Doverosa premessa: se un giorno comparisse su un giornale un
annuncio di lavoro di questo tipo – "Cercasi personale per un impiego che richiede disponibilità 24 ore al giorno, nessuna retribuzione a fronte di tutta una serie infinita di levatacce e nottatacce; turni notturni probabilissimi, straordinari non pagati e possibilità di ferie totalmente escluse" – nessuno si sognerebbe mai di prenderlo minimamente in considerazione. Nella realtà, invece, a quell’annuncio rispondono tutte le coppie, peraltro con gioia, nel momento in cui, decidendo di avere un bambino, iniziano il
difficile mestiere di genitori. Ma una volta che quel bebè nasce e cresce, almeno è contento e soddisfatto di mamma e papà? E viceversa, i capifamiglia sono felici dei loro pargoli? Per saperlo, ora che si torna a scuola e a una quotidianità che tanto assomiglia all’
era pre-Covid, l’
Osservatorio delle Famiglie Contemporanee di Prg Retail Group, con la collaborazione scientifica Bva-Doxa, ha pensato bene di intervistare i ragazzi, confrontando poi le loro opinioni con quelle di babbo e mamma.
Dall'indagine dell’Osservatorio delle Famiglie Contemporanee di Prg Retail Group emerge l'identikit dei genitori ideali
L’obiettivo? Tracciare
l’identikit non del genitore italiano perfetto, che ovviamente in circolazione non esiste; bensì di quello
ideale, che invece nell’immaginario di bambini e ragazzi esiste eccome. È emerso così che un figlio su due li vorrebbe pazienti e simpatici. Che c’è accordo sui valori, sul desiderio di un tempo condiviso per viaggiare e giocare, ma resistono ancora
stereotipi di genere nella gestione della quotidianità: tipo la mamma in cucina e il babbo esperto tuttofare per i lavoretti di casa, che all’occorrenza diventa idraulico, falegname o elettricista. Ecco nel dettaglio l’esito dell’indagine che ha coinvolto un campione di
1537 individui di cui 699 genitori, equamente distribuiti tra mamme e papà (e rappresentativi della popolazione italiana con figli tra 0-14 anni),
302 ragazzi tra gli 8-14 anni,
468 dipendenti di Prg Retail Group e
68 loro figli tra gli 8-14 anni.
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Nota metodologica: indagine condotta da BVA-DOXA nel corso del mese di marzo 2022 con metodologia CAWI su un campione di 699 individui con figli in età compresa tra 0-14 anni e su 302 ragazzi tra 8-14 anni e su un campione di 468 dipendenti di Prénatal Retail Group e 68 loro figli tra 8-14 anni.
La pazienza è la virtù dei forti
Il 55% dei ragazzi tra 8-14 anni intervistati ha dichiarato che la
pazienza e la tolleranza sono in assoluto i tratti principali che – complice forse il periodo complesso recentemente vissuto – il genitore ideale dovrebbe avere. Seguono
positività e senso dell’umorismo (48%), generosità (26%), coraggio e gentilezza (entrambi per il 25%). Anche per i genitori pazienza e tolleranza sono caratteristiche imprescindibili per il genitore ideale (49%) così come positività e senso dell’umorismo (41%). Le successive qualità non collimano però con quelle indicate dai ragazzi. Sono
educazione e buone maniere (32%), fiducia in se stesso e determinazione (31%).
Trendy e moderno. Ma occhio alle parolacce
Il genitore ideale deve essere
attento al suo look e alla moda (88% dei ragazzi intervistati). Deve vestire in modo casual (mamma 34% e papà 37%) e soprattutto la mamma deve seguire i trend della moda (30%). Oltre al look, il
linguaggio gioca un ruolo importante per il 72% dei ragazzi. Deve essere
moderno, vicino a quello dei più giovani (44%) ma sono
escluse le parolacce. Secondo il 45% del campione, il genitore ideale le deve davvero centellinare. Anche per i genitori il loro alter ego ideale dovrebbe avere un look armonico con la propria personalità (66%) e le parolacce dovrebbero essere bandite dal suo linguaggio (71%). Detto questo, tra le caratteristiche principali del suo modo d’essere non dovrebbero mancare il piacere nel trascorrere
tempo con la propria famiglia (72%), l’apertura al dialogo (67%) e la capacità di trovare il giusto
equilibrio tra famiglia/lavoro (66%).
David Beckham con i figli a una sfilata della moglie Victoria
In equilibrio tra lavoro, famiglia e socialità. Ma a casa i luoghi comuni sono duri a morire
Il 68% dei ragazzi vorrebbe che il proprio genitore ideale avesse un lavoro che permetta di avere
tempo per la famiglia. Vorrebbero dei genitori sportivi (più i papà 47% che non le mamme 32%) e impegnati anche a condividere il proprio
tempo libero con gli amici. Per il 56% dovrebbe essere appassionato di attività culturali (musica, concerti, cinema e serie tv). Approfondendo le dinamiche quotidiane, però, sono emerse differenze di genere e affiorano
luoghi comuni. Per il 55%
l’impegno principale della mamma ideale si riconduce all’attività del
cucinare mentre il 42% afferma che il
papà ideale dovrebbe essere
bravo nei piccoli lavoretti e nel fai da te. Una rappresentazione coerente con quella fatta dai genitori che, se da un lato mettono al primo posto la gestione del cosiddetto "work-life balance" dall’altra perpetuano
stereotipi riconducibili al genere. La mamma ideale dovrebbe soprattutto cucinare (51%) e essere ordinata (41%) e il papà ideale dovrebbe praticare sport (45%) e occuparsi di bricolage o fai da te (45%). Il tempo libero da dedicare agli amici segue con percentuali tra il 38% (mamma ideale) e 36% (papà ideale).
Parola d’ordine: rispetto per gli altri
Nel
rapporto con i figli, secondo i ragazzi il genitore ideale dovrebbe essere
simpatico e allegro (56%), paziente e tollerante (46%) e rassicurante (38%). Una prospettiva ribaltata per i genitori che mettono al primo posto il fatto di essere
rassicurante (65%) e, in secondo piano, pazienza e tolleranza (51%) e simpatia e allegria (40%). In merito ai valori, i ragazzi indicano il
rispetto degli altri (42%), l’onestà (30%), quindi l’amore e l’educazione (entrambi per il 27%). Posizioni simili anche per i genitori. Uno su tre indica onestà, responsabilità e buone maniere e il 48% accentua la rilevanza verso il rispetto per gli altri.
Condividere: tra viaggio e gioco
Ma cosa dovrebbe fare il genitore ideale con i propri figli? Per il 60% dei ragazzi
viaggiare e poi
giocare (55%). E, se rimane tempo, dedicarsi ad attività culturali (44%), allo sport (37%) e alla socialità (36%). Anche in questo caso i genitori sono allineati ai ragazzi. L’enfasi sul viaggio con i figli arriva al 69%.
Compagni di gioco e... di studio
E poi c’è la
scuola e qui l’accordo tra genitori e ragazzi si attenua. Per il 34% dei ragazzi i genitori dovrebbero
seguirli nei compiti e nello studio. Mentre tra i genitori il tema compiti e studio è un’attività rilevante per il 43% del campione. Anche in questo caso si ritorna a un grande classico. Il 50% dei ragazzi afferma di studiare e fare i compiti con la mamma, solo il 22% con il papà.
Per il 34% dei ragazzi i genitori dovrebbero seguirli nei compiti e nello studio
Genitori "quasi" ideali
Per
più di 3 ragazzi su 5 i loro genitori si avvicinano al loro ideale. Più vicina la mamma (63%) rispetto al papà (58%). I genitori, invece, sono
più critici verso loro stessi. Solo il 46% si ritiene vicino all’immagine che ha descritto. Vorrebbero che i loro figli li descrivessero come positivi e con senso dell’umorismo (49%), onesti (39%) e determinati, sottovalutando un po' l’aspetto della pazienza che per i ragazzi è imprescindibile. Nel descrivere i loro genitori sono emerse due macro, riconducibili al genere. La
mamma è paziente e tollerante (43%) e poi generosa (36%), onesta (33%), positiva e con senso dell’umorismo (32%). Il
papà è divertente, positivo, ha senso dell’umorismo (42%), fiducia in sé ed è determinato (33%), paziente (31%), coraggioso (30%).
Tre generazioni a confronto: nonni, genitori, ragazzi
Chiamati a rispondere sulle qualità che avrebbero voluto nei loro genitori (i
nonni dei nostri ragazzi intervistati), gli "attuali" genitori indicano positività/senso dell’umorismo (40%), pazienza e tolleranza (33%) e fiducia e determinazione (27%). Emerge anche qui la pazienza come tratto distintivo associato al genitore che, evidentemente, assume un valore differente a seconda del ruolo ricoperto nel corso del tempo. Gli attuali genitori sono stati anche chiamati a segnalare quali
aspettative i loro genitori nutrissero nei loro confronti. Le voci principali sono: godere di buona salute (36%), successo negli studi (34%), stabilità economica (34%) e solidi valori (33%). Rispetto ai propri figli, invece, indicano: realizzazione personale e dei propri progetti di vita (50%), salute (46%) e solidità dei valori (45%) riconducendo queste riflessioni anche alla dimensione dell’educazione. I ragazzi, data anche la loro giovane età, sono più legati al presente e ritengono che mamma e papà si aspettino da loro soprattutto successo negli studi (41%) e buona salute (40%).
Genitori e digital: esperti, ma si fidano poco della rete
Lo studio, inoltre, ha indagato alcuni aspetti relativi all’
uso del digitale da parte dei genitori. Il
78% si dichiara autonomo nell’utilizzo di smartphone, pc e tablet, il 74% usa senza difficoltà le app social e il 72% non ha problemi nell’uso di piattaforme streaming e di strumenti di connessione intelligente. In tutti questi casi, i
genitori si dimostrano aperti all'aiuto dei figli nella gestione dei dispositivi digitali. Tuttavia, permane una quota non irrilevante pari al 20% che ha ancora qualche difficoltà. Solo il 43% condivide spesso o qualche volta contenuti video/foto insieme ai propri figli e il 42% contenuti in cui compaiono solo i figli. Un genitore su 2 cerca informazioni in rete legate al mondo dei ragazzi (educazione, rapporto con loro, modo di essere). Entrando nello specifico sul tema dell'
affidabilità dei contenuti online, il 55% di chi cerca queste informazioni ritiene quelle relative all’educazione dei ragazzi poco/per niente affidabili. Quando si parla di contenuti relativi al rapporto con i ragazzi e all’interazione con loro, il 50% afferma di non fidarsi troppo.
Un dialogo aperto con bambini e genitori
"Prg Retail Group dialoga quotidianamente con i genitori e con i loro bambini - ha dichiarato
Amedeo Giustini, Amministratore Delegato di Prg Retail Group - interagendo negli ambiti in cui le famiglie crescono e si evolvono. Per questo, l’Osservatorio delle Famiglie Contemporanee acquisisce un ruolo importante nella comprensione di
tematiche e dinamiche di attualità sociale". "Siamo partiti dai figli, chiedendo espressamente il loro parere rispetto alle caratteristiche del genitore ideale. Interessante come la richiesta di
pazienza risulti essere un tratto imprescindibile per i ragazzi – conclude Giustini - un segnale che ci indica come noi adulti dovremmo essere maggiormente in ascolto. I dati, inoltre, portano alla nostra attenzione un tema rilevante quale il
work-life balance ritenuto
necessario dal 66% degli adulti e da oltre il 50% dei ragazzi. Un punto sempre più centrale e dirimente che impatta nella vita delle famiglie e nella costruzione di nuove dinamiche che le aziende non possono più procrastinare. Si ribadisce inoltre la
centralità del giocare insieme: in ambito familiare, questa attività rimane un momento fondativo per la crescita dei bambini e dei ragazzi e sul quale occorre investire in accordo con le nuove esigenze della famiglia contemporanea".