“Nessuno mi ha mai obbligata; ho sempre scelto io di esistere". Conferma così di essere arrivata alla determinazione di portare avanti il suo progetto Bianca Balti, scrivendo queste accorate parole nella sua newsletter diffusa martedì 6 dicembre, ripresa nella tarda serata dello stesso giorno anche nelle storie del suo profilo Instagram. “Mamma si opera perché ama troppo la vita - prosegue la lettera della top model imprenditrice, mamma di Matilde e Mia - . Così ho detto a Mia e così dico anche a voi. Giovedì 8 dicembre 2022, alle ore 11 di Los Angeles, per l’ennesima volta Bianca sceglie la vita“.
“Qualche mese fa scrissi in una newsletter del BRCA1, la mutazione genetica che mi è stata diagnosticata e che aumenta esponenzialmente il mio rischio di contrarre un tumore al seno e/o alle ovaie - scrive Bianca Balti, 38 anni -. Donne mutate come me iniziarono a scrivermi da tutta Italia e persino dall’estero, ringraziandomi per dare voce ad una prognosi sconosciuta ai più. Sentii la responsabilità di usare il mio profilo Instagram per informare, perché l’educazione è prevenzione e, chissà, magari avrei potuto salvare delle vite (!). Eppure l’enorme attenzione mediatica che ricevetti mi forzò a fare un passo indietro, non sentendomi pronta a farmi paladina di una questione che ancora non sapevo come avrei risolto. Rifiutai interviste a giornali ed interventi in televisione. Mi eclissai da un giorno all’altro sull’argomento". "Per questo motivo nessuno, se non le persone a me più vicine, sanno che ho deciso di sottopormi ad una doppia mastectomia preventiva. Perché non posso permettermi di ammalarmi io che porto, sola, la responsabilità economica di tutte sulle spalle - le parole di Bianca Balti - . Perché vorrei che le mie bambine trovassero in me la forza di agire se un giorno anche loro venissero diagnosticate. Perché amo troppo la vita per non fare il possibile per preservarla. Mi sono sentita orgogliosa nel fissare una data, impaziente nell’attendere".
"Ma ora che il momento è arrivato non ne ho voglia. Mi sento fragile. Spaventata dall’idea di dover dipendere dagli altri confida ancora - . Terrorizzata dal dolore che proverò. Sconfortata nel dover rinunciare ad una parte del mio corpo che ha definito fino ad oggi la mia femminilità. Mancano due giorni. Giovedì 8 dicembre 2022, verrò ricoverata per l‘asportazione preventiva del tessuto mammario. Ed ora che non posso più tirarmi indietro, egoisticamente, mi rivolgo a voi. Per sentirmi dire quanto sono coraggiosa, che sto facendo la cosa giusta, che vi sono d’ispirazione. Perché ho perso il sentimento che mi ha portata qua; mi sono smarrita nell’autocommiserazione", sottolinea .
"Tempo fa una donna, scrivendomi della propria esperienza col gene BRCA, mi ricordò quanto fossimo fortunate ad avere l’opportunità di sapere e poterci tutelare. Mi disse 'lo facciamo perché amiamo la vita'. Avevo fino a quel momento vissuto la diagnosi come una condanna, dimenticandomi che nessuno mi obbligava, giorno dopo giorno, difficoltà dopo difficoltà a scegliere continuamente di esistere. “Ogni cosa si sopporta: sfacelo, umiliazione, miseria, guerra, delitto, nella fiducia che dalla sera alla mattina accada qualcosa, un miracolo, che ci renda sopportabile la vita,” era la mia frase preferita ai tempi del liceo (Henry Miller, in Tropico del Cancro) - conclude la lettera di Bianca Balti - . Correva il 2003 e già trovavo la mia esistenza faticosa. Eppure per anni mi sono pensata più vicina alla morte, quando sono invece sempre stata un’imperterrita guerriera della vita. La mia voglia di lottare è sempre stata direttamente proporzionale alle difficoltà che mi affliggevano".