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Violazione dei diritti umani: stop all'utilizzo del mercurio per l'estrazione dell’oro

Il metallo è altamente tossico e può causare danni cerebrali permanenti. A rischio le popolazioni dell'America del Sud, dell'Africa e dell'Asia

di DOMENICO GUARINO -
10 dicembre 2022
L'Onu chiede lo stop al commercio del mercurio

L'Onu chiede lo stop al commercio del mercurio

Stop al commercio di mercurio e in particolare al suo utilizzo nell'estrazione dell'oro su piccola scala. Lo chiede l’Onu sulla base di un rapporto presentato da Marcos Orellana, relatore speciale delle Nazioni Unite su sostanze tossiche e diritti umani. Il motivo? Estrarre mercurio è un’attività direttamente collegata alle gravi violazioni dei diritti umani nei confronti delle popolazioni di America Latina, Asia e Africa, poiché i siti di estrazione dell’oro contaminati da mercurio, e l’inquinamento da mercurio che si accumula nella catena alimentare, negli ecosistemi e nella vita acquatica, mette a rischio la vita di milioni di persone ed il futuro di innumerevoli generazioni. Il mercurio è infatti un pericoloso metallo neurotossico, che può danneggiare i reni e il cuore e causare danni cerebrali permanenti, con conseguenti irritabilità, tremori, alterazioni della vista e problemi di udito e memoria, malformazioni congenite e danni allo sviluppo dei feti. A questi danni diretti si aggiungono poi quelli indiretti, legati alla dispersione nell’ambiente e nelle falde: molte specie di pesci predatori più grandi accumulano infatti livelli pericolosi di mercurio che trasmettono poi alle persone che consumano pesce come principale fonte di proteine alimentari.
Molte specie di pesci predatori più grandi accumulano infatti livelli pericolosi di mercurio che trasmettono poi alle persone che consumano pesce

Molte specie di pesci predatori più grandi accumulano infatti livelli pericolosi di mercurio che trasmettono poi alle persone che consumano pesce

In in tutto il mondo si stima che siano almeno 15 milioni gli uomini, le donne ma anche i bambini, che si trovano in condizioni potenzialmente pericolose per la vita a causa del contatto con il mercurio che viene utilizzato nell’estrazione dell’oro su piccola scala. La maggior parte di loro vive in Sud America (39%), Asia orientale e sudorientale (37%) e Africa subsahariana (21%). A essere colpite, in particolare, le popolazioni indigene che, specialmente in Amazzonia, sono minacciate, attaccate e costrette a consentire ai cercatori d’oro di invadere la loro terra, con la conseguente distruzione degli ambienti fluviali, la contaminazione delle fonti alimentari, la decimazione della fauna selvatica. Senza contare la destabilizzazione del tessuto sociale con l’uso di violenza, droga e prostituzione. “Una situazione inaccettabile, dobbiamo porre fine immediatamente al commercio di mercurio perché le persone avide continuano a fare profitti, protetti da persone influenti, creando sofferenze a lungo termine a molti. Ripulire i siti contaminati è costoso e lascia popolazioni vulnerabili che non godranno mai più del loro diritto a vivere in un ambiente sano” ha dichiarato Yuyun Ismawati, consigliere capo dell’International Pollutants Elimination Network (IPEN). Da oltre 10 anni l’Unione Europea e gli Stati Uniti hanno vietato le esportazioni di mercurio e la maggior parte degli usi di questo metallo, ma molti Paesi continuano a estrarlo e a commerciarlo.
I cercatori d'oro invadono le popolazioni dell'Amazzonia (Ansa)

I cercatori d'oro invadono le popolazioni dell'Amazzonia (Ansa)

Il rapporto chiede essenzialmente tre cose: porre fine al commercio internazionale di mercurio, porre fine all’estrazione del mercurio in 10 anni, proibire l’estrazione dell’oro su piccola scala come uso consentito del mercurio, con riduzioni immediate ed eliminazione del mercurio nell’estrazione dell’oro su piccola scala entro 3-5 anni nell’ambito dei piani d’azione nazionali. Per fare questo si chiede di colmare le lacune presenti nella Convenzione di Minamata (che prende il nome dal piccolo villaggio giapponese dove, per decenni, la società chimica Chisso ha scaricato rifiuti contaminati da mercurio nel mare, provocando a migliaia di residenti gravi problemi di salute e morte) l’accordo globale sulla protezione della salute umana e dell’ambiente dall’inquinamento da mercurio, che permette ancora alcune violazioni dei diritti umani.