Sulle mie labbra, la seducente storia del rossetto: simbolo di sottomissione o di emancipazione?

Dalla sua comparsa ai giorni nostri, il documentario diretto dalla regista francese Claudia Marschal in onda su Arte Tv racconta l'evoluzione di un piccolo oggetto del desiderio, apprezzato al di là del genere: fra i fan, Harry Styles e Damiano

di LETIZIA CINI
21 settembre 2022

Rossetto, potere del trucco: diretto da Claudia Marschal, co-sceneggiato con Ian Simpson

Simbolo di potere, autoaffermazione o sottomissione, il rossetto non è privo di contraddizioni. Indissolubilmente legato alla storia delle donne, rispecchia perfettamente la nostra società e le sue varie lotte politiche. Il rossetto è un minuscolo oggetto iconico e altamente politico.
Sulle mie labbra, la seducente storia del rossetto, il documentario, disponibile gratuitamente su Arte Tv

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La tendenza a colorarsi le labbra esiste dall’alba dei tempi e della primitiva  cosmetica. Tra superstizione, moda e scandali, il rossetto è considerato un simbolo di potere e ribellione al tempo stesso. Donne di potere, attrici, drag queen e rockstar in tutto il mondo se ne sono appropriate nel corso del tempo. Dalla sua comparsa ai giorni nostri, grazie al supporto di materiale d’archivio, animazioni e testimonianze (tra video TikTok e qualche selfie), è nato il documentario diretto dalla regista francese Claudia Marschal (visibile fino al 29 settembre su www.arte.tv/it/videos/104860-000-A/sulle-mie-labbra-la-seducente-storia-del-rossetto/), che ripercorre l’epopea di un oggetto vecchio come il mondo.

Una storia di sottomissione, dominio e affermazione di sé

Dipingersi le labbra è un’antichissima abitudine. Un papiro erotico conservato al museo egizio d Torino, ritrae una donna seduta su un oggetto fallico con un bastone rosso in mano, rivelando che questa abitudine era praticata già sulle rive del Nilo all’epoca dei faraoni. Nella Francia del XVIII secolo la corte andava matta per il trucco e i volti, letteralmente ridisegnati, venivano adornati con colori tenui per distinguersi dai comuni mortali.  Nell’antica Mesopotamia, quando donne e uomini sbriciolavano gioielli semi-preziosi per applicarli su labbra e intorno agli occhi e, tornando in Egitto, la pioniera delle cure di bellezza per eccellenza, Cleopatra, si faceva preparare un rossetto rosso per dipingersi le labbra, ricavato dai pigmenti dei coleotteri e delle formiche.
Sulle mie labbra, la seducente storia del rossetto

Sulle mie labbra, la seducente storia del rossetto

Nell'Antica Roma, si dice che l’imperatrice Poppea, moglie di Nerone, avesse a disposizione dei ‘beauty expert’ che avevano il compito di prendersi cura delle sue labbra che dovevano essere sempre pittate con il “purpurissum”, il rossetto rosso. Tutto bene finché la storia non incappò negli anni bui del Medioevo, quando belletti e rossetto venenro bollati come “peccaminosi” e ritenuti opera del diavolo. Facendo un altro balzo temporale, ritroviamo il principe del make-up realizzato con cera d’api nel XVI secolo alla corte della regina Elisabetta I d’Inghilterra, che lo portava con grande orgoglio. Ma la regina Vittoria e la sua indole puritana lo fecero sparire di nuovo perché era “volgare”. Ed ecco che germogliarono i primi segnali di ribellione: le donne iniziarono a prodrre il belletto in segreto e a venderlo al mercato nero. Da lì in poi, nel corso della storia, il rossetto viaggiò sempre in tandem con rivoluzioni, cambiamenti, scelte controcorrente. Simbolo di una femminilità che non voleva più nascondersi, emblema dei diritti delle donne.
Sulle mie labbra, la seducente storia del rossetto

Sulle mie labbra, la seducente storia del rossetto

Il Novecento

Fu all’inizio del Novecento che il rossetto iniziò ad affermarsi come prodotto di make-up, prima grazie a Roger & Gallet, che produssero il primo stick labbra, e poi a Elizabeth Arden che lo elesse simbolo delle battaglie femministe delle Suffragette a New York. Era il 1912: pare che la Arden avesse regalato il suo iconico Red Door Red a tutte le donne che passavano per la Fifth Avenue. Durante la guerra mondiale, le donne dell’esercito americano lo indossavano come parte integrante della loro divisa in una sola tonalità, il Montezuma Red, sempre creato dalla Arden su richiesta ufficiale del governo. Da lì in poi, grazie anche al fiorire dell’industria cinematografica e delle sue star, il rossetto si diffuse su larga scala. Sulle labbra di Marilyn Monroe, Liz Taylor, Betty Page, Audrey Hepburn… Icone indiscusse di uno stile che veniva imitato in tutto il mondo.
Sulle mie labbra, la seducente storia del rossetto

Sulle mie labbra, la seducente storia del rossetto

Gli anni '70

Negli anni’70, il rossetto venne sdoganato come accessorio di ribellione anche da parte dei punk rockers. Uno su tutti, David Bowie che portava sempre le labbra dipinte. Ecco che il piccolo accessorio di bellezza diventa quindi non solo simbolo di emancipazione femminile, ma di un’identità fluida, che desidera sentirsi libera di essere quello che vuole, per citare le parole pronunciate al concerto in Italia di Harry Styles: il cantante è apparso nudo, in calze a rete, mocassini Gucci e con full make-up, smokey eyes, sopracciglia grafiche e contouring sulla copertina del magazine “Beauty Papers“. Un vero e proprio manifesto di unicità che prescinde dal genere.  
Damiano David dei Maneskin

Damiano David dei Maneskin

Anche Damiano dei Maneskin ha contribuito a sdoganare il trucco per lui ribadendo come sia scoccata l’ora dell’unconventional beauty, una rivoluzione che avrebbe potuto mettere in crisi il mondo della bellezza ma che invece lo ha esaltato. Il modello fluido della nuova estetica con le espressioni di Lgbtqia+ e l’uguaglianza rivendicata da Black Lives Matter portano ad avere per esempio cinquanta sfumature di pelle con speciali fondotinta lanciati per prima da Rihanna con Fenty Beauty, molti prodotti unisex e quindi più che fluidi, ecologia interiore.
Labbra truccate anche per Harry Styles

Labbra truccate anche per Harry Styles

  • Essere se stessi, prima di tutto, è questo l’imperativo. In questa filosofia nuova che parte dalla personalità di ognuno di noi, indipendentemente dall’età e dal tipo fisico, stanno la cura del corpo oltre che della mente, l’attenzione alle mani e ai capelli, l’uso del rossetto a tinte forti e pieno di carattere, le creme a base di erbe e principi naturali. Tanti i prodotti che servono proprio per un effetto a tutta naturalezza: gender natural make up, gli occhi bistrati, correttori per le imperfezioni, smalti verde camaleonte sulle unghie. Ma, soprattutto, le labbra lucide o scurissime, da principe delle tenebre.

Il docufilm di Claudia Marschal

Sulle mie labbra, la seducente storia del rossetto, il documentario, disponibile gratuitamente su Arte Tv

Sulle mie labbra, la seducente storia del rossetto, il documentario, disponibile gratuitamente su Arte Tv

Prodotto da "Un film à la patte", il docufilm diretto da Claudia Marschal e co-sceneggiato con Ian Simpson “Sulle mie labbra - La seducente storia del rossetto“, parte dalla New York del 1912. Ventimila suffragette manifestarono per il diritto di voto. Le loro labbra erano dipinte di rosso. In un’epoca in cui il rossetto era considerato appannaggio delle donne che non erano "migliori di quanto avrebbero dovuto essere",  un’espressione rivoluzionaria del loro desiderio di libertà politica. Secondo la leggenda, quando le suffragette hanno marciato oltre il salone sulla 5th Avenue, Elisabeth Arden avrebbe distribuito loro dei rossetti. Questo piccolo oggetto è diventato un simbolo di potere ed emancipazione. Ma la storia del rossetto è alquanto variegata. Indossato per motivi culturali, per superstizione, per affermare la propria autorità, per indicare superiorità e forza sociale, per seguire una moda, per provocazione, trasgressione o per sottomissione e conformismo. Il rossetto può essere mainstream e poi cambiare rapidamente: quando le persone smettono di indossarlo, anche l’a sua assenza la dice lunga. Perché il rossetto è un linguaggio. Grazie a materiale d'archivio, estratti di film, tutorial di trucco e altri video di TikTok, il film si imbarca in una vivace visualizzazione di come il rossetto è stato usato nel corso dei secoli, rivelando i suoi molteplici modi audaci, confermandosi ancora oggi una delle principali icone culturali e politiche. Un piccolo pezzo di storia con un tappo.