A Kharkiv i bambini vanno a scuola nelle stazioni della metro

Le aule, situate in un vecchio tunnel pedonale in disuso alcuni metri sotto la strada, sono accoglienti e colorate, per far sentire i bambini a loro agio nonostante la guerra continui

di CAMILLA PRATO
15 febbraio 2024

La vita dei bambini in Ucraina è cambiata radicalmente da quel giorno del febbraio 2022 quando le truppe del Cremlino hanno invaso il Paese. Per quelli della città settentrionale di Kharkiv, a pochi chilometri dal confine con la Russia, è cambiata più che per tutti gli altri.

Nonostante i bombardamenti e la pioggia di missili quasi quotidiani, la città è riuscita a recuperare pian piano una sorta di normalità, con il ritorno progressivo di alcuni cittadini, i negozi che hanno riaperto e la vita che va avanti. Ma la paura di attacchi russi apparentemente casuali rende la scuola un rischio troppo grande.

Un bambino nella scuola metropolitana di Kharkiv
Un bambino nella scuola metropolitana di Kharkiv

Ma la paura di attacchi russi apparentemente casuali rende la scuola un luogo davvero pericoloso, tanto che da più di un anno nessuna delle strutture scolastiche viene ancora utilizzata per le lezioni. Kharkiv si è  affidata al sottosuolo, alla metropolitana e alle scuole bunker di recente costruzione, per proteggere i bambini durante il loro percorso educativo. "Qui non sentiremo nulla. Non sentiremo i colpi", ha raccontato Elmira, una bimba di 7 anni, alla CNN. I giornalisti stranieri l’hanno raggiunta nella sua classe, in cui le finestre hanno doppi vetri che aiutano a smorzare il rumore del mondo esterno.

I piccoli studenti si sono abituati

Situate in un vecchio tunnel pedonale, pochi metri sotto l'asfalto della strada, le aule sono state rese accoglienti e colorate. Le pareti sono tappezzate da personaggi dei cartoni animati e tabelline, mentre uno striscione recita “Kharkiv indistruttibile”. Un modo per distrarre gli alunni da ciò che accade fuori, per far sembrare quanto più possibile ‘normale’ la loro esperienza scolastica. 

In un angolo ci sono Lego e altri giocattoli – il loro parco giochi sotterraneo – pronti per la ricreazione. Ma prima suona l'inno nazionale, che segna l'inizio della giornata di lezioni. "Amo l'Ucraina per la natura", spiega ancora alla CNN la bimba, in un momento di pura innocenza. Ma persino lei, che è così piccola, sa bene cosa significhi la guerra: suo padre sta combattendo al fronte e lei per un anno ha vissuto da rifugiata in Polonia con la mamma. Quest’ultima, Olena Dergousova, spiega ai reporter che a Kharkiv, le sirene dei raid aerei suonano decine di volte al giorno: nei primi mesi dell'invasione del 2022, nel suo quartiere sono state colpite praticamente tutte le case.

La scuola metropolitana 

Le stazioni metropolitane di Kharkiv trasformate in scuole-rifugio
Le stazioni metropolitane di Kharkiv trasformate in scuole-rifugio

E così anche l’educazione dei più piccoli è stata riadattata e ora la figlia, data la poca disponibilità di spazi nella ‘scuola metropolitana’ – non bastano ad accogliere l’intera scolaresca –, è costretta a studiare da casa a giorni alterni. Utilizza software e tablet che sono stati sperimentati già durante la pandemia Covid-19. Ma si accontentano, perché così comunque è garantita loro una continuità negli studi ma soprattutto nella frequentazione dei compagni, indispensabile in periodi difficili dove è a rischio persino la sopravvivenza.

Quasi 2.200 bambini frequentano le lezioni nelle cinque sedi attrezzate all’interno delle stazioni cittadine, in netto aumento secondo il municipio di Kharkiv, rispetto ai 1.000 di settembre, quando sono state aperte su richiesta dei genitori. In totale, 106 classi di grado 1-11 frequentano a rotazione le 19 aule della metropolitana. Secondo il sindaco, però, si tratta di una percentuale comunque bassa delle decine di migliaia di bambini in età scolare della città. Ma studiare sottoterra significa trascorrere un’intera giornata al sicuro dalle bombe e dalla paura delle sirene: “Probabilmente i bambini si sono già abituati in qualche modo a questa nuova realtà” ha detto l'insegnante di Elmira, Olena Rudakova. Si sa, per i bambini le cose nuove possono essere un’opportunità, una nuova possibilità di scoperta, da plasmare con la fantasia. E in un momento di guerra non c’è nulla di più potente che coltivare proprio la fantasia e la creatività delle generazioni future. 

Al centro del programma c’è infatti il gioco e le insegnanti cercano di rendere l'apprendimento il più piacevole possibile. Non è facile evitare argomenti che, fuori da quelle aule, rappresentano la realtà dei fatti, il mondo in cui gli alunni si trovano a vivere. Non si evita di parlare di mortemolti di questi bambini sono orfani oppure la guerra ha portato via loro il papà arruolato nell’esercito ucraino. Ma lo si fa con delicatezza, con tatto, per portare questi bimbi a comprendere questa perdita. “La scuola è ora più importante che mai – aggiunge Rudakova –. Ma per quanto la scuola della metropolitana sia un rifugio, non è ciò che i bambini vogliono davvero.

Dicono sempre di volere la pace e di tornare alla loro vecchia scuola, che ha tutto: aree di gioco, un palazzetto dello sport e una sala da pranzo. Capiscono cosa sta succedendo".

Carnevale in Italia per gli orfani di Kharkiv
Carnevale in Italia per gli orfani di Kharkiv

Costretti a crescere in fretta

A supportare il corpo docente, comunque, nella scuola metropolitana c’è ora anche uno psicologo, pilastro essenziale dell'insegnamento in tempo di guerra. "I bambini sono sopravvissuti alle esplosioni, hanno vissuto momenti difficili e la morte di parenti; è molto difficile per loro", ha aggiunto sempre ai microfoni della CNN Rudakova. Quando i suoi studenti sono tornati in classe, lo scorso settembre, è stato impossibile non notare il cambiamento che era intervenuto nei mesi di lontananza. “Quando li abbiamo guardati in faccia, erano bambini cresciuti che tornavano. Avevano l'aspetto di adulti che avevano già sperimentato le difficoltà – ha detto l'insegnante –. Sono cresciuti”.