La Lega ritira il ddl contro i termini al femminile: “Iniziativa personale non condivisa”

Dopo le polemiche, il partito di Salvini boccia la proposta di legge del senatore Potenti. Sorridono le opposizioni: “La propaganda è andata male, ma resta la natura retrograda”

22 luglio 2024
Manfredi Potenti (Lega) firmatario del ddl contro i termini al femminile

Manfredi Potenti (Lega) firmatario del ddl contro i termini al femminile

Si è trattata di un’iniziativa personale il disegno di legge firmato da Manfredi Potenti, della Lega, sull’abolizione dei termini al femminile per cariche e ruoli istituzionali nei documenti pubblici, che prevedeva addirittura una multa fino a 5mila euro. 

"La Lega precisa che la proposta di legge del senatore Manfredi Potenti è un'iniziativa del tutto personale. I vertici del partito, a partire dal capogruppo al Senato Massimiliano Romeo, non condividono quanto riportato nel Ddl Potenti il cui testo non rispecchia in alcun modo la linea della

Lega che ne ha già chiesto il ritiro immediato”. Così fonti del partito di Salvini annunciano la bocciatura alla proposta del suo stesso senatore.

"Dopo la valanga di polemiche, la Lega è costretta a chiedere il ritiro della proposta al senatore Potenti. Prevedere una multa per chi utilizza il genere femminile nei ruoli pubblici e negli atti ufficiali non è piaciuta al partito di Matteo Salvini – spiega la senatrice di Avs, Aurora Floridia, che per prima aveva criticato la proposta – Questa volta la propaganda è andata male, ma resta la natura retrograda e discriminatoria sul ruolo delle donne, sia in ambito pubblico che professionale. La parità di genere - aggiunge - dovrebbe essere al centro delle politiche pubbliche e, aver pensato a una simile vergognosa proposta significa comunque voler attaccare direttamente i diritti delle donne e la loro legittima rappresentazione. Da parte nostra aspettiamo ancora una risposta alla lettera inviata al presidente La Russa e firmata da 76 senatrici e senatori, in cui le senatrici rivendicano il sacrosanto diritto ad essere interpellate col genere di appartenenza. Alleanza Verdi e Sinistra non consentirà a nessuno che si torni indietro rispetto ai diritti conquistati di identità linguistica, culturale e di genere", conclude Floridia.