Aprite il vostro
passaporto: accanto alla sezione che indica il
sesso della persona trovate, di solito, la
F di Femmina e la
M di Maschio. Ma in alcuni Paesi, ad esempio gli Stati Uniti, i cittadini possono scegliere invece
l'opzione X, che ufficialmente identifica l'"
identità di genere non specificata o altro". Una decisione arrivata lo scorso marzo, applaudita come "fondamentale" da Jessica Stern,
special diplomatic envoy degli Usa per i diritti LGBTQI+. "Questo cambiamento riconosce la vera identità del titolare del passaporto", aveva aggiunto l’inviata per i diritti Lgbtq+.
Tutti gli Stati che riconoscono la possibilità della X nei documenti
Il genere X sui passaporti dei cittadini statunitensi
Ma sapevate che gli Stati Uniti sono solo l’ultimo di
16 Paesi che riconoscono questa possibilità? A darne testimonianza è
The Economist. I precursori nel dare questa possibilità sono
alcuni Paesi dell’Indo-Pacifico, dove la presenza di un genere "altro" è riconosciuta nella cultura millenaria dei territori dell’India, del Pakistan e della Thailandia. Tra i primi ad introdurre il riconoscimento sui passaporti c'è stata l’Australia nel 2011, dopo che i dibattiti in Parlamento e i provvedimenti sul riconoscimento legale di persone intersessuali e transgender sono andati avanti per almeno una decina di anni. Dopo due anni la Germania è stato il primo Paese europeo a introdurlo, seguito poi da Danimarca, Irlanda e Islanda, mentre il Canada l'ha introdotta dal 2017. E ancora, gli altri Paesi a riconoscere
l'identità X sono:
Nepal,
Bangladesh,
Buthan,
Colombia,
Argentina (di cui avevamo dato conto anche su Luce!),
Austria e
Paesi Bassi. In alcuni di questi, come gli Stati Uniti, è sufficiente un'auto-dichiarazione della persona interessata, mentre in altri, tra cui la Germania, è necessaria una certificazione medica (nel caso si tratti di individui intersessuali o transgender) o dello psicoterapeuta (per le persone non-binary e transgender), che attesti il non riconoscimento in una delle due classiche identità binarie, maschile e femminile.
La scarsità di dati ufficiali
I
dati ufficiali di chi non si identifica né nell'uno né nell'altro a livello internazionale sono
scarsi. The Williams Institute
dell’Università della California, un gruppo di esperti impegnato nell'analisi e nella soluzione di problemi complessi, che si occupa di questioni relative all'orientamento sessuale e all'identità di genere, stima ad esempio che circa 1,2 milioni di americani si dichiarino non-binary e circa 16mila cittadini americani ogni anno potrebbero richiedere di adeguare i propri documenti in tal senso. Un primo censimento di persone non binarie e transgender, esempio più unico che raro, è quello del Canada, dove per la prima volta è stato conteggiato che circa una persona su 300 si identifica come trans o non binary, soprattutto tra i più giovani.