Re Carlo, incoronazione inclusiva e multiculturale. Giuramento anche da casa

Tante le novità per la cerimonia del 6 maggio: presenti rappresentanti di fedi diverse da quella anglicana e il clero femminile avrà un ruolo di primo piano

di BARBARA BERTI -
2 maggio 2023
Carlo e Camilla (Instagram)

Carlo e Camilla (Instagram)

Re Carlo, la cerimonia d’incoronazione sarà la più inclusiva e multiculturale di sempre. E il giuramento sarà anche da casa. Si avvicina il 6 maggio, giorno in cui l’Inghilterra e non solo, festeggerà l’incoronazione di re Carlo III e della regina Camilla. Il nuovo re sarà incoronato dopo otto mesi dalla morte della sovrana più longeva di sempre, sua madre la regina Elisabetta II. Per questo giorno così speciale (e atteso), Carlo d’Inghilterra ha curato ogni dettaglio. Sarà una cerimonia ‘ristretta': solo 2.000 persone, molto meno delle oltre 8.000 che parteciparono all'incoronazione della Regina Elisabetta II 70 anni fa. La novità è che la famiglia reale britannica ha invitato capi di Stato e case reali stranieri. Secondo quanto fa sapere Buckingham Palace, rispetto al passato, ci sono alcuni cambiamenti al protocollo nel rispetto della tradizione ma con uno sguardo attento al presente. L’incoronazione è un evento dal forte significato perché Carlo III è anche capo della chiesa anglicana e difensore della fede.
 
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L’incoronazione, quindi, si annuncia ricca di primati. Per la prima volta prevede anche la partecipazione attiva dei rappresentanti di fedi diversi da quella anglicana. Per esempio il premier Rishi Sunak, di fede induista, farà una lettura della Bibbia, la lettera ai Colossesi. Su specifica richiesta del sovrano la cerimonia terrà conto della nuova realtà di una Gran Bretagna multiconfessionale, coinvolgendo anche cattolici ebrei, musulmani, buddisti, sikh e hindu. I rappresentanti di queste fedi porteranno alcune delle “coronation regalia”: i bracciali, il manto, l'anello e il guanto. Per la prima volta la liturgia prevede lingue diverse da quella inglese e un inno cantato in gallese, gaelico scozzese e irlandese come omaggio alla "ricca eredità" del Regno Unito.
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Charles Philip Arthur George nato a Londra il 14 novembre 1948 (Instagram)

Le donne protagoniste

Questa volta il clero femminile giocherà un ruolo di primo piano e il re stesso pregherà ad alta voce. Ci saranno due vescovi anglicani donne: Guli Francis-Dehqani, vescovo di Chelmsford, e Rose Hudson-Wilkin, vescovo di Dover. Le due assisteranno l’arcivescovo nella distribuzione della comunione. Inoltre la reverenda di colore Hudson-Wilkin consegnerà a Camilla lo scettro con colomba, dopo averlo ricevuto dalla baronessa Helena Kennedy, celebre avvocatessa specializzata in diritti umani internazionali. Le processioni che accompagneranno il re e la regina Camilla all’arrivo e all’uscita dall’abbazia di Westminster saranno composte per la prima volta da rappresentanti di ogni fede religiosa, incluse quelle non cristiane. A rappresentare i più giovani ci sarà un ragazzo di appena 19 anni, il cadetto della RAF Elliott Tyson-Lee, il quale trasporterà la bandiera britannica. E ad affiancare l’arcivescovo di Canterbury nella prima parte del cerimoniale sarà la baronessa Valerie Amos, prima ministra di colore nel governo inglese. Tra le altre ‘donne’ del re, l’ufficiale Amy Taylor sarà la prima donna a scortare la spada ingioiellata d’offerta, dentro l’abbazia. La donna è ufficiale della Marina inglese: una presenza decisa per rendere omaggio alla seppur breve carriera militare del figlio di Elisabetta II Per lo scettro sacro è stata scelta un’attivista di colore: Foella Benjamin. L’ex conduttrice di programmi tv per l’infanzia, autrice di successo e oggi baronessa nell’House of Lords di Westminster, è molto amica della Royal Family. Il re l’ha scelta perché la donna da anni si batte per la parità e l’eguaglianza razziale.
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La regina Camilla (Instagram)

Il coinvolgimento della società civile

Se il duca di Wellington ha il compito di trasportare la corona della regina Mary, il trasporto di uno degli speroni d’oro è stato affidato a un personaggio amato da Camilla. La regina è fan da decenni di un particolare programma radiofonico della Bbc, la serie “The Archers”: sarà l’attore Delaval Astley, oggi barone di Hastings (titolo ereditato dal padre), a occuparsi degli speroni, simbolo di galanteria e onore (altri principi cari a Carlo).

Il rito dell’incoronazione

I momenti salienti dell'incoronazione restano gli stessi, ma con nuovi elementi in grado di “riflettere la diversità della nostra società contemporanea” sottolinea l'arcivescovo di Canterbury Justin Welby. Sarà lui officiare la cerimonia di incoronazione di Carlo III. Il religioso lo ungerà con l'olio sacro dell'incoronazione e gli porrà sul capo la corona di Sant'Edoardo, incoronandolo ufficialmente re Carlo III. Il monarca occuperà la cosiddetta “sedia dell'incoronazione” con lo scettro e il bastone del sovrano, antico simbolo del suo potere sulla nazione britannica e sul mondo intero per conto della cristianità.
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La coppia reale è pronta per la cerimonia d'incoronazione del 6 maggio (Instagram)

Il giuramento da casa

Buckingham Palace ha rivelato che per la prima volta il pubblico che guarda la cerimonia da casa sarà chiamato a partecipare all'evento, giurando fedeltà alla corona di fronte alla tv, su invito dell'arcivescovo di Canterbury. Il giuramento collettivo sostituisce l'Homage of Peers che anticamente veniva recitato dai nobili di corte. Il rivoluzionario “Homage of the People” è aperto a “chiunque lo desideri” nel Regno Unito e nel mondo, spiega una nota di Lambeth Palace, ufficio dell'arcivescovo di Canterbury, che lo definisce “un momento gioioso. Il significativo cambiamento allo storico servizio diventerà – nella speranza di Lambeth Palace – un “grande grido in tutta la nazione e in tutto il mondo di sostegno al re” da parte di coloro che guardano in diretta cosa accade nell'Abbazia di Westminster attraverso tv, online o riuniti all'aria aperta su grandi schermi. La formula più o meno si traduce in italiano come: "Giuro che presterò vera fedeltà a vostra maestà e ai vostri eredi e ai successori secondo la legge. Che Dio mi aiuti”