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MagoS
"Voglio essere felice. Amare come Dante amò Beatrice. E passare dall'inferno. Scacciare via il dolore dello scherno. E saltà, e saltare, e saltare, e saltare!". Oltre cento ragazzi e ragazze, con e senza disabilità, saltano e ballano sulle note del nuovo singolo del 23enne Simone Maghernino, in arte MagoS, nella piazza principale di San Severo, nel foggiano. Al centro della scena, Simone, vestito di azzurro cielo. Tutto in lui grida libertà. È questo il cuore pulsante del videoclip del suo nuovo singolo "Paronomasia", uscito di recente e disponibile su Spotify, Amazon ed Apple Music, che ha visto la partecipazione di tantissimi giovani di San Severo e del primo cittadino Francesco Miglio. Testo di mamma Luisa Sordillo, musica di Sordillo, Daniela Grando, Daniela Perricone e Ursula Rosa e arrangiamento di Edgardo Caputo. Un vero e proprio manifesto all'inclusione e contro qualsiasi tipo di discriminazione e di emarginazione. Essere tra gli esclusi è un rischio e una realtà vissuta ancora da tante, troppe persone con disabilità. E Simone conosce bene quella sensazione: l'autismo è una condizione "ancora poco accettata e compresa", spiega mamma Luisa. Ma la sua è la voce del cambiamento che con un messaggio di rottura mira al cuore e alla mente delle persone. Tutti possono farcela. Lo ha dimostrato il cantante pugliese realizzando il suo sogno più grande: quello del canto. E chissà, magari col tempo potrà diventare una carriera, andando a rompere un'altra barriera.
"La musica unisce le persone"
È la musica l'essenza di tutto. Quel filo di Arianna che aiuta a non perdersi. A non sentirsi soli, abbandonati. La musica di Simone ha questo potere per se stesso e per gli altri. Dal suo primo singolo Ali in tasca uscito circa un anno fa, "la sua vita ha subito un vero e proprio capovolgimento", racconta mamma Luisa. "Grazie alla musica ha trovato dei buoni amici. Le persone ora lo riconoscono per strada e lo fermano. Il nuovo singolo, quindi, è il risultato di questi grandi cambiamenti: è un urlo di gioia e un inno alla libertà". Il miracolo più grande, secondo la madre, "è stata la riacquisizione dell'autostima". "Era sotto i piedi", aggiunge Sordillo. "Per una vita intera mio figlio è rimasto relegato in un angolo: per la sua condizione era considerato non in grado di fare determinate cose e quindi veniva escluso a priori. La musica, anche in questo senso, è una compagna meravigliosa perché non giudica. Così Simone ha imparato ad amarsi e ad apprezzarsi per quello che è. La sua musica poi è arrivata agli altri che hanno finalmente riconosciuto in lui un grande talento".
Simone Maghernino, videoclip nuovo singolo Paronomasia
"Eliminiamo l'etichetta del ragazzo sfortunato"
"Deve crollare il mito del ragazzo sfortunato". È questo il primo passo decisivo per una reale inclusione. Parola di mamma Luisa. "La musica è stata la bacchetta magica che ha permesso a Simone di uscire allo scoperto e di farsi conoscere dagli altri. Ha acquisito rispetto e dignità dimostrando che può e sa fare e che non è solo un ragazzo 'sfortunato'". La sfortuna dipende invece "dalla mentalità delle persone e non deriva dall'autismo in sé, ma da come viene concepito e vissuto dai normodotati. Non essere compresi dall'esterno è stato un problema in più che si è sommato a quelli quotidiani. Sogno una comunità aperta, coesa e realmente inclusiva dove i figli sono della comunità. La società in cui viviamo invece intende rendere adeguati questi ragazzi, quando la più grande ricchezza è proprio la diversità".
Simone Maghernino insieme alla madre Luisa Sordillo