Circa 30 famiglie rischiano di essere sfrattate dal Travelodge di Enfield perché le loro stanze sono state prenotate dai fan di Beyoncé per le tappe del tour mondiale Renaissance a Londra di fine maggio-inizio giugno.
Come riporta il Guardian, le persone senzatetto ospitate nella struttura a nord della Capitale inglese saranno trasferite in alloggi temporanei alternativi quando inizieranno i concerti nel vicino stadio Tottenham Hotspur, dopo che il comune non ha prorogato le prenotazioni a loro riservate.
La pop star ha in programma cinque serate, tra il 29 maggio e il 4 giugno.
I senzatetto nel Travelodge hotel
Circa 100 camere, due terzi di quelle presenti nell’hotel, sono attualmente prenotate dal comune di Enfield che le ha messe a disposizione di famiglie e individui che si sono dichiarati senzatetto. Alcune stanze accolgono anche quattro o cinque persone.
Ma l’amministrazione locale non è riuscita a prorogare le prenotazioni di 30 famiglie che termineranno proprio nei giorni dei concerti, il che significa che molte di loro dovranno andarsene. Il sistema di prenotazione Travelodge non consente di riservare le stanze a lungo termine e, pertanto, è necessario effettuare rinnovi regolari.
Le camere possono essere fermate solo per 28 giorni alla volta e in passato gli homeless sono dovuti traslocare in altri alloggi con poco preavviso quando il Comune non è riuscito a riprenotare le stanze prima che venissero occupate da persone che partecipavano a grandi eventi locali.
Alcune famiglie hanno raccontato al Guardian che l’autorità locale spesso aspetta fino alla scadenza prima di fare una nuova prenotazione.
Le famiglie sfrattate
Il consiglio comunale di Enfield era preoccupato per l’impatto che l’imminente tour di Beyoncé avrebbe potuto avere sulle famiglie ospitate al Travelodge. Ma probabilmente è andata anche peggio del previsto.
Tutte le persone che hanno dovuto traslocare temporaneamente dall’hotel affermano che il procedimento è stato estremamente problematico: oltre a dover portare con sé tutte le loro cose, i loro figli sono stati costretti ad abbandonare la scuola.
Colette: “Ho due gemelli autistici. Lo sfratto è un problema anche per la mia salute mentale”
Il Guardian riporta la vicenda di Collette Collington, 42 anni, che vive nella struttura di Enfield dall’inizio del mese. Abita in un’unica stanza con la figlia di quattro anni e i figli gemelli di due anni, entrambi con autismo. Lunedì scorso le è stato comunicato che il 26 maggio sarebbe stata trasferita in un Travelodge nell’Hertfordshire e che non tornerà nel quartiere d’origine prima del 4 giugno.
“Già ora non riesco a dormire, ma questa notizia è davvero angosciante. Non va bene per me, per la mia salute mentale e per i miei due figli più piccoli, che hanno bisogno di stabilità. Ci vuole tempo perché si ambientino ogni volta che troviamo un posto dove stare.
Devono seguire la stessa routine. Sarà molto penoso per loro – ha spiegato la donna -. È assurdo il modo in cui il consiglio gestisce questa situazione, è come se fosse un’invasione”.
Quando ha dovuto lasciare la sua stanza con tutti i suoi effetti personali “È stato davvero angosciante. Soffro di ansia, quindi ho avuto un attacco di panico e ho letteralmente pianto”. Alla fine è riuscita però a rimanere in un’altra camera dell’hotel, che il comune ha ottenuto per lei lo stesso giorno.
A Collington quindi è andata bene, ma è stato un caso praticamente unico: un’altra madre con tre figli è rimasta bloccata fuori dall’hotel con tutte le sue cose per quasi 12 ore prima di essere mandata in un albergo della catena nell’Hertfordshire.
Il consiglio comunale: “Problema nazionale di carenza di alloggi”
Un portavoce del Comune di Enfield ha dichiarato: “Nel caso in cui Travelodge non sia in grado di offrire camere per singoli e famiglie, faremo del nostro meglio per trovare un’altra sistemazione adeguata con il minor disagio possibile”. I concerti della pop star, però, sono alle porte e in città si stanno riversando centinaia e centinaia di fan che cercando una sistemazione temporanea per lo spettacolo.
A scapito di chi, in quelle stanze, ci vive, perché non ha un’altra casa dove andare. “Riconosciamo che la sistemazione in hotel non è l’ideale per le famiglie homeless – aggiunge il funzionario – ed è per questo che continuiamo a fare pressione per un’azione nazionale che affronti la fondamentale carenza di alloggi a prezzi accessibili”.
Gli fa eco un membro del personale di Travelodge, che ha dichiarato: “Da molti anni collaboriamo con il Comune di Enfield per fornire alloggi a breve termine. Tutte le parti comprendono che si tratta di un accordo temporaneo, in attesa che le autorità locali trovino una soluzione definitiva”.