Alla Furure library di Oslo “gli alberi assorbono le parole come l’acqua”

In una stanza del silenzio, immersa in una foresta di abeti rossi, sono custoditi manoscritti di libri che potranno essere letti solo nel 2114: “Così si crea un patto generazionale tra chi scrive oggi e chi leggerà domani”

di DOMENICO GUARINO
5 novembre 2024
Future Library

I cassetti di vetro coi manoscritti alla Future Library

Una biblioteca di libri inediti, prodotti con la carta ricavata da una foresta di abeti rossi, che non si potranno leggere fino al 2114. Si trova in Norvegia, a Oslo, e prevede di raccogliere ogni anno per cento anni il manoscritto di un autore o un’autrice internazionale. La Future Library (Framtidsbiblioteket) è progetto artistico, ideato dall’artista scozzese Katie Paterson e commissionato da Bjørvika Utvikling.

Costruita con legno proveniente da un’area della foresta di Nordmarka, dove nel 2014 Paterson aveva fatto piantare mille abeti rossi, nelle intenzioni dell'artista stabilisce un parallelismo fra natura e scrittura, collegando i cerchi dei tronchi ai capitoli di un libro, e immaginando come i pensieri degli scrittori si sarebbero impressi eternamente negli alberi.

I manoscritti alla Future library

La Future library funziona in questo modo: ogni anno viene scelta una persona che scriva un racconto o una storia di cui si conosce solo il titolo. Il manoscritto viene inserito in un cassetto di vetro tra quelli che si trovano sulle pareti della sala. Qui resterà fino al 2114, quando tutti e 100 saranno pubblicati insieme, con la carta tratta dagli abeti piantati un secolo addietro. La prima autrice ad aver scritto una storia per la Biblioteca del futuro nel 2014 è stata la canadese Margaret Atwood, autrice del “Racconto dell’ancella” e vincitrice nel 2019 del Booker Prize, il più importante premio letterario britannico.

Tra gli altri ci sono stati il poeta islandese Sjón, la scrittrice turca Elif Shafak e la scrittrice sudcoreana Han Kang, che nel 2016 ha vinto il Booker International Prize, dedicato alla narrativa tradotta in inglese del Regno Unito e quest’anno il premio Nobel per la Letteratura 2024. Nel maggio 2019, Kang ha visitato la Norvegia per consegnare il manoscritto e lo ha avvolto in un panno bianco cerimoniale tradizionalmente usato nei riti coreani per i neonati o come abito da lutto per i funerali. “Era come un matrimonio del mio manoscritto con la foresta, o una ninna nanna per un sonno lungo un secolo, toccando dolcemente la terra fino in fondo”, ha detto durante la cerimonia di consegna.

Future Library
Han Kang, premio Nobel per la letteratura nel 2024, ha consegnato il suo manoscritto alla Future Library

La Silent room che custodisce i manoscritti

Tutti i manoscritti sono custoditi nella Deichman bibliotek, la biblioteca pubblica di Oslo, in una “Silent Room”, è lì rimarranno per i prossimi 1000 anni. La costruzione della stanza è realizzata con un centinaio di strati di pezzi di legno accuratamente impilati. Un passaggio stretto crea una transizione e una distanza dal resto della biblioteca per permettere al visitatore di adattarsi alla luce e all'atmosfera della piccola stanza. All'interno, le pareti diventano una panchina, invitando al riposo e alla riflessione.

Ogni strato di legno contiene un cassetto che alla fine conterrà un manoscritto. I frontali dei cassetti sono realizzati in vetro colato a mano, che lascia entrare la luce nella stanza, in modo che l'illuminazione sottolinei che i testi sono l'anima della stessa. “Con la città circondata da alberi, ho immaginato che la foresta potesse far parte della psiche delle persone in modo più evidente. Forse un’opera d’arte della durata di cento anni potrebbe essere accolta e pensata in modo diverso” afferma Paterson che ha spesso affrontato il concetto di cambiamento.

“È quasi come se gli alberi assorbissero le parole degli scrittori, proprio come fanno con l’aria o l’acqua, e i cerchi degli alberi diventassero capitoli, distanziati nel corso degli anni a venire” sottolinea ancora. La Future Library è “un ponte tra passato e futuro che si costruisce nel presente, passo dopo passo. E che racchiude un patto generazionale tra chi scrive oggi e chi leggerà domani: lettori che non conosciamo ma che, attraverso la storia degli alberi da cui la carta sarà tratta, saranno legati a doppio filo con un passato visionario che li ha previsti ed in qualche modo stimolati”. Pur non conoscendoli.