Ghali racconta del tumore della madre: “E’ stato un trauma, forse oggi sono pronto ad affrontarlo anche con la musica”

Ospite a sorpresa di “Ieo con le donne”, l’annuale incontro organizzato dall’Istituto Europeo di Oncologia con pazienti ed ex che hanno avuto un tumore al seno. Nel pubblico c’era anche la mamma del cantante

24 maggio 2024
Teatro Manzoni: IEO con LE DONNE Un nuovo ruolo per le pazienti nella cura del tumore al seno MILANO, 24 MAGGIO 2024, ANSA/DAVIDE CANELLA

Teatro Manzoni: IEO con LE DONNE Un nuovo ruolo per le pazienti nella cura del tumore al seno MILANO, 24 MAGGIO 2024, ANSA/DAVIDE CANELLA

Dopo Jovanotti, che lo scorso anno aveva sorpreso il pubblico del teatro Manzoni, è stato Ghali il superospite di Ieo con le donne, l'appuntamento milanese dell'Istituto Europeo di Oncologia con le donne che hanno vissuto l'esperienza di un tumore al seno. Più di 1000 donne di ogni età hanno preso parte questa mattina Milano a questa edizione speciale dell'appuntamento, che segna i 30 anni dello Ieo e il cambio di nome dell'evento.

Oltre al rapper milanese, che ha raccontato alla platea quanto vissuto quando è stata sua madre ad ammalarsi, sono intervenute anche le attrici Lella Costa, Amanda Sandrelli e Marina Massironi.

Il racconto di Ghali

“Pensavo di prepararmi un discorsetto, ma per certe cose non ci si può preparare – ha esordito Ghali – Ho attraversato questa cosa per la prima volta nel 2001. Erano altri tempi, altre cure, anche un altro momento per me e lei". La malattia di Amel è arrivata quando Ghali era un bambino, era alle scuole elementari. “A quell'età sono stato scosso da tanti traumi, e questo fu uno di quelli. Però nonostante tutto ho dei bei ricordi, anche simpatici. Ho dei ricordi forti d'amore". Il tumore poi è tornato nel periodo della pandemia, “abbiamo avuto la fortuna di essere seguiti da dei dottori incredibili e fantastici che ci hanno salvato ancora una volta, li ringrazio e faccio un applauso a loro”. Mamma Amel era seduta in prima fila e lo ha guardato per tutto il tempo. “Magari ci scriverò una poesia o una canzone – ha concluso – Oggi è la prima volta in assoluto che affronto una cosa del genere parlandone così davanti a delle persone. E magari chissà, anche nella mia arte, nella musica, riuscirò ad affrontarla”.

Gli esperti

"Non c'è terapia, tradizionale o innovativa, - ha detto Paolo Veronesi, direttore del Programma senologia Ieo - che oggi possa essere sviluppata senza la capacità di autodeterminazione della donna. In realtà in Ieo le pazienti hanno contribuito a modellare la cura già dai primi passi della senologia, nel 1994. In 30 anni abbiamo operato oltre 90.000 donne e ne abbiamo arruolate circa 24.000 in studi clinici per terapie innovative. Possiamo affermare che alcune fra le più grandi rivoluzioni delle tecniche chirurgiche degli ultimi decenni sono avvenute nelle sale operatorie Ieo, con la partecipazione convinta delle pazienti".

"L'esempio più evidente di evoluzione dell'autodeterminazione della donna - ha aggiunto Viviana Galimberti, direttrice della Senologia Chirurgica - è la mastectomia bilaterale profilattica, la scelta di Angelina Jolie, per le donne con mutazione genetica ereditaria e forte familiarità. Quando dieci anni fa l'attrice decise di farsi togliere entrambi i seni e le ovaie a scopo preventivo, la storia fece scandalo, provocando anche fra noi medici forti perplessità e dibattiti. Oggi la mastectomia preventiva è la scelta dalla maggioranza delle donne ad alto rischio di sviluppare un tumore”.

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"La ricerca clinica e la partecipazione delle donne agli studi - ha concluso Giuseppe Curigliano, direttore della Divisione sviluppo nuovi farmaci per terapie innovative - sono fondamentali per offrire loro nuove opportunità di cura e migliorare significativamente sia le prospettive di guarigione che la qualità di vita. Per esempio all'Asco, il più importante congresso mondiale di oncologia medica, presenterò il nuovo studio Destiny Breast 06, che utilizza un anticorpo coniugato al posto della chemioterapia tradizionale nelle pazienti con malattia endocrino-responsiva ed Her2 low, mostrando un enorme vantaggio dell'anticorpo nel controllo della malattia e nel prolungamento della sopravvivenza libera da progressione”.