Molestate sul Cammino di Santiago, le testimonianze: “Ho creduto di morire”

Un’inchiesta del Guardian ha raccolto i racconti di pellegrine che sono state aggredite durante il percorso da uomini che si masturbavano davanti a loro o le inseguivano. “La polizia non mi ha aiutata. Non è un problema isolato”

di MARIANNA GRAZI -
12 novembre 2024
Donne molestate durante il Cammino di Santiago

Donne molestate durante il Cammino di Santiago

Da viaggio di spiritualità a percorso a ostacoli per sfuggire a molestie e abusi: il Cammino di Santiago vissuto da nove donne negli ultimi cinque anni è diventata quasi una lotta alla sopravvivenza. Le loro testimonianze sono state raccolte dal The Guardian.   

Il pellegrinaggio verso la cattedrale barocca di San Giacomo Apostolo nella capitale della Galizia, Santiago de Compostela, rappresenta un'attrazione per persone di tutto il mondo fin dall’VIII secolo d.C., con camminatori (singoli o in gruppo) che attraversano i percorsi in tutta Europa per convergere al santuario. Il loro numero, negli ultimi decenni, è cresciuto molto, affiancando ai credenti anche coloro che non sono fedeli al dogma cristiano ma sono spinti da altre forze a compiere il cammino.

E sebbene le donne che hanno raccontato le molestie sessuali subite al Guardian rappresentino una piccola frazione delle centinaia di migliaia che lo intraprendono ogni anno, le loro storie rispecchiano perfettamente un problema descritto dalla fondatrice di un forum di pellegrine come “endemico”: molti degli incidenti sono avvenuti quando erano sole e in zone dove non c'erano altre persone nelle vicinanze, una preda ‘facile’ alla mercé di aggressori e stupratori. Da cui non ci si può salvare, evidentemente, nemmeno quando di mezzo c’è di mezzo la spiritualità.

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Cammino di Santiago

I racconti. “Ho pensato che sarei morta”

Sara Dhooma, nel 2019, stava percorrendo una strada con ai lati case in pietra colorate, con finestre in legno, alla periferia della città di Mieres, nel nord della Spagna, quando si è trovata a fare i conti con la possibilità di morire. La canadese, come riporta al Guaridan, era in un tratto isolato del Cammino di Santiago. Dopo aver notato che un uomo la stava seguendo, si è rifugiata in un bar. Quando è uscita, lo stesso uomo la stava aspettando lungo un altro tratto dell'antica via di pellegrinaggio: quando l’ha vista si è aperto i pantaloni afferrandosi i genitali. “Ero inorridita – ha detto Dhooma – Mi sono sentita molto, molto insicura in quel momento”.

Intorno non c’era nessuno, era terrorizzata mentre lui iniziava a muoversi verso di lei. È scappata, lui l’ha inseguita, e si è fermata solo quando ha visto una casa con il fumo che usciva dal camino, alla quale ha iniziato a bussare chiedendo aiuto. L'uomo, intanto, era arrivato dietro di lei. “Non sapevo se avesse un'arma, non sapevo cosa volesse fare – ha aggiunto la canadese –. Ho pensato che sarei morta, che mi avrebbe fatto del male”. Ad aprirle la porta, però, c’era un agente di polizia fuori servizio, il proprietario di casa. In seguito è emerso che l’aggressore aveva un coltello e dei proiettili nello zaino e una precedente condanna per stupro. “Se non avessi trovato quella casa, non so cosa sarebbe successo”, conclude la donna.

Dopo quel terrificante calvario Dhooma ha deciso di sporgere denuncia e un tribunale spagnolo ha condannato il suo aggressore a pagare una multa di oltre 2.510 sterline (3.000 euro) e gl’ha imposto un ordine restrittivo di 16 mesi. “Ci sono state solo poche volte nella mia vita in cui ho avuto paura che fosse finita, che stessi per morire, e questo è stato uno di quei momenti”, ha spiegato. “Non volevo che accadesse a nessun altra. Perché se avessi lasciato perdere, sono sicura che la storia si sarebbe ripetuta”.

“La polizia ha detto che era un caso isolato. Non è così”

Rosie, 25 anni, ha raccontato che all'inizio dell'anno stava percorrendo un sentiero boscoso vicino alla città portoghese di Tomar quando ha visto un uomo senza pantaloni che si stava masturbando mentre la guardava. Erano le 7 del mattino e non c'era nessun altro in giro: “Non vedevo un'auto da 15 minuti”, spiega la ragazza. L'uomo l'ha seguita per circa un minuto, parlandole in portoghese. Lei è fuggita il più velocemente possibile provando a più riprese a a chiamare la polizia, ma prima il segnale era troppo debole, poi quando è riuscita ad avere risposta al numero di emergenza, un agente le ha detto di rivolgersi alla polizia locale, che però non ha risposto al telefono.

“È stato terrificante – prosegue nel racconto Rosie –. A quel punto mi sono sentita completamente sola”. Giorni dopo, è riuscita a mettersi in contatto con un agente della stazione di polizia locale che parlava inglese, il quale le ha assicurato che avrebbero aumentato le pattuglie nella zona. La polizia portoghese ha dichiarato al Guardian che dal 2023 ha ricevuto cinque segnalazioni da parte di pellegrini, tutte relative a episodi simili a quello vissuto dalla 25enne. Nessuno dei sospetti è stato identificato e non sono stati effettuati arresti, ma i pattugliamenti sono stati intensificati. Dopo la sua esperienza, altre persone l’hanno contattata: “Stava accadendo ovunque intorno a noi. È stato considerato come un incidente isolato, ma conosco tante altre persone a cui sono successe queste cose. Non è un problema isolato”.

L'inchiesta raccoglie le testimonianze delle aggressioni "terrificanti" subite
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“Avevo paura di fare il cammino da sola e arrabbiata che sia così”

Quando l'anno scorso Yasmina, 27 anni, ha deciso di intraprendere il Cammino di Santiago da sola, era in ansia per quando si sarebbe trovata in zone remote senza nessuno. Con l'avvicinarsi del viaggio, ammette parlando con il Guardian, ha cercato di scacciare quelle sue paure. “Pensavo: ‘Tante donne l'hanno già fatto e posso farlo anch'io da sola’”. I suoi timori, però, si sono rivelati fondati. Mentre camminava verso la città spagnola di Astorga, si è imbattuta in un uomo con il volto nascosto dietro un albero che ha iniziato a masturbarsi al suo passaggio.

Ore dopo, nel suo ostello, ha ripensato a quella scena, preoccupata che l'uomo che aveva visto fosse anch’esso un pellegrino. “È qualcuno che dormirà nel mio stesso ostello stanotte? O stavano solo camminando sul sentiero?”, si è chiesta. La mattina dopo sapeva di non sentirsi abbastanza sicura per riprendere il cammino: le mancavano due settimane e 200 km ancora da percorrere, ma lei è volata a casa. “Mi sono sentita sciocca per aver pensato di poterlo fare da sola, ma anche molto arrabbiata per il fatto che il mondo sia così”, ha detto.

La masturbazione in pubblico è considerata una forma di aggressione sessuale in Spagna. La maggior parte delle donne che hanno parlato con il quotidiano ha descritto la polizia locale come pronta ad accogliere le loro denunce, anche se spesso gli aggressori poi non si trovano. Una pellegrina, tuttavia, ha raccontato che gli agenti non ha fatto nulla per aiutarla dopo essersi imbattuta in un uomo che si stava masturbando mentre camminava nella periferia della città spagnola di Logroño l'anno scorso. “Avevo questi bastoni da passeggio e ricordo che li tenevo in mano per proteggermi”, ha detto Jolien Denyayer, 27 anni. “Ho chiamato la polizia e, beh, in realtà non mi hanno aiutato... sono stati molto evasivi. Li ho chiamati tre volte e niente”.