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Antartide sotto attacco. Anche quest'anno la salvaguardia degli ecosistemi è rimandata

Russia e Cina hanno posto il veto all'estensione dell'area marina protetta nell'ambito della Commission for the Conservation of Antarctic Marine Living Resources

di DOMENICO GUARINO -
26 dicembre 2023
pinguino-che-cammina-sulla-spiaggia-ghiacciata

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Niente da fare: anche quest’anno il vertice annuale della Commission for the Conservation of Antarctic Marine Living Resources (Ccamlr), la convenzione che riunisce 31 stati (Italia inclusa) con l’obiettivo di tutelare gli ecosistemi dell’Antartide non ha trovato l’unanimità necessaria per istituire una nuova area marina protetta nella regione ed estendere a porzioni significative dell’oceano Meridionale il regime speciale necessario per preservare fauna, flora e ambiente. Non è la prima volta, perché la stessa storia si ripete da 10 anni a questa parte. Deluse le associazioni ambientaliste, che avevano fatto pressioni affinché finalmente si procedesse con l’allargamento delle aree protette. "I livelli record di ghiaccio marino e il catastrofico fallimento riproduttivo dei pinguini imperatore avrebbero dovuto essere un campanello d’allarme per i Paesi affinché si unissero, dessero priorità alla conservazione e onorassero il loro impegno di istituire aree marine protette con significative aree vietate alla pesca”, commenta il Wwf.
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Il fallimento riproduttivo dei pinguini imperatore è un segnale della necessità di intervenire il prima possibile per difendere gli ecosistemi

Invece, nonostante la maggioranza degli Stati membri si sia dichiarato favorevole, anche quest’anno Russia e Cina hanno fatto valere il loro diritto di veto, bloccando tutto il meccanismo. Al momento dunque  le uniche zone protette rimangono quelle che  si trovano nella parte meridionale delle isole South Orkney e nel mare di Ross.

Le aree tutelate sono le stesse dal 2016

Il meccanismo di tutela di uno degli ecosistemi più delicati e più in pericolo del mondo si è fermato al 2016,quando fu istituita la zona tutelata più grande al mondo: circa 2 milioni di chilometri quadrati, quasi 7 volte l’Italia, nel mare di Ross. Erano tre le proposte di estensione delle aree protette che sono state congelate e rinviate al prossimo anno, rispettivamente situate nel mare di Weddel (a coprire 2,18 milioni di chilometri quadrati) e al largo dell’Antartide orientale. L’unica decisione concreta emersa dal vertice è un nuovo accordo sulle quote di pesca del krill, fissando il limite a 620mila tonnellate per ogni stagione di pesca. Una decisione comunque importante, perché i minuscoli crostacei che costituiscono il krill sono la colonna portante dello zooplankton, che è alla base della piramide alimentare di gran parte della vita marina in tutti gli oceani. Un fatto importante, ma non decisivo, ed anzi insufficiente alla luce dei problemi che impattano sull’Antartide, un continente che ha un ruolo centrale per il clima terrestre e gli ecosistemi marini, ma i cui equilibri sono messi a rischio dai cambiamenti climatici: basti pensare che tra il 1989 e il 2018 l'Antartide si è riscaldata di 1,8 gradi centigradi, tre volte più della media globale. Come effetto, il ghiaccio marino è diminuito rapidamente.

Gli effetti del surriscaldamento in Antartide

"I ricercatori e i principali scienziati antartici, con decenni di lavoro sul campo, ci dicono che assistono davvero a cambiamenti visibili, soprattutto nell'ambiente terrestre" spiega Bruno Danis, biologo marino e professore all'Università libera di Bruxelles, a capo della spedizione Belgica 121 che nel 2019 ha studiato la biodiversità marina della penisola antartica occidentale, con l’obiettivo di creare un catalogo dettagliato delle specie viventi in quell'area, particolarmente esposta al riscaldamento globale. "Ma sta iniziando anche nell'ambiente marino perché, per esempio, nella penisola antartica abbiamo un sistema che è delimitato da ghiacciai con i fiordi, e i ghiacciai si stanno sciogliendo, ritirandosi in questo modo dal sistema" aggiunge Danis.
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Orsi polari minacciati dal surriscaldamento dell'area antartica

"Queste aree protette garantiranno che la natura possa fondamentalmente riposare senza essere toccata dall'uomo - ha detto Virginijus  Sinkevicius, Commissario europeo per l'ambiente e gli oceani -. Questi ecosistemi non hanno bisogno di ulteriori pressioni, come l'estrazione di risorse, la pesca o qualsiasi altra attività che può ulteriormente alimentare quei processi. Probabilmente dovremo fare del nostro meglio per convincere la Russia e la Cina che è una questione di priorità anche per loro. Siamo pronti a impegnarci". Per ora non ci siamo riusciti.