La Georgia imbocca la via della Russia e toglie diritti alla comunità Lgbt

Il Parlamento, anche senza la firma della presidente della Repubblica georgiana, ha promulgato la legge anti propaganda Lgbt: niente matrimoni o adozioni per le coppie omosessuali, niente pride, stop a film e libri che ne parlano

3 ottobre 2024
Georgia, legge anti Lgbt

Il presidente del Parlamento georgiano, Shalva Papuashvili, ha promulgato la legge anti propaganda Lgbt

Un piccolo passo lontano dall’Unione Europea, un grande passo verso la Russia di Putin. In Georgia, a pochi giorni dalle elezioni (si vota il 26 ottobre) il presidente del Parlamento, Shalva Papuashvili, ha firmato e promulgato oggi la legge che mette al bando la cosiddetta “propaganda Lgbt”, sul modello di quella già in vigore in Russia.

Lo ha reso noto lui stesso con un post su Facebook citato dall'agenzia russa Tass. Ieri la presidente della Repubblica Salome Zourabichvili, su posizioni filo-occidentali, aveva rifiutato di firmare la nuova normativa, approvata dal Parlamento, ma non aveva posto formalmente il veto. Un gesto sicuramente simbolico e politico, ma che poco poteva sulle sorti della legge che è infatti entrata in vigore: il presidente del parlamento ha il potere di firmarla anche in caso di rifiuto presidenziale e così è stato

La nuova legge, ha affermato Papuashvili, è “basata sul buon senso, l'esperienza storica e i valori cristiani, georgiani ed europei che sono rimasti forti attraverso i secoli”. Non sappiamo a quali valori "europei” faccia riferimento, visto che l’Europa come la conosciamo noi (non di certo quella che sta virando verso la destra estrema) è di tutt’altro avviso su certi temi e tutela i diritti di tutti e tutte. O almeno ci prova. 

Mentre questa legge mette una vera e propria linea tra ciò che, secondo gli ultraconservatori di “Sogno georgiano”, è giusto e ciò che è sbagliato, tra chi può e chi non può, discriminando una fetta della comunità georgiana che seppur emarginata e ignorata, esiste ed esisterà. 

Cosa dice la legge

Composta da 13 articoli, riguarda il matrimonio, l'adozione, le procedure mediche, la diffusione di informazioni, i raduni e le manifestazioni e molte altre questioni. Nello specifico vieta il matrimonio tra persone dello stesso sesso, gli interventi chirurgici di affermazione di genere, l'adozione di bambini da parte di persone non eterosessuali e la "promozione delle relazioni omosessuali" nelle scuole. Il governo avrà quindi il potere di vietare manifestazioni come il Pride, mettere al bando bandiere arcobaleno e di censurare libri e film.