Padroni e animali, l’amore nell’Aldilà: “Perché non farci seppellire insieme?”

Mentre Milano dà il via libera alle tumulazioni ‘congiunte’ in riva d’Arno non c’è possibilità. Da chi ha avuto fino a 30 cani, a chi lavora con gli amici a quattro zampe, ecco la voce dei cittadini: “Per Firenze sarebbe un gesto di civiltà”

di LAVINIA BENI
4 gennaio 2025
Nella nostra città non è nemmeno presente un vero cimitero per gli animali, anche senza padroni

Nella nostra città non è nemmeno presente un vero cimitero per gli animali, anche senza padroni

Firenze, 4 gennaio 2025 – “Si dice che Federico II, Re di Prussia, avesse lasciato scritto nel suo testamento di farsi seppellire vicino ai suoi cani. Ne ebbe nove. Io ne ho avuti 30. Lui, adesso, dopo più di 200 anni, sta ancora con i suoi amati animali. Mi piacerebbe poter fare come Federico il Grande”.

Christine Del Balzo sorride, quando le viene riferito che a Milano le ceneri degli animali domestici potranno essere tumulate nei cimiteri della città, all’interno della sepoltura in cui è già presente il proprietario. Nessun animale escluso: cani, gatti, roditori, uccelli, pesci, tartarughe, conigli. “Non lo sapevo, è una notizia bellissima”. Poi si sofferma e guarda il cane che si nasconde tra i suoi piedi: “È anche una cosa romantica. Speriamo che venga fatto anche qua a Firenze”.

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Una signora col suo cane

Christine Del Balzo è un’80enne che porta a spasso i suoi cani. Adesso ne ha ’solo’ tre. “Ho passato tutta la mia vita a salvarli dall’abbandono. Perché separarci dopo la morte, allora?”. Chi convive con un animale lo percepisce come un membro della famiglia. “Non hanno il dono della parola, ma hanno il dono dell’amore”. Matteo Catarzi sta passeggiando con Alvin, il suo animale domestico. “Alvin mi ha dato tanto sostegno. L’ho preso quando stavo attraversando un periodo difficile. Sono favorevole a questa legge milanese. Se lo farei anche io? Certo che sì”.

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Matteo Catarzi a passeggio con Alvin

Secondo i padroni, poter applicare la normativa anche su tutto il territorio fiorentino sarebbe “un gesto di civiltà”. David Calzolai, veterinario e proprietario di 50 cani (che ha avuto nel corso della sua vita) vorrebbe promuovere “un’iniziativa di sapore popolare” affinché questa decisione venga estesa anche a Firenze. “Il livello culturale dell’uomo si misura in base a quanto è disposto a dare agli animali. Non c’è stato un singolo giorno in cui io non abbia convissuto con un cane. Un’urna prende poco posto, è fattibile. Io sto bene quando sono con loro. Vorrei continuare a essere felice”.

Poter scegliere, insomma. Anche Simona Calvisi e Jessica Moreschi sono d’accordo con la nuova legge e vorrebbero che i desideri degli uomini si intrecciassero con i destini degli animali, perché, secondo Simona, “tutto ciò che dà speranza e sollievo è un bene prezioso. Io ho colmato i miei vuoti stando a contatto con gli animali”. Jessica definisce questa possibilità come “un’iniziativa dolce e profonda”.

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Un uomo abbraccia e bacia i suoi cagnolini

C’è anche chi si batte da tempo per la causa. L’anno scorso, Alessandro Draghi, vicepresidente del consiglio comunale, aveva presentato una risoluzione, con oggetto “sepoltura degli animali di affezione con i loro padroni”. “Bisognerebbe che la Regione variasse la legge del 2015 (disciplina in materia animali d’affezione), cosicché ogni Comune possa modificare il proprio regolamento di polizia mortuaria”. Draghi pensa che sia ora il momento giusto per cambiare le cose: “Quando arriverà il periodo delle elezioni dubito che qualcuno modificherà questa legge. Bisogna farlo adesso”. Inoltre, sorge un’altra questione: “Il Comune non ha un cimitero (senza padroni) per gli animali” conclude il vicepresidente.