MagoS insegue il sogno della musica “Con gli occhi dell’amore”

Fuori il terzo singolo del cantante foggiano Simone Magherino, 24 anni, autistico, dopo “Ali in tasca” e “Paronomasia”. Mamma Luisa Sordillo promette: “Portiamo avanti la nostra rivoluzione con l’AutMusic”

di MARIANNA GRAZI
22 giugno 2024
Simone Magherino

Simone Magherino

Una conferma, un processo di determinazione che continua, anche se per il mondo frenetico della stampa, sempre a caccia di notizia nuove, può non essere interessante. E uscita in questi giorni la terza canzone, col consueto videoclip a corredo, di MagoS, nome d’arte di Simone Maghernino, il 25enne foggiano con autismo che ha già conquistato con i primi due singoli, “Ali in tasca” e “Paronomasia”, migliaia di visualizzazioni, ascolti e alcuni premi. E che ora presenta il terzo brano, “Con gli occhi dell'amore”, con lo sguardo che punta ancora più avanti.

“Vogliamo provare a realizzare questo sogno – racconta la mamma del cantante, Luisa Sordillo –. Simone ci crede, si impegna e con determinazione va avanti, sempre più contento di quello che fa. La sua autostima si sta cementando, piano piano, è una bella soddisfazione e siamo consapevoli che possiamo rendere pubblica la canzone, il video, perché ci sono tanti fan che confermano il loro sostegno e nuove aggiunte. Adesso è il cantante MagoS che viene invitato alle manifestazioni canore, un salto di qualità notevolissimo per un ragazzo che non era nessuno”. Dalle sue parole traspare l’amore e la gioia di una mamma che ha accompagnato e accompagna il suo ragazzo in questo viaggio, sostenendolo passo passo in un percorso di affermazione personale che è sempre più concreto, anche se i passi da fare sono ancora tanti.

Gli occhi dell’amore di chi si apre all’altro 

Una canzone dal titolo importante: ma di chi sono gli occhi dell’amore? “Dovrebbero essere quelli di ognuno di noi, che dovrebbe imparare a guardare l’altro riconoscendogli la possibilità di manifestare quello che è, quello che può essere e quello che può dare”, spiega Luisa. È convinta, dal profondo del suo cuore, che tutti possano dare qualcosa alla comunità e per questo bisogna porsi a braccia aperte, accogliere l’altra persona. “Simone incita ad usare il cuore nei rapporti con gli altri, perché il cuore porta molto più lontano della mente”.

Il rapporto di MagoS col suo pubblico è un esempio di questo abbraccio caloroso verso una diversità che è solo un modo differente di essere umani. “Il percorso non è mai semplice – ci tiene però a precisare la madre –, ancora i muri sono alti ma mio figlio sta aprendo delle feritoie importanti in questi muri. Lui si presenta puro, semplice, non vuole imitare nessuno”. Non c’è imitazione ma autenticità assoluta, basta coi modelli preconfigurati, ognuno deve poter essere se stesso, anche quando questo non corrisponde al modello e si traduce ancora spesso in esclusione. “Quando scattano gli occhi dell’amore, perché l’altro completa sempre, proprio portano una differenza. Se fossimo tutti omologati la società sarebbe molto più piatta e invece ci sono tante sfumature della normalità”.

Maghernino è un pioniere e può essere considerato a tutti gli effetti un modello per tanti ragazzi e ragazze con disabilità frenati ancora oggi da barriere sociali e fisiche nel perseguire il loro sogno. Il cantante 25enne e la mamma, in effetti, stanno portando avanti una piccola ma importante rivoluzione sociale e culturale, per abbattere tutte le costruzioni mentali che frenano il progresso, lo sviluppo, “quel senso di umanità nei confronti del prossimo. Il successo di Simone non gratifica solo lui – dice ancora Sordillo –, non rincorriamo quello. Il nostro obiettivo è portare avanti uno sviluppo dell’anima perché tutti e tutte devono poter sognare, devono poter provare a rincorrere i loro sogni e dimostrare quello che sanno fare senza essere tacciati o esclusi per non essere omologati”. Attraverso la musica, le sue canzoni, MagoS diffonde così un messaggio di speranza, di possibilità per gli altri ragazzi come lui di uscire fuori dal buio dell’indifferenza.

Al lavoro per il primo album

La cover del singolo "Con gli occhi dell'amore"
La cover del singolo "Con gli occhi dell'amore"

Ogni nuovo brano è una scommessa che fa salire l’adrenalina in mamma e figlio, ma i giorni subito successivi “sono sempre bellissimi, le ore che si avvicendano frenetiche. Gli ascolti e le visualizzazioni salgono, le chiamate che ci arrivano sono sempre tante. Questo vuol dire che Simone colpisce, va dritto al cuore e anche stavolta ha dimostrato che può emozionare tanto con la sua musica. Questi giorni sono meravigliosi, ce li godiamo fino all’ultimo istante. Quando esce per strada – aggiunge – viene riconosciuto, gli vengono chiesti autografi: per lui è un mondo completamente nuovo, perché per tanto tempo è stato nelle pieghe della società, nessuno si accorgeva di lui o lo salutava, quando uscivamo in strada si rivolgevano solo a me. E ora invece io sono ‘la mamma di Simone’ ed è bellissimo. È un salto di qualità notevole”.

La soddisfazione del momento è tanto, tre canzoni però non bastano. Hanno grandi progetti, questi due, com’è grande la loro anima. Mamma Luisa ci rivela: “Stiamo approntando il nostro - o meglio il suo, parlo al plurale perché siamo una cosa sola – primo album e preparando tante altre canzoni. L’impegno cresce ma anche la gioia di poter fare, di potersi alzare la mattina e dire ‘ho da fare questo’, e ci saranno tante sorprese”, promette.

La rivoluzione dell’AutMusic

Simone Magherino, in arte MagoS
Simone Magherino, in arte MagoS

Sordillo è l’autrice dei brani e della musica, che poi suo figlio interpreta a modo suo, rendendole personali e uniche nel loro genere. Il loro progetto non include un adeguamento di MagoS ai ‘canoni’ della musica, ma la libertà di interpretare queste canzoni in modo del tutto autonomo: “Lui è autistico, quindi deve interpretarle com’è lui. Io infatti la chiamo la AutMusic – afferma Luisa –, noi proponiamo una nuova musica, che è complesso magari da accettare perché siamo abituati a un certo tipo di ascolto e a un certo tipo di movenze dei cantanti. Simone a volte è goffo, ma io non lo correggo: la nostra rivoluzione sta in questo, nel cercare di proporre delle innovazioni per l’orecchio, per l’occhio, che non sono inferiori qualitativamente a quelle che abbiamo sempre visto o ascoltato, semplicemente dobbiamo allargare il campo”. Il modo di cantare di MagoS è un segno distintivo, che può piacere o non piacere, ma se piace è perché si riesce ad apprezzare l’artista così com’è, “le persone che lo seguono lo fanno perché sono emozionate da lui e dai suoi brani”.

La battaglia per questo tipo di riconoscimento è lunga – sono ancora agli inizi – e piena di ostacoli. Manca il riscontro delle radio, “che invitiamo, insieme a tutti coloro che lavorano nel campo della musica, a guardare al nostro lavoro, a scoprirlo davvero”. È vero, sono stati invitati spesso alla Rai “però ancora manca il coraggio di osare, perché viviamo in una società che tende sempre a guardare al risvolto economico, a una certa sicurezza. Simone non dà sicurezze, lui è l’innovazione. Ma cambiare mentalità è una delle cose più difficili e lente da fare. Noi non ci arrendiamo e sono certa che ce la farà a portare avanti l’AutMusic”.