente è importante perché il tema non sia più visto come un tabù e riporti l'attenzione sull'importanza della prevenzione e della diffusione delle informazioni sui tumori. "Ora ho bisogno di voi, del vostro amore: mi hanno diagnosticato un
tumore al pancreas. Ora comincia il cammino che condividerò con decine di migliaia di persone, la chemio, l'operazione, poi il ritorno:
lo voglio vivere in vostra compagnia". Queste le parole dell'attrice in un'intervista rilasciata a
Myrta Merlino.
Le dichiarazioni di Eleonora Giorgi
Eleonora Giorgi parlando con la conduttrice negli studi di canale 5 ha raccontato: "Quando ci siamo incontrate avevo appena fatto per un puro caso una tac, venivo da una biopsia che poteva anche voler dire un anno, e invece adesso è arrivata la risposta, sono qui come
guerriera, la cosa positiva è che potrò operarmi". "Non siamo superman,
non dobbiamo vergognarci della malattia", ha precisato Giorgi. "Una cara amica, molto prudente e molto buona, mi ha consigliato di non dirlo: avrai le facce di circostanza, ti isoleranno, mi ha detto. E invece no: tutti noi
non ci dobbiamo vergognare se ci sentiamo male. Magari tornerò qui con una parrucchetta", ha sorriso.
L'attrice Eleonora Giorgi
L'attrice 70enne ha voluto infine rivolgere un pensiero alla sua famiglia in particolare ringraziando i due figli: "per lo straordinario amore che mi hanno testimoniato, a un livello che non immaginavo".
L'importanza di parlare delle malattie oncologiche
La testimonianza di Eleonora Giorgi ai microfoni della trasmissione condotta da Myrta Merlino ha nuovamente acceso i riflettori sul tema delle malattie oncologiche. La diagnosi di un
cancro è sconvolgete da un punto di vista fisico e psicologico sia per chi ne è affetto, per la famiglia e in generale per le persone che fanno parte della sua vita. Spesso il
tumore viene definito "il brutto male" o addirittura alcuni lo chiamano "il male incurabile" per il timore che la parola stessa suscita o forse per l'imbarazzo nei confronti di chi comunica di esserne affetto. Giorgi stessa nella sua intervista racconta che l'amica le ha consigliato di non parlarne pubblicamente per la paura della possibile reazione alla notizia. L'attrice 70enne invece ha deciso di condividere la diagnosi del suo cancro con il suo pubblico ricordando quanto è importante affrontare il tema. Deve passare il messaggio che non bisogna vergognarsi di ammettere di essere malati per paura di essere stigmatizzati e che non si deve aver timore di pronunciare quella parola. Parlarne è il primo passo perché le informazioni riguardo al cancro circolino, per sensibilizzare sull'importanza della
prevenzione e sugli esami di screening, sulle possibili forme di assistenza e di cura e per far capire quanto sia importante il sostegno degli altri in queste situazioni.
I famosi sensibili al tema
Eleonora Giorgi è solo l'ultima dei molti personaggi dello spettacolo, dello sport e della politica che hanno deciso di raccontare la loro esperienza dopo la diagnosi di un tumore. In merito a questa scelta ha detto la sua
Saverio Cinieri, presidente dell
'Associazione italiana oncologia medica (Aiom): "Questo aiuta le persone a rendersi conto che il cancro riguarda tutti, investe tutti gli strati della nostra società, i pazienti si sentono meno soli".
Bianca Balti nella foto postata su Instagram
Il dottore dopo aver ringraziato l'attrice per aver condiviso la sua testimonianza sul tumore al pancreas e averle fatto gli auguri ha aggiunto: "Sono sempre a favore 'dell'outing' in queste situazioni. Ricordiamo tutti il fenomeno
Angelina Jolie, recentemente riportato alla ribalta da
Bianca Balti, rispetto alle informazioni sulle alterazioni Brca1 e i rischi di sviluppare determinati tipi di tumore al seno e all'ovaio. Il fatto di parlarne ha portato tante donne a fare screening, tante donne a investigare sulla propria familiarità, tante donne a fare prevenzione. Le conseguenze positive di queste testimonianze sono importanti". Proprio per questo Saverio Cinieri ricorda: "Per la cerimonia inaugurale del cinquantennale di Aiom ho voluto che sul palco - insieme ai premiati, agli oncologi medici, alle istituzioni- ci fossero tre testimonial di come si può gestire un cancro, come si può guarire: Carolyn Smith, Giovanni Tommaso che è il fondatore del gruppo jazz Perigeo, e Albano Carrisi. Tutto questo consolida anche il legame tra mondo dell'oncologia, mondo dello spettacolo e dello sport che tanto ci aiutano a informare meglio la popolazione".