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Sempre più casi di violenza in classe
“Maestro: dopo quello di padre è il più nobile, il più dolce nome che possa dare un uomo a un altr'uomo” scriveva Edmondo de Amicis. "I tuoi libri sono le tue armi, la tua classe è la tua squadra, il campo di battaglia è la terra intera, e la vittoria è la civiltà umana". Purtroppo oggi queste belle parole da libro "Cuore" si scontrano con una realtà sconfortante, dove gli studenti sempre più spesso dimostrano di non avere più il minimo rispetto per quel professionista, per quell’uomo, quel marito, quel padre che siede sulla cattedra e non desidera altro che far bene il suo lavoro. Sempre più insolenti si scagliano contro i loro insegnanti, sia verbalmente che fisicamente, e addirittura ne vanno fieri e lo fanno apposta. Arrivano a mettere in scena delle vere e proprie situazioni ad effetto, scenograficamente ad hoc per creare video da condividere sui social. Il resto della classe? Omertosa. I genitori? Molti si schierano dalla parte dei figli a prescindere. È un quadro davvero desolante, oltre che preoccupante (visto che si sta parlando dei ragazzi di oggi che saranno la classe dirigente di domani) quello che emerge dal sondaggio effettuato da Skuola.net su 1.800 alunni delle superiori. In buona sostanza, numeri alla mano, quest’anno gli episodi registrati sono stati di gran lunga superiori che in passato. Se ciò non bastasse, ad aggravare ulteriormente la situazione, ci si mette anche il tenore di queste azioni.
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Johnny Dorelli: il maestro Perboni nello sceneggiato Rai "Cuore"
Lavagna, libri e… aggressioni quotidiane
Prof nel mirino degli studenti: un fenomeno tutt’altro che isolato. I casi di cronaca che, periodicamente, segnalano delle vere e proprie “aggressioni” contro gli insegnati da parte dei loro alunni potrebbero essere soltanto la punta dell’iceberg, la manifestazione più evidente di dinamiche molto più presenti nella quotidianità delle nostre classi. Il sondaggio ha rilevato che il 40% degli episodi a cui gli studenti hanno assistito sono stati ripresi con il telefonino e, spesso, sono stati addirittura “studiati” o esasperati.Vessazioni verbali o violenze fisiche verso i docenti
Una recente rilevazione effettuata dal portale Skuola.net - su un campione di 1.800 ragazze e ragazzi delle scuole superiori – ha evidenziato che, soltanto dall’inizio di quest’anno scolastico, circa 1 studente su 5 dice di aver assistito a uno scontro frontale tra un suo compagno e il professore di turno mentre si trovavano in classe. In un caso su tre si tratta addirittura di episodi sistematici e non isolati. Una platea che si ingrossa ulteriormente se consideriamo anche i passati anni scolastici: in pratica, 1 alunno su 3 almeno una volta nella sua carriera di studente ha dovuto fare i conti con manifestazioni di violenza da parte di un alunno della propria classe, rivolti all’indirizzo di un docente in cattedra.
1 studente su 5 dice di aver assistito a uno scontro frontale tra un suo compagno e il professore di turno mentre si trovavano in classe
Dagli insulti al lancio di oggetti
È vero che nella stragrande maggioranza dei casi (70%) si tratta di aggressioni che si fermano sul piano verbale - insulti, risposte fuori luogo, proteste rumorose - ma è comunque enorme il dato di coloro che riportano anche di episodi molto simili a una lite da bar: il 18% racconta soprattutto di aggressioni “fisiche” (lancio di oggetti, faccia a faccia, mani addosso, ecc.) e un ulteriore 12% denuncia un mix tra parole pesanti e affronti a corta distanza. Inoltre, in analogia con gli episodi di bullismo scolastico, di solito viene preso di mira un solo docente: così racconta il 64% degli studenti che a scuola hanno assistito agli attacchi verso i professori. Sembra, dunque, che per le nuove generazioni di studenti la figura dell'insegnante abbia perso quell’aura di inviolabilità che da sempre questa ha portato con sé. Anche se, forse, il più delle volte alla base potrebbero non esserci profondi dissidi personali ma la voglia di “dare spettacolo”.L’80% dei ragazzi ammette di fare i video
L’era digitale, in questo, potrebbe averci messo lo zampino. Ben il 40% dei ragazzi che hanno condiviso episodi violenti dice che durante lo svolgersi dei fatti qualcuno si è occupato di riprendere la scena. E, tra loro, oltre l’80% sostiene che spesso e volentieri la “sfida” è stata creata o perlomeno resa più scenografica proprio per essere filmata. Il che spiega pure perché, poi, puntualmente quelle immagini finiscono su un social network, a disposizione di una platea allargata (56%), oppure su un chat scolastica (20%) o di classe (16%).
Molti professori subiscono in silenzio. Ma non sempre come nel caso del docente che nel Pisano ha sferrato un pugno all'alunno