Regno Unito, l’Alta Corte conferma il divieto dei bloccanti della pubertà. Esulta JK Rowling

Dopo il via libera al provvedimento di emergenza nella primavera scorsa, la giuria suprema britannica ha confermato la legalità della misura che serve “per evitare dei gravi pericoli alla salute dei bambini e dei giovani”

di CHIARA CARAVELLI -
30 luglio 2024
Un cartellone favorevole al divieto dei bloccanti della pubertà (X)

Un cartellone favorevole al divieto dei bloccanti della pubertà (X)

L’Alta Corte di Londra ha confermato il divieto di utilizzare i bloccanti della pubertà. Divieto che era stato introdotto nella primavera scorsa dal governo conservatore guidato da Rishi Sunak con un provvedimento di emergenza di fronte alle prove emerse dal Rapporto Cass. L’ex ministro della Sanità, Victoria Atkins, aveva limitato l’uso dei farmaci per bambini e ragazzi con disforia di genere.

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Un provvedimento a cui si erano opposti gli attivisti del gruppo TransActual, rimarcando il fatto che si dovesse tenere conto del punto di vista dei pazienti. Ma l’Alta Corte ha deciso per la legittimità del divieto di utilizzare i bloccanti della pubertà. I giudici hanno definito “legale” la legge emanata d’urgenza. “È razionale – si legge nella sentenza – ritenere essenziale una misura di questo genere per evitare dei gravi pericoli alla salute dei bambini e dei giovani, a cui sarebbero stati altrimenti prescritti bloccanti della pubertà durante un periodo da cinque a sei mesi. Nell’ambito della procedura, non vi è alcun obbligo di tenere una consultazione”.

La decisione è stata accolta con favore dall’attuale ministro della Sanità del nuovo governo laburista, Wes Streeting: “L'assistenza sanitaria dei bambini – le sue parole – deve essere basata sull'evidenza scientifica. La revisione della dottoressa Cass ha rilevato che non vi erano prove sufficienti che i bloccanti della pubertà fossero sicuri ed efficaci per i bambini con disforia di genere e incongruenza di genere. Dobbiamo quindi agire con cautela e attenzione quando si tratta di questo gruppo vulnerabile di giovani”.

L’esponente di governo, che sta organizzando uno studio clinico sui bloccanti della pubertà, ha poi aggiunto: “Voglio che le persone trans nel nostro Paese si sentano sicure, accettate e in grado di vivere con libertà e dignità”.

Intanto, però, a esultare per la decisione dell’Alta Corte c’è sempre anche lei, JK Rowling, l’autrice della saga di Harry Potter nota per le sue posizioni sulle donne transgender, che su X commenta: “Sembra che stiamo finalmente tornando al trattamento per i giovani vulnerabili basato sulla medicina basata sull’evidenza, in contrapposizione alle affermazioni non dimostrate dei gruppi di pressione ideologici”. Nulla di nuovo, insomma. Stupirebbe di più il suo silenzio sul tema, ma anche in questo caso è stato rotto.