All'
Ospedale Sant'Anna di Torino apre una
stanza dell'ascolto per chi pensa all'aborto. Questo spazio, dicono i promotori, servirà ad offrire un supporto concreto e vicinanza alle donne incinta, "contribuendo a far superare le cause che potrebbero indurre alla
interruzione della gravidanza". La mossa torna a innescare il fuoco della polemica tra chi la ritiene l'ennesima mossa del governo a favore dei movimenti antiabortisti e chi invece la difende, sostenendo che a beneficiarne saranno le future mamme. Critiche accentuate dalle dichiarazioni all'agenzia Dire di Eugenia Roccella, ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità in cui dichiara: "Ho lottato per
la 194 e ancora oggi la difendo" ma allo stesso tempo aggiunge che "il vero diritto delle donne sulla maternità è questo: la libertà di scegliere. L'aborto è l'ultima via di fuga, ma è sempre e comunque una lacerazione".
La stanza dell'ascolto
La finalità dei promotori della convenzione è dare ascolto e supporto alle gestanti che pensano all'interruzione di gravidanza
La convenzione tra l'Aou Città della Salute di Torino e la FederviPa/Centro di Aiuto alla Vita di Rivoli è stata sottoscritta alla presenza dell'assessore alle Politiche Sociali della Regione Maurizio Marrone, del direttore generale dell'Aou Giovanni La Valle, del direttore sanitario dell'ospedale Sant'Anna, Umberto Fiandra, e del presidente regionale della Federazione del Movimento per la Vita Larocca. La finalità è "fornire supporto e ascolto a donne gestanti che ne abbiano necessità, nell'ambito di un più generale percorso di sostegno durante e dopo la gravidanza alle donne che vivono il momento con difficoltà e che potrebbero quindi prendere in considerazione la scelta dell'interruzione di gravidanza o che addirittura si sentono costrette a
ricorrervi per mancanza di aiuti". L'attività al suo interno sarà svolta da
volontari, scelti tra quelli con maggiore esperienza nell'accompagnamento in
gravidanze difficili ed appositamente formati per questo nuovo ruolo, eventualmente anche con il supporto e il coordinamento del personale sanitario disponibile. Nel concreto gli operatori forniranno questo servizio su appuntamento all'interno dell'ospedale Sant'Anna, in uno spazio dedicato appunto all'accoglienza e all'ascolto. Le donne incinte potranno essere indirizzate al servizio dal
personale sanitario della struttura o potranno contattare direttamente i volontari attraverso il numero verde e la
chat Sos Vita. Alle criticità eventualmente emerse durante il colloquio gli operatori risponderanno con vicinanza e aiuti concreti, materiali ed economici, potendo anche contare sulla rete dei Centri dislocati in tutto il Piemonte, sul
fondo Vita Nascente della Regione (il rimborso di spese legate alla gravidanza e ai primi anni di vita del bambino) e su progetti economici messi a disposizione dal Movimento per la Vita, come il Progetto Gemma.
"Tutela della vita nascente"
Il presidente regionale di FederviPA Claudio Larocca sulla stanza per l'ascolto : "Credo che questo sia un passaggio storico molto importante non solo per il Movimento per la Vita, ma per l'autentica tutela della donna, della maternità e della vita nascente"
Il presidente regionale di FederviPA Claudio Larocca è stato uno dei primi a commentare l'apertura della stanza all'ospedale torinese: "Credo che questo sia un passaggio storico molto importante - dichiara - non solo per il Movimento per la Vita, ma per
l'autentica tutela della donna, della maternità e della
vita nascente. In qualche modo è un successo per ogni cittadino piemontese e mi auguro diventi un buon esempio per altre realtà in Italia, anche alla luce della grave
emergenza demografica. I nostri volontari - aggiunge - saranno opportunamente formati e, forti della lunga esperienza maturata dai nostri Centri, opereranno con empatia, rispetto e discrezione, accanto alle donne che sono troppo spesso vittime della solitudine, del disagio sociale e della precarietà economica. Ci impegneremo perché ogni donna, se lo richiederà, possa
valutare alternative che non la facciano sentire
costretta a ricorrere all'aborto, permettendole di non essere sola e di avere così la forza e i mezzi per accogliere il proprio figlio". "Ogni volta che una donna abortisce perché
si è sentita abbandonata di fronte alla sfida della maternità, siamo di fronte a una drammatica sconfitta delle istituzioni - dice l'assessore Marrone -. Aprire nel principale ospedale ostetrico ginecologico del Piemonte uno spazio dove donne e coppie in difficoltà possano trovare aiuto nei progetti a sostegno della vita nascente è una conquista sociale per tutta la comunità", continua.
"La convenzione con l'Aou Città della Salute completa il ciclo di iniziative lanciate dal 2020 con
lo stop alla Ru486 nei consultori raccomandata dalle linee guida Speranza, con la registrazione dei Centri di aiuto alla vita presso le Asl e l'avvio del fondo regionale Vita nascente, consacrando il Piemonte come avanguardia della tutela sociale della maternità, che diverse altre Regioni italiane stanno prendendo a modello". In effetti l'Ospedale Sant'Anna è il primo presidio sanitario in Italia per numero di parti, con
6.590 nuovi nati nel 2022 ma allo stesso tempo anche l'ospedale piemontese in cui si effettua il maggior numero di interruzioni di gravidanza, con circa
2.500 casi nel 2021 (il 90% delle ivg effettuate a Torino e circa il 50% di quelle a livello regionale).
"integralismo antiabortista delle Destre"
"Dalla Giunta Cirio arriva l'ennesimo
attacco a un diritto: quello delle donne di scegliere in piena libertà" critica invece la vicepresidente del Partito democratico, Chiara Gribaudo. "L'apertura della stanza d'ascolto contro l'aborto all'ospedale Sant'Anna di Torino è inaccettabile. La destra usa la sanità pubblica, dopo averla abbandonata, per la propria propaganda". "Dove servirebbe reale ascolto - incalza Gribaudo - costruiscono un meccanismo che punta a dissuadere e a
colpevolizzare le donne, provando così ogni volta ad aggirare un diritto".
Le opposizioni criticano la mossa: "Integralismo delle Destre che attaccano il diritto alla libera scelta delle donne spalleggiando movimenti antiabortisti"
Le fa eco la deputata M5S Chiara Appendino, già sindaca di Torino, che accusa Fratelli d'Italia e il loro assessore alle Politiche Sociali di essere "un pericolo per la civiltà e i diritti delle persone", in quanto "da loro arriva ancora una volta un delirio oscurantista contro le donne, la loro dignità, la loro libertà, il loro diritto all'autodeterminazione". "Dietro alla presunta 'Stanza per l'ascolto' che vogliono far nascere all'ospedale Sant'Anna di Torino insieme alle associazioni antiabortiste con cui vanno a braccetto, c'è infatti la cattiveria di chi vuole scaricare addosso alle donne un'ideologia cieca, misogina, spietata. Viviamo un periodo molto difficile per i diritti conquistati in anni di dure battaglie civili:
Fratelli d'Italia aggredisce la dignità delle donne, abbiamo un governo reazionario in cui la ministra della Famiglia ha affermato a cuor leggero che l'aborto non è un diritto ma purtroppo una libertà delle donne".